mercoledì 6 febbraio 2013

I VESTITI NUOVI DELL'IMPERATORE. COME UNA ANTICA FAVOLA PUò PARLARCI DELL'ITALIA DI OGGI



Se più semplicemente ascoltassimo il bambino che con la sincerità dell’innocenza, e senza calcolo di convenienza, ci dice che l’imperatrice è nuda?
Mi torna in mente la famosa favola “ i vestiti nuovi dell’Imperatore”.
Come calare nella realtà odierna questa favola? A chi affidare i ruoli?
L’Imperatrice non può essere che la nostra povera Italia, la sua società civile, che troppe volte preferisce “voler” credere di essere agghindata con i migliori vestiti piuttosto che leggere e interpretare la cruda realtà. Meglio fantasmagoriche illusioni. I vestiti di lana grezza sono ciò che ci possiamo permettere, ci difendono dalle intemperie ma sono scomodi da portare.
Sembrava che la dura crisi ci avesse definitivamente aperto gli occhi, ma dimostriamo una debolezza psicologica a reggere a lungo uno sforzo di confronto e di sfida con la dura realtà, siamo tentati di farci cullare dalla illusione.
Non c’è il minimo dubbio che il sarto che intasca il compenso fingendo di cucire l’abito da sogno, quello più bello, più immaginifico, sia il padrone della destra politica. Non ha credibilità, ma campa sulla credulità, sulla debolezza psicologica, sulla meschineria egoistica.
I funzionari dell’Imperatrice che fingono di vedere ciò che non c’è, ma per pigrizia intellettuale, per tornaconto e per viltà sono disposti a giurare di vederlo sono per me gli operatori dei media ( televisivi in primis, ma con parecchi accoliti anche della carta stampata)
Per interesse di casta piuttosto che analizzare con discernimento i vestiti proposti sono disposti a vedere vestiti che non ci sono, pronti però a smascherare l’imbroglio una volta che qualcuno l’abbia fatto prima di loro e dimostri che non c’è pericolo nell’essere i cani da guardia della democrazia.
Mi chiedo, mi sono convinto di sì, se il ruolo del bambino innocente possa essere affidato a un intellettuale che usa la satira e l’ironia per gridare che l’Imperatrice è nuda e che ancora una volta il sarto imbroglione la veste di nulla. Serve oltre che un profondo senso etico, anche uno stato di grazia artistico come sta dimostrando di avere oggi in Italia Crozza.
Può essere sufficiente un capolavoro allegro e divertente per aprirci gli occhi. Ma una volta aperti gli occhi, smettiamo di occuparci del sarto imbroglione e parliamo di quali stoffe usare e vestiti cucire per proteggere la Imperatrice società civile Italiana.  Confrontiamoci nella serietà.

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