giovedì 27 ottobre 2011

UNA BELLA PUBBLICITA'

Mi piace molto questa pubblicità della Volkswagen. Si vanta una proprietà manifatturiera del prodotto, non si collega il brand a situazioni psicologiche, emozionali, erotiche... non si propone una vita diversa grazie al prodotto, non si racconta che si salva il mondo o perlomeno lo si rende più pulito. Non ci sono giovani deficienti che ridono per nulla, attempati finti giovani, o pseudo manager che probabilmente provocano il fallimento delle loro imprese. Non si racconta altro. Si racconta che un'auto è prodotta bene, con perizia e con scelta di materiali di primordine. Si pubblicizza il prodotto pensato da teste di uomini, fatto con mani di uomini, realizzato grazie a imprenditori che hanno investito nella ricerca e nel prodotto. Non dico che questa pubblicità sia la verità, dico che parlando di auto... banalmente parla di auto, di come le auto sono fatte. Non so dire bene perchè, ma in un ambiente reso mefitico dall'immagine, dall'apparire, dal brand, dal volatile che brucia cervelli e risorse, mi è sembrata, culturalmente, una boccata d'ossigeno.

sabato 22 ottobre 2011

IL CONTIBUTO DEL PRIMO CHE PASSA (LA PARTECIPAZIONE)

LUIGI EINAUDI: "IL BUONGOVERNO" IL CONTRIBUTO DEL PRIMO CHE PASSA La vera ragion d'essere dei parlamenti sta nella discussione, non segreta ma pubblica. Ed ancor più a fondo, il valore dei parlamenti sta nella possibilità che, in una pubblica discussione, vengano a galla gli argomenti pro e contro ad una tesi del primo che passa, dell'uomo ignoto, di colui che non conta nulla nella vita pubblica, che non è né consigliere comunale, né deputato, né senatore, né ministro, che non è nulla; che forse non sa nulla fuor di una certa cosa. Una cosa sola. La cosa che egli ha vissuto, che ha sentito, per cui ha sofferto, ha perso, ha guadagnato.

giovedì 20 ottobre 2011

SUPERAMENTO DELLE DISCRIMINAZIONI

DA N° 937 DI "INTERNAZIONALE" D'ora in poi le donne australiane potranno far parte delle unità di guerra impegnate in prima linea nei combattimenti, scrive THE AGE. Il 26 settembre, infatti, il governo di Canberra ha approvato una misura che apre alle donne il 93% degli incarichi nell'esercito. Le soldatesse restano escluse da compiti pericolosi come il posizionamento di mine sott'acqua, ma il ministro della difesa Stephen Smith ha promesso che nel giro di cinque anni " tutte le forme di discriminazione saranno superate", definendo la nuova misura "un grande cambiamento culturale". L'Australia è il quarto paese dopo il Canada, la Nuova Zelanda e la Danimarca a rimuovere le restrizioni per le donne nell'esercito. Israele mantiene ancora la limitazione alle posizioni di fanteria leggera "per ragioni biomeccaniche"