domenica 25 dicembre 2011

VACLAV HAVEL. UN EROE EUROPEO

La vita è una sola. Quello che conta è trasformare le esperienze in cultura. E provare a usarla per il bene comune.

giovedì 17 novembre 2011

IL SENSO DELLO STATO

Mario Monti, comunicazioni al Senato della Repubblica del 17 novembre (discorso programmatico per ottenere la fiducia): " Governo di impegno nazionale significa assumere su di sé il compito di rinsaldare le relazioni civili e istituzionali, fondandole sul senso dello Stato. E' il senso dello Stato, è la forza delle istituzioni, che evitano la degenerazione del senso della famiglia in familismo, dell'appartenenza alla comunità di origine in localismo, del senso del partito in settarismo"

lunedì 7 novembre 2011

GLI SCOPI DI CL, DELLA LEGA, DI BERLUSCONI... E DELL'ITALIA?

In due consecutive serate nella trasmissione di Fabio Fazio (che tempo che fa) , passaggio obbligato ormai per promuovere qualunque cosa, dal libro al proprio pensiero e per lanciare messaggi ponderati, ho potuto sentire parlare Formigoni e Maroni. Tra le cose, incalzati da Fazio, hanno espresso due pensieri assolutamente simili, sull'aver appoggiato e approvato le peggiori nefandezze di Berlusconi. Formigoni ha detto che ha utilizzato (lui e CL) Berlusconi per realizzare gli scopi fondamentali del gruppo di cui è espressione ( penso alla sviluppo imprenditoriale della Compagnia delle Opere, al finanziamento alle scuole cattoliche in barba alla costituzione, al voto di leggi etiche...); Maroni ha detto che ha utilizzato (lui e la Lega) per realizzare gli scopi fondamentali del gruppo di cui è espressione ( Federalismo Fiscale, e, a mio avviso, anche un bel po' di norme che rappresentano una punizione collettiva per gli immigrati). Io ccrdo che se Fazio ponesse la stessa domanda a un Berlusconi sincero, egli potrebbe dire di aver utilizzato Lega e CL per raggiungere gli scopi fondamentali del gruppo di cui è espressione (sia pure coincidente con se stesso). Alla fine del ragionamento c'è qualcosa che manca in tutto questo girare di interessi, che mi sfugge... ah sì, l'interesse dell'Italia.. chi ci ha pensato?

sabato 5 novembre 2011

I CAMBIAMENTI VERI POSSONO INIZIARE DALLE PICCOLE COSE

NON CREDO POSSIAMO INDIGNARCI SOLO PER COLPA DEI POLITICI E DEL PREMIER, OCCORRE INCOMINCIARE AD INDIGNARSI (E A FARE IN MODO DI MODIFICARE LE CATTIVE ABITUDINI) ANCHE DALLE PICCOLE E FALSAMENTE SCONTATE COSE. Leggo questa bellissima lettera sulle pagine milanesi del Corriere di Veneredì 4 novembre " Le televisioni hanno fatto vedere i calciatori che a bordo dei loro esagerati suv escono dall'ospedale dopo aver fatto visita a Cassano. Provate voi ad entrare al Policlinico di Milano con la vostra piccola Cinquecento per accompagnare la vecchia zia a fare degli esami, se ci riuscite?"

giovedì 27 ottobre 2011

UNA BELLA PUBBLICITA'

Mi piace molto questa pubblicità della Volkswagen. Si vanta una proprietà manifatturiera del prodotto, non si collega il brand a situazioni psicologiche, emozionali, erotiche... non si propone una vita diversa grazie al prodotto, non si racconta che si salva il mondo o perlomeno lo si rende più pulito. Non ci sono giovani deficienti che ridono per nulla, attempati finti giovani, o pseudo manager che probabilmente provocano il fallimento delle loro imprese. Non si racconta altro. Si racconta che un'auto è prodotta bene, con perizia e con scelta di materiali di primordine. Si pubblicizza il prodotto pensato da teste di uomini, fatto con mani di uomini, realizzato grazie a imprenditori che hanno investito nella ricerca e nel prodotto. Non dico che questa pubblicità sia la verità, dico che parlando di auto... banalmente parla di auto, di come le auto sono fatte. Non so dire bene perchè, ma in un ambiente reso mefitico dall'immagine, dall'apparire, dal brand, dal volatile che brucia cervelli e risorse, mi è sembrata, culturalmente, una boccata d'ossigeno.

sabato 22 ottobre 2011

IL CONTIBUTO DEL PRIMO CHE PASSA (LA PARTECIPAZIONE)

LUIGI EINAUDI: "IL BUONGOVERNO" IL CONTRIBUTO DEL PRIMO CHE PASSA La vera ragion d'essere dei parlamenti sta nella discussione, non segreta ma pubblica. Ed ancor più a fondo, il valore dei parlamenti sta nella possibilità che, in una pubblica discussione, vengano a galla gli argomenti pro e contro ad una tesi del primo che passa, dell'uomo ignoto, di colui che non conta nulla nella vita pubblica, che non è né consigliere comunale, né deputato, né senatore, né ministro, che non è nulla; che forse non sa nulla fuor di una certa cosa. Una cosa sola. La cosa che egli ha vissuto, che ha sentito, per cui ha sofferto, ha perso, ha guadagnato.

giovedì 20 ottobre 2011

SUPERAMENTO DELLE DISCRIMINAZIONI

DA N° 937 DI "INTERNAZIONALE" D'ora in poi le donne australiane potranno far parte delle unità di guerra impegnate in prima linea nei combattimenti, scrive THE AGE. Il 26 settembre, infatti, il governo di Canberra ha approvato una misura che apre alle donne il 93% degli incarichi nell'esercito. Le soldatesse restano escluse da compiti pericolosi come il posizionamento di mine sott'acqua, ma il ministro della difesa Stephen Smith ha promesso che nel giro di cinque anni " tutte le forme di discriminazione saranno superate", definendo la nuova misura "un grande cambiamento culturale". L'Australia è il quarto paese dopo il Canada, la Nuova Zelanda e la Danimarca a rimuovere le restrizioni per le donne nell'esercito. Israele mantiene ancora la limitazione alle posizioni di fanteria leggera "per ragioni biomeccaniche"

domenica 25 settembre 2011

IO SONO IL SIGNORE DEL MIO DESTINO

Dal profondo della notte che mi avvolge buia come il pozzo più profondo che va da un polo all’altro, ringrazio gli dei chiunque essi siano per l'indomabile anima mia. Nella feroce morsa delle circostanze non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia. Sotto i colpi d’ascia della sorte il mio capo è sanguinante, ma indomito. Oltre questo luogo di collera e lacrime incombe solo l’orrore delle ombre eppure la minaccia degli anni mi trova, e mi troverà, senza paura. Non importa quanto sia stretta la porta, quanto piena di castighi la vita. Io Sono il signore del mio destino: Io Sono il capitano della mia anima. Invictus di William Ernest Henley

Di fronte a questa situazione di cui non riesco a vedere uno sbocco positivo

Di fronte a questa situazione di cui non riesco a vedere uno sbocco positivo il mio animo è dominato dal senso della disfatta. Disfatta della serietà, del senso di responsabilità, della correttezza, della coerenza e della competenza, del rigore morale e intellettuale, della politica intesa come azione rivolta al soddisfacimento dell’interesse collettivo. Non so se sia meglio parlare di disfatta o di disfacimento. La disfatta presuppone un nemico che incalza e alla fine è vittorioso. Ma dove è il nemico? Il nemico è dentro di noi. Disfacimento invece indica una lenta inesorabile decadenza delle nostre istituzioni per insipienza, superficialità, disonestà degli uomini che se ne servono. Disfatta o disfacimento, mi pare di assistere, ormai vecchio, sfiduciato, spenta ormai ogni volontà di combattere, al fallimento di una classe politica, e non solo di quella di governo Questo testo è tratto da un articolo apparso su Tutto Libri de la Stampa che riprende un articolo del 1991 scritto da Bobbio e fino ad ora inedito. A parte la lungimiranza di un pensatore libero fa pensare come tutto sommato il triste paesaggio politico e umano cui assistiamo oggi non è nulla di nuovo e che i frutti di oggi vengonoda semi piantati tempo fa Continua Bobbio in conclusione del'articolo che suggerisco di cercare e leggere completamente- ci sarà un libro intitolato "Della stessa leva" edito da Aragno La gestazione della seconda repubblica, se dovrà nascere, sarà lunga. Forse non avrò neppur il tempo di vederne la fine. Ma poiché, se nascerà, nascerà con gli stessi uomini che non solo sono falliti ma sono inconsapevoli del loro fallimento, non potrà nascere che male, malissimo, come male e malissimo è finita la prima

giovedì 25 agosto 2011

E' ORA DI RITIRARE LE DELEGHE

GRAMELLINI OGGI SUL "BUONGIORNO" DELLA STAMPA

Mentre noi con la bava alla bocca ci dividiamo fra destra e sinistra, Inter e Milan, i nostri avatar vanno a cena insieme, badando ai loro interessi comuni. Il rimedio? Una cura choc: stadi vuoti, urne vuote. E’ ora di ritirare le deleghe e di diventare tifosi di noi stessi.

aggiungo: tv spente sui talk show, sulle trasmissioni sportive e sugli abbonamenti sky e premium

E' ORA DI RITIRARE LE DELEGHE
E' ORA DI PENSARCI BENE

mercoledì 27 luglio 2011

LA NOIA è...

"La noia è appunto questo cercare la novità e non trovarla perchè non la si cerca nella sua sede normale, nel quotidiano"
Luisito Bianchi
Dialogo sulla gratuità

lunedì 25 luglio 2011

MI SENTO NORVEGESE

NORVEGIA
La nostra dignità sconfiggerà l’orrore
25 luglio 2011 DAGBLADET OSLO

Fiori e candele in omaggio ai giovani uccisi sull'isola di Utoya, in Norvegia, il 22 luglio scorso
AFP
Almeno 93 morti e 97 feriti: il duplice attentato perpetrato il 22 luglio da Anders Behring Breivik, un fondamentalista di estrema destra, ha sconvolto la Norvegia. In un editoriale pubblicato il giorno dopo, il quotidiano “Dagbladet” esorta i norvegesi a non cedere alla paura e alla tentazione di rinchiudersi in se stessi.
Lars Helle
Non dimenticheremo mai le assurde 24 ore che abbiamo appena vissuto. E non dovremo dimenticarle. Prima, però, porteremo il lutto dei morti di Utoya (l’isola dove stava avendo luogo un campo estivo per giovani laburisti) e del centro di Oslo. Lo porteremo dentro di noi. Anche quando ricostruiremo il quartiere del governo devastato dall’esplosione. E mentre la sezione dei giovani del partito laburista Auf (Arbeidernes Ungdomsfylking) si ricostituirà, dovremo ricostruire anche una nuova Norvegia, fondata sull’apertura e sulla fiducia nei confronti degli altri.
È normale sentirsi profondamente in collera per l’accaduto. Dobbiamo esserlo. Il terrorismo e lo sterminio di massa sono incomprensibili. Di fronte a simili azioni non c’è alcuna giustificazione. Come ha detto il primo ministro Jens Stoltenberg, siamo stati travolti da una vicenda che ruota attorno alla paura, al sangue, alla morte.
Hanno arrestato un uomo. Forse ha agito da solo, forse è stato aiutato da altre persone. È evidente che si dovrà fare chiarezza in questa vicenda. E andare sino in fondo, perché il terrorismo non deve averla vinta. Ciò sarà possibile esclusivamente attraverso un decoroso iter giudiziario e con un atteggiamento moderato, consono alla Norvegia che vogliamo far rinascere dopo il 22 luglio 2011. Non vogliamo una Norvegia che vari nuove restrizioni per i movimenti, che introduca più uniformi, più ingerenze nella vita privata di chi non vuole ascoltare la lingua del terrorismo. Altrimenti, ad averla vinta sarebbero gli estremisti.
Noi vogliamo una Norvegia fondata sui valori della libertà e dell’uguaglianza. Valori enormemente importanti per i giovani radunatisi a Utoya e per la maggioranza dei cittadini di questo paese.
In tutto questo, dobbiamo elogiare i membri del governo che fino a questo momento, in modo esemplare, si sono stretti nel lutto nazionale, evitando deplorevoli polemiche sulle responsabilità, sulle vittime o ancora sulla sicurezza. I politici degli altri schieramenti si sono anch’essi comportati in maniera responsabile. Soltanto in questo modo la Norvegia si risolleverà. Ed è soltanto in questo modo che dovremo discuterne.
Qui si vedono ancora i ministri passeggiare per strada
In questi ultimi dieci anni, in molteplici ambiti, gli avvenimenti mondiali ci hanno lanciato più di una sfida. È aumentata la richiesta generale di sicurezza. Nella vita di milioni di cittadini innocenti hanno fatto irruzione nuovi metodi di polizia, nel tentativo di intercettare qualche colpevole. Qui in Norvegia è ancora possibile incontrare per strada un ministro che passeggia come un comune cittadino. Ma dobbiamo prepararci a veder cambiare le cose.
Ieri, per qualche ora, per lo spiegamento di forze di polizia che ha fatto seguito all’esplosione, abbiamo avuto l’impressione che la Norvegia fosse nuovamente stata occupata, come in guerra. Per fortuna non è così.
Adesso dobbiamo soltanto evitare di lasciarci travolgere dalla paura, come è accaduto agli Stati Uniti dopo l’11 settembre 2001. La Norvegia è un paese che funziona bene. L’abbiamo constatato ancora una volta in queste ultime 24 ore, da come la polizia, il personale sanitario, la protezione civile e i volontari hanno garantito gli interventi di soccorso e hanno collaborato alle indagini.
L’abbiamo visto altrettanto bene nella comprensione chiara e genuina da parte dei politici norvegesi delle funzioni che essi devono espletare, soprattutto in rapporto al ruolo della polizia. La classe politica non deve assumere il ruolo di forza dell’ordine. Tocca alla polizia svolgere le indagini e prevenire le azioni criminali. Compete ai tribunali il compito di giudicare. Noi tutti, da par nostro, dobbiamo semplicemente verificare che tutto ciò avvenga in modo conforme alla legge.
Ciò che ancora ignoriamo è in che misura coloro che, in un modo o in un altro, sono stati toccati da questi tragici eventi siano stati devastati nell’anima e nello spirito. Né sappiamo come potremo fare a meno di tutti quei giovani uccisi che volevano dare il proprio contributo per una società migliore. Questi sono danni ai quali non si può porre rimedio col cemento, con i mattoni, con una semplice riverniciata. Sono danni che dobbiamo riparare tutti. Sono danni che oggi ci lasciano disperati e arrabbiati. (traduzione di Anna Bissanti)

venerdì 15 luglio 2011

SVIZZERI... CHE SAPUTELLI

Leggo sul Corriere:
dice Peter Flueglistaler, direttore dell'Ufficio Federale di trasporti svizzeri: "La galleria (del san Gottardo) ferroviaria più lunga al mondo, 57 chilometri, l'abbiamo pagata di tasca nostra, spendendo 18,7 miliardi di franchi ( 13 miliardi di Euro)rispetto ai 19,1 stanziati... i supertreni passeranno nel nuovo tunnel con UN ANNO DI ANTICIPO rispetto alla tabella di marcia"... sicuramente hanno fatto questo per togliersi il gusto di venire a fare i sapidi saputelli a Milano. per fortuna noi abbiamo l'assessore Cattaneo che ribatte con fiero cipiglio "non prendiamo lezione dagli svizzeri" (PECCATO, SE AVEVAMO QUALCHE SPERANZA LA POSSIAMO SOTTERRARE!) mentre da Roma l'ing viceministro Castelli alla banalità di un'operetta realizzata contrappone puntualizzando un elenco di opere che sono allo studio, che sono in programma, che sono in corso d'opera, insomma qualunque condizione fuorchè realizzata.Sinteticamente la cazzuta risposta ai villici svizzeri da parte di questi due esponenti da anni al governo regionale o nazionale potrebbe essere così riportata "io con te non gioco più, cicca cicca!"

venerdì 8 luglio 2011

LO CONFESSO, L'HO SCRITTA IO

Va bene, lo confesso: la norma salva Fininvest inserita nel testo della Manovra L'HO SCRITTA IO... è ora di svelare questo mistero, far cessare questa farsa nella quale ogni ministro accusa qualcun altro di averla scritta.
L'ho fatto non per fare un favore alla Fininvest e a Berlusconi ( ERA PALESE CHE QUELLA NORMA NON ERA PER AIUTARE LA FININVEST ... -scusate, mi tremano le mani dal ridere ) ma per tramare nell'ombra per fare un danno al Premier.
Ho inserito SURRETTIZIAMENTE quella norma verso il fondo del testo della Manovra - tanto ero sicuro i ministri non sarebbero mai arrivati a leggerla fino alle ultime pagine... ho sentito interviste a ministri che non sapevano neppure di quanti miliardi di euro fosse... lo chiedevano ai giornalisti.
Ora che la verità è saltata fuori finirà questo penoso gioco del lanciarsi la patata bollente di mano in mano e ognuno potrà tornare ad occuparsi di ciò per cui sono pagati... gli affari propri.

LA LEGA NON è TANTO DIVERSA DA BERLUSCONI 2- AD PERSONAM

Si legge sul numero odierno del VENERDì di Repubblica:
"Errare è umano, ma impiegare più di un anno per porre rimedio allo sbaglio, e soprattutto sfruttarlo per evitare un processo, non è un grande esempio di virtù. Quando l'anno scorso il ministro R.Calderoli cancellò il reato di associazione militare per scopi politici in un impeto di "semplificazione normativa", il suo collega I. La Russa disse che si trattata di una distrazione e che sarebbe stato reinserito presto. Casualmente era proprio quello il reato di cui erano accusati Calderoli e altri 35 leghisti, tra cui Bossi, Maroni, Speroni, per aver formato la "Guardia nazionale padana".
Calderoli però non tornò indietro e il novembre scorso il giudice ha scagionato tutti perchè il fatto non costituiva più reato. Pochi giorni fa un comunicato della Presidenza del Consiglio ha fatto sapere che è stato varato un decreto per l'"inserimento della nuova norma che disciplina il divieto di associazione militare". E' uguale a quella cancellata, periò il termine "nuova" non le si addice proprio. Ma ormai non fa più paura.

giovedì 7 luglio 2011

LA LEGA NON è TANTO DIVERSA DA BERLUSCONI- VEDI MULTE PER QUOTE LATTE

Dal Corriere del 7 luglio.
" QUOTE LATTE,LE MULTE RESTANO. POI EQUITALIA PASSERA' LA MANO (GRADUALMENTE)
E alla fine la moral suasion di Giorgio Napolitano ha funzionato. La parte della manovra che riguardava Equitalia e, di conseguenza, anche le quote latte, è stato cancellato ... in altre parole, l'agenzia di riscossione... contiuerà ad esigere il dovuto a quella fetta di agricoltori tanto cari alla Lega di lotta e di governo".
Quei soldi già anticipati dallo stato, cioè da tutti noi, per pagare le multe che l'Europa ha comminato a circa 1200 aziende che non hanno rispettato le quote latte, contrariamente alla gran maggioranza delle aziende italiane e per le quali la Lega vuole (alla faccia dell'etica e "delle tasche dei cittadini") un azzeramento.
MENO MALE CHE C'è NAPOLITANO. Di fronte a un PD che si incarta sulle province e continua a costruire montagne che partoriscono quando va bene topolini, abbiamo un gigante come baluardo difensivo per lo stato di diritto. Per il nostro bene credo sia necessario augurare salute e longevità al nostro Presidente.

mercoledì 6 luglio 2011

VORREI SAPERE CHI SONO I CITTADINI INTERPELLATI DAL PD

Il PD, infatti, non è stato mai per l'abolizione dell'istituzione provincia, poiché, ad esempio, le questioni relative ai trasporti, all'assetto idrogeologico, agli aspetti ambientali e alle strade costituiscono una dimensione non più gestibile dal singolo comune e che non dovrebbe essere gestita dalle regioni: in quest'ottica, cancellare con un colpo di bacchetta magica le province ci consegnerebbe una dimensione di confusione totale che sarebbe esattamente l'opposto di quello che i cittadini chiedono, ossia responsabilità, correttezza e trasparenza nell'amministrazione dei propri interessi. Il PD è, quindi, per la ridefinizione delle province anche all'interno della Costituzione. ( dal sito del PD - proposta di legge modifica art 133 costituzione

Non so, a me non me lo hanno mai chiesto, e credo che abbiamo una classe dirigente che dovrebbe essere in grado, non fosse altro che per i benefici di cui gode - che dovrebbero servire a toglier loro ogni altro pensiero che non sia il bene della nazione- di riuscire a risolvere anche un "momento di confusione" che dovrebbe comunque essere meno deletererio di decenni di immobilismo e di spreco nei quali viviamo

COME SI STABILISCE IN GENERALE COSA E' L'ETICA?

Roberta de Monticeli: la questione morale

" ... come si stabilisce in generale che cosa è l'etica, vale a dire che cosa è dovuto da ciascuno a tutti? Come si può argomentare che l'etica NON E' SEMPLICEMENTE UNO DEGLI ETHE IN GIOCO ( ethos: l'ordinamento valoriale costitutivo di un'identità personale e morale)? Quale è la fonte di legittimazione della norma etica, che la rende effettivamente universale, cioè che le dà IL TITOLO a essere criterio di legittimità degli ethe, e non semplicemente quello di una PRETESA che ciascun ethos può avanzare di essere lui il migliore e di doversi imporre sugli altri?..."

martedì 28 giugno 2011

ILPATRIMONIO DI TUTTI, LE IDEE DI ALCUNI



Credo che anche l'idea migliore dell'umanità (che però a volte è la migliore dal "mio" punto di vista) se propagandata facendo un sopruso, piccolo o grande, come usando come strumento un bene comune (e per paradosso potenzialmente proprietà anche di chi la pensa in modo diverso) ne viene in un certo senso svilita dal supruso stesso.

venerdì 24 giugno 2011

ALLA BASE DELLA LOGICA C'è L'ETICA, ALLA BASE DELL'ETICA C'è LA LOGICA

Roberta de Monticelli, La questione morale

Chiediamo a chi parla, qualunque cosa dica - se parla sul serio e non per gioco - che risponda delle sue asserzioni
...
chiediamo a chi parla di giustificare le sue affermazioni, vale a dire di indicare a chi ascolta dove deve guardare per vedere che quello che è stato detto è vero. Dunque presupponiamo una pretesa di verità per ogni affermazione: e un impegno a onorarla, cercando e offrendo evidenza per quello che si afferma. Chi usa senza spiegazione parole che hanno mille significati o nessuno, chi afferma "la verità non esiste" ( e non si accorge di fare un'asserzione che pretende di essere vera), chi fa credere che il linguaggio fisolofico sia fatto, come troppo spesso sembra, di un paio di sortilegi verbali; ma ancora di più chi ascolta e non chiede perchè, manca a questo impegno.

mercoledì 15 giugno 2011

I MANIFESTI DELLA LEGA E L'ARTE DI SENTIRSI SCIVOLARE VIA IL TERRITORIO

Casualmente a Trezzo i tabelloni destinati ai manifesti elettorali per il referendum sono ancora piantati per le vie del paese, casualmente domenica prossima la Lega organizza il raduno a Pontida verso cui si avvia con le ruote un po' sgonfie, casualmente a Trezzo la Lega ha riempito con i suoi manifesti (e con i suoi slogan un po' logori...SIETE AL GOVERNO, PRIMA DI RECLAMARE IL LAVORO PER I RESIDENTI, FATE SCELTE CHE FAVORISCANO LA RIPRESA OCCUPAZIONALE!!!...) che ricordano l'appuntamento a Pontida (senza parole d'ordine, nella confusione mentale del momento non ne è venuta in mente neanche una). Quei tabelloni elettorali non erano il posto deputato per manifesti di partito non inerenti ai quesiti referendari. Ma volete che le avanguardie della rivoluzione si fermino davanti a simili quisquilie? (e poi costa meno che pagare la tassa di affissione). Le regole sono per i banali difensori del vecchio, chi si crede illuminato al massimo le regole chiede che siano gli altri a rispettarle. Non capita solo alla Lega, va detto, vediamo che anche a Sinistra c'è chi purtroppo ha questa idea del rapporto sociale. Ma forse la crisi di legame con il territorio passa anche, parzialmente è vero, da questa arroganza, da questa volontà di marchiare il territorio anche se il territorio non vorrebbe essere marchiato, che più di tutti è proprio delle persone della Lega. Non me la prendo tanto con i passionali e appassionati militanti, quanto con il loro dirigenti che hanno fatto di questo modo di rapportarsi con il resto della popolazione una cifra stilistica. Non so se l'invasione di manifesti della Lega sui tabelloni elettorali sia una violazione di qualche norma (salvo che il buon gusto, la correttezza etica e la convivenza civica), non so se il Sindaco di Trezzo dovrà intervenire per sanzionare gli irregolari (non tema, ho sentito che i Partiti hanno predisposto una legge - con il concorso anche del PD - che stempera gli effetti sanzionatori), ma che sia un evidente segno di difficoltà, un tentativo di afferrare qualcosa che sguscia tra le mani come se fosse unto di grasso, un tentativo di fermare un scivolamento verso il basso come quando ci si trova su un declivio ghiacciato, un tentativo di dire "devo dire qualcosa" per far sentire il suono della propria voce come testimonianza di esistenza lasciando che il rumore sostituisca le parole, appare chiaro e più è grossolana la prevaricazione più stimola all'effetto opposto a quello prefisso.

martedì 14 giugno 2011

CIVILTà FONDATA IN RAGIONE

Roberta De Monticelli "La questione morale"

Una civiltà "fondata in ragione" è una civiltà in cui tutte le norme che regolano la vita personale e sociale sono, come i comportamenti che regolano, soggette al vaglio delle coscienze che chiedono ragione. In cui tutte le norme, letteralmente, sono soggette alla giurisdizione della ragione. Una civiltà fondata in ragione è quella in cui, in particolare, gli ordinamenti giuridici di una comunità nazionale prima, internazionale e cosmopolita poi, sono potenzialmente (e nelle forme previste) soggetti a questa richiesta di giustificazione da parte di chiunque di noi voglia avanzarla

lunedì 13 giugno 2011

L'ACQUA. NON COMINCIAMO A DIMENTICARLA DA DOMANI

Spero che ora, dopo che abbiamo come italiani definito a larghissima maggioranza che la gestione del servizio idrico deve rimanere “pubblico”, nessuno di noi, comunque ci si sia espressi nel referendum, si dimentichi dell’acqua. Anzi, più che mai dopo la vittoria, i comitati “per l’acqua pubblica” non dovrebbero sciogliersi, ma divenire comitati permanenti di vigilanza affinchè gli acquedotti pubblici divengano esempi di gestione oculata delle risorse, mantenimento degli impianti in piena efficienza, trasparenza nella procedure di nomine e di assunzioni, risparmio che si scarica nel minor costo per il cittadino a fronte di una maggiore efficacia del sistema ed efficienza del servizio, riduzione progressiva fino al limite fisiologico dello spreco e della perdita di acqua pubblica. La bolletta, persa la remuneratività, dovrà essere sempre più trasparente, e noi cittadini dovremo essere felici, a fronte di un servizio pubblico efficiente, di pagare le tasse perché gli enti pubblici che governeranno la distribuzione delle risorse idriche siano in grado di tenere gli impianti costantemente ben manutenuti (perché il messaggio di questo voto è anche che il cittadino italiano è felice, come diceva il buon Padoa Schioppa di pagare le tasse e afferma, con il suo voto, di volerle pagare tutte, senza evadere un euro).
Compito dei Comitati per l’acqua pubblica dovrebbe essere quello di seguire con costanza e attenzione il lavoro del Comitato Nazionale di Vigilanza sulle risorse idriche e di diffondere (riportando, organizzando periodiche assemble che racocntino lo stato dell’arte, divulgando con parole semplici rapporti che posso immaginare complessi) la conoscenza dei progressi nel miglioramento del servizio e nella riduzione delle perdite.
ABBIAMO DETTO CHE L’ACQUA è UN BENE PUBBLICO E CHE E’ LO STATO, CIOè NOI, A ORGANIZZARE LA DISTRIBUZIONE TRA LA CITTADINANZA, SENZA CHE QUALCUNO POSSA SPECULARCI.
L’ACQUA, NON COMINCIAMO A DIMENTICARLA DA DOMANI

domenica 12 giugno 2011

 
 
 
 
 
 
 
 
La mia idea è che occorra cercare di evitare che i visitatori di Trezzo ( soprattutto Castello, Centrale, Adda) intasino le vie del centro con difficoltà per loro nel muoversi e trovare parcheggio e un fastidio, per gli abitanti o per i pedoni. Probabilmente rimarrà sempre necessario un intervento preventivo/repressivo delle forze dell'ordine, ma si può pensare a un palliativo (non una soluzione definitiva che dubito esista) lavorando sulla informazione di indirizzo, indicando per esempio dove sono i parcheggi e quanti posti hanno e informando i turisti di quanto lontano sono dal punto di interesse (dando l'idea di quanto VICINO sono) segnalando i minuti a piedi necessari per raggiungere un posto e posizionando mappe chiare per dare l'idea della posizione e del percorso da fare
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sabato 11 giugno 2011

CREDONO DI " MARCHIARE" IL TERRITORIO MA IL TERRITORIO SFUGGE DA SOTTO LE LORO POLTRONE




"La legalità", che bella parola, "le regole" poi..sopraffina, il rispetto... beh, è un'altra cosa, non per gli illuminati, quelli "avanti"...

card. SCOLA: PESANTE IPOTECA MORALISTICA

da LA QUESTIONE MORALE di ROBERTA DE MONTICELLI
" e sono in conclusione due parole divenute insulti, tendenzialmente del resto accoppiati, che esprimono da sinistra a destra (si fa per dire) il rifiuto di onorare la solitudine della coscienza personale e la responsabilità ultima che ciascuno porta di se stesso. Un rifiuto del peso della libertà, insomma, che dovrebbe invece essere il mistero più profondo di ogni individuo umano e del suo destino sub specie aeterni, cielo o inferno che scelga a se stesso...
...
(Citazione della lectio magistralis "desiderare Dio. Chiesa e postmodernità" tenuta il 27 agosto 20120, al meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, dal Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia (ndr. futuro arcivescono di Milano?) - DIVENTA ALLORA NECESSARIO LIBERARE LA CATEGORIA DELLA TESTIMONIANZA DALLA PESANTE IPOTECA MORALISTA CHE LA OPPRIME, RIDUCENDOLA, PER LO PIù, ALA COERENZA DI UN SOGGETTO ULTIMAMENTE AUTOREFERENZIALE - La voce attaccata, e accusata di moralismo e autoreferenzialità, è quella del settimanale cattolico Famiglia Cristiana, diretto da don Antonio Sciortino, che aveva denunciato come ormai intollerabile il tasso di illegalità e amoralità che inquinava la gestione del potere politico)... Il Cardinale è passato a tessere pubblicamente l'elogio di un oscuro personaggio, oscuro in tuttii sensi: "Sono pochi i giornalisti bravi come lui"... l'"agente Betulla", (Renato Farina), radiato dall'Ordine dei giornalisti per tradimento della funzione giornalistica, dopo che l'aveva per anni - investe di vicedirettore di un quotidiano e in cambio di lauti vantaggi personali, prostituita al servizio di operazioni inconfessabili di polizia politica
(ndr. Farina diviene "Onorevole" nel 2008 nelle liste di un partito che lascio alla immaginazione di ciascuno)

martedì 7 giugno 2011

IN RICORDO DI PADOA SCHIOPPA

ROBERTA DE MONTICELLI- LA QUESTIONE MORALE

<... nell'odierno interesse "particulare" abbiamo letto una diffusa volontà di partecipazione al privilegio, al favoritismo, e una diffusa disponibilità all'impiego di pubbliche risorse in funzione di interessi privati. "Prendere al popolo per dare a se stessi" non è solo lo slogan del nuovo Robin Hood, è il motto del medio evasore fiscale. E un governo che si attribuisce il merito di "non aver messo le mani nelle tasche degli italiani" esprime con queste nobili parole, cariche di civismo, addirittura l'idea che uno Stato, in quanto procura le risorse necessarie a tutti i pubblici servizi, è ladro >

lunedì 6 giugno 2011

LE PREOCCUPAZIONI E LE PROSPETTIVE

Leopardi, “discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani”, citato da Roberta de Monticelli in “la Questione Morale” e Matteo (Vangelo) 6. 25-34

Roberta del Monticelli: la Questione Morale
Quel senso di soffocante mancanza di prospettive, quel consumo delal vita giorno per giorno e senza “sostanze di cose sperate”, che già avevamo notato approvati dal Guicciardini, li ritorviamo ben descritti da Leopardi
< Or la vita degl’italiani è appunto tale, senza prospettiva di miglior sorte futura, senza occupazioni, senza scopo, e ristretta al solo presente>
Le preoccupazioni (Vangelo. Matteo 6, 24-24)
25 «Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? 26 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? 27 E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita? 28 E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; 29 eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro. 30 Ora se Dio veste in questa maniera l'erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? 31 Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?" 32 Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. 33 Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. 34 Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.

DRAGHI: LA CONCORRENZA- CONSIDERAZIONI FINALI

La concorrenza, radicata in molta parte dell'industria, stenta a propagarsi al settore dei servizi, specialmente quelli di pubblica utilità. Non si auspicano privatizzazioni senza controllo, ma un sistema di concorrenza regolata, in cui il cliente, il cittadino sia più protetto. La sfida della crescita non può essere affrontata solo dalle imprese e dai lavoratori direttamente esposti alla competizione internazionale, mentre rendite e vantaggi monopolistici in altri settori deprimono l'occupazione e minano la competitività complessiva del Paese.

domenica 5 giugno 2011

CONSIDERAZIONI FINALI BANCA D'ITALIA - PARAGRAFO SU FEDERALISMO FINALE

Mario Draghi:
" Il federalismo fiscale può aiutare, responsabilizzando tutti i livelli di governo, imponendo rigidi vincoli di bilancio, avvicinando i cittadini alla gestione degli affari pubblici. (ndr: in quel "può" si scardina la demagogia fideistica alla quale vorrebbe egemonizzare il pensiero la Lega)
Due condizioni sono cruciali: che i nuovi tributi locali siano compensati da tagli di quelli decisi centralmente e non vi si sommino; CHE SI PREVEDA UN SERRATO CONTROLLO DI LEGALITà SUGLI ENTI A CUI IL DECENTRAMENTO AFFIDA AMPIE RESPONSABILITà DI SPESA " Il maiuscolo è mio, se penso a un ente enorme per la cui elezione a presidente si falsificano le firme di presentazione di lista, credo che si parta male. Mi chiedo anche come si combini questo rigore richiesto con il folclore di chi mette i centralini dei comuni in dialetto credendo di fare con questo il federalismo...

sabato 4 giugno 2011

LA QUESTIONE MORALE - due

"Insomma, scrive R. de Monticelli, o ci salviamo con il mondo come appare - non solo con i suoi colori e i suoi sapori, ma anche con le sue qualità di valore e disvalore, con le cose preziose che contiene e devono essere protette, e quelle che gridano vendetta e devono essere cambiate - o di noi non si salva niente, neanche nel ricordo: neppure la differenza tra un uomo nobile e un vigliacco, fra una vittima e un carnefice. Chiedersi se ci sia, se possa esserci una fondazione razionale del pensiero pratico non significa dunque affatto abbracciare un "razionalismo" o un intellettualismo che ignori le passioni di cui è fatta la nostra esperienza morale e civile: al contrario, è cercare il contenuto di verità e di falsità di queste passioni - è prendere sul serio quell'esperienza, come via di conoscenza."

Credo sia un'operazione indispensabile per chi non vuole che ci sia un posto migliore nella società per alcuni ma che la società sia un posto migliore per tutti

venerdì 3 giugno 2011

QUANDO LA NAVE AFFONDA I TOPI SONO I PRIMI AD ABBANDONARLA

Guicciardini ci ammonisce: tra poco saremo pieni di "antiberlusconiani" che reclameranno a gran voce la loro "verginità" politica. La memoria delle cose dette e delle opere fatte sarà fondamentale.

da "Ricordi"
Sotto uno tiranno è meglio essere amico insino a uno certo termine che partecipare degli ultimi intrinsechi suoi, perchè così, se sei uomo stimato, godi anche tu della sua grandezza (...) e nella ruina sua puoi sperare di salvarti.

LE REGOLE - DALLE CONSIDERAZIONI FINALI BANCA D'ITALIA -MARIO DRAGHI

Non esistono scorciatoie. La risposta alla crisi del debito sta innanzitutto nelle politiche nazionali, nella piena attuazione dei piani correttivi concordati. Alla solidarietà tra i paesi membri dell'Unione devono corrispondere senso di responsabilità e RISPETTO DELLE REGOLE - Mario Draghi

Non so come fare e non ho lo strumento, ma se facessimo passare le Considerazioni Finali di Draghi in uno di quei programmi che contano le parole e poi fanno gli istogrammi o altre diavolerie per dire quali siano le parole più ricorrenti, sono convinto che la parola REGOLE sia se non la più citatà, sicuramente nelle prime 10 per ripetizione.

LA QUESTIONE MORALE -uno

ROBERTA DE MONTICELLI: LA QUESTIONE MORALE"Come se Dio ci fosse": il contrario esatto dell'atto di nascita della coscienza laica moderna (che nacque cristianissima), per la quale ci sono in verità esigenze, e dunque debbono in verità valere norme, che tali restano anche nel caso non ci fosse Dio. E così al colmo dello scetticismo (negare vera esistenza a queste esigenze e validità a queste norme in se stesse, al di fuori dell'arbitrio sovrano di un Dio) si aggiunge il colmo dell'indifferenza al vero (ciò che importa è che i comandamenti siano dati in nome di Dio, non che un Dio ci sia o no) e all'onestà (ciò che conta è obbedirvi, non credere che sia divino).
Mi viene in mente una amica di cielle che mi diceva che non mi dava un pugno perchè così obbediva a un precetto divino e non al compromesso di convivenza civile - che tra l'altro non è esattamente ciòa cui ci condurrà la De Monticelli e che è invece più debitore di De Sade

giovedì 2 giugno 2011

CONSIDERAZIONI FINALI BANCA D'ITALIA: MARIO DRAGHI

Uno dei passaggi che mi ha colpito è questo:
"... La riforma non è però completa: occorre affrontare e ridurre l'azzardo morale delle istituzioni finanziarie sistemiche (Systemically Important Financial Institutions, SIFI); occorre accrescere la trasparenza e contenere i rischi generati dal "sistema bancario ombra", zona grigia tra il settore regolamentato e quello non regolamentato.
O perchè hanno ricevuto aiuti pubblici, necessari nel momento più acuto della crisi a evitare fallimenti dalle conseguenze devastanti, o perchè gli Stati hanno offerto loro garanzie più o meno esplicite, diffusa è la convinzione che le banche più grandi non possano fallire. Ne derivano serie distorsioni alla concorrenza ma soprattutto il fatto inaccettabile che i guadagni spettano ai privati, le perdite alla collettività.
Le SIFI devono poter fallire, se necessario: in modo ordinato, mantenendo in vita le funzioni essenziali della banca e del sistema dei pagamenti, senza che i costi del loro dissesto siano sostenuti dai contribuenti, ma dagli azionisti e dal alcune categorie di creditori. A iniziare da quelle di dimensione e natura globali, esse dovranno inoltre avere una maggiore capacità di assorbire le perdite"
Che il futuro capo della BCE dica questo è consolante, che lo ponga come un dovere futuro che ora è disatteso, preoccupa.

mercoledì 1 giugno 2011

ASCOLTARE, MODERARE I TONI E LAVORARE

Quando la destra vinse le elezioni comunali a Trezzo, il PDL emanò un comunicato così becero che credo umiliasse più lo scrivente che chi era oggetto dell’insulto. Diceva sommariamente che dopo aver conquistato la roccaforte di Trezzo rimanevano solo Cuba, Cina e Corea del Nord patrie del comunismo.
La volgarità di tale comunicato era così eclatante che non potei fare a meno di rappresentare la mia indignazione ad amici di destra e alla persona che credo contribuì con la sua indicazione al 50% del successo della lista di destra.
Per inciso è comico vedere da parte di amministratori che avrebbero staccato Trezzo dalla Corea del Nord una indifferenza a rispettare le norme scritte nel regolamento di polizia urbana da loro scritto tale che susciterebbe ammirazione da parte degli accoliti di Kim Il Jong.
Ma ritornando alla introduzione, per gli stessi motivi non posso apprezzare le esclamazioni sul tipo “abbiamo liberato Milano” che sento esclamare dall’entourage di Pisapia (pur nella grande gioia di vedere questa fondamentale città aver scelto un Sindaco chiaramente di sinistra). Più modestamente direi che il centro sinistra ha vinto le elezioni municipali che, secondo il principio della alternanza democratica, potrebbe benissimo perdere tra cinque anni (perché per ora Pisapia deve dimostrare partendo da zero di essere un buon Sindaco e i consiglieri e gli assessori che lo sosterranno devono dimostrare che dietro tutte le parole ci saranno dei fatti). Boeri ha detto una cosa importantissima: che per la Sinistra (intesa in senso ampio e lato) non si tratta di dare a qualcuno la possibilità di avere un posto migliore nella società, ma di fare della Società un posto migliore per tutti. Bene, lo attendo alla resa dei conti. Il cuore mi fa sperare che sarà così per il bene di tutti e per dimostrare che la Sinistra torna a sapere fare il Buon Governo, la mente mi dice che la delega data deve essere messa alla prova dei fatti da oggi, più da chi è di Sinistra che dagli oppositori. Ma questo lo farei partendo dalle parole, che sappiamo sono importanti, che devono sempre essere coerenti con la realtà, conseguenti ai fatti e di uguale valore e significato in ogni situazione e condizione analoga.

mercoledì 25 maggio 2011

IL VERO FONDAMENTO DI OGNI REGIME

"il vero durevle fondamento di ogni regime non sono né la forza né il consenso ma, come si direbbe oggi con espressione a loro ignota (Mosca e Pareto, ndr) ma corrispondente al loro insegnamento, IL CONSENSO MANIPOLATO"
Norberto Bobbio, SAGGI SULLA SCIENZA POLITICA IN ITALIA

LE PAROLE PER DIRLO

"Cipriano Algor si è avvicinato alla tomba della moglie, sono ormai tre gli anni che lei si trova là sotto, tre anni senza farsi vedere da nessuna parte, né in casa, né alla fornace, né a letto, né all'ombra del gelso nero, né sotto il sole cocente della cava d'argilla, non si è più seduta a tavola nè al tornio, non toglie più le ceneri cadute dalla griglia né rivolta i pezzi che stanno essiccando, non sbuccia le patate, non impasta la creta, non dice"
José Saramago, LA CAVERNA

lunedì 9 maggio 2011

2015: FERIE A NORDKAPP


1990 - 2015: 25° DEL PRIMO VIAGGIO A NORDKAPP
PER CELEBRARE LA PRIMA VOLTA
PER FESTEGGIARE DI ESSERE ANCORA VIVI
PER RITROVARE IL CAMPEGGIO DI "KIRSI"
magari con il pickup Logan

domenica 8 maggio 2011

CONVINZIONI

a scanso di equivoci confermo di credere che il PGT sia un ottimo PGT, che l'espansione produttiva potesse essere un ottimo compromesso per Trezzo, contemperando difesa del suolo e possibilità di lavoro e sviluppo e che non sempre chi urla più forte abbia per forza ragione

RANE E GRILLI

alcune rane dicono che Trezzo l'erba è tutta uguale e se ne può fare un unico fascio indistinto. non l'ho creduto e non lo credo. Anche nella tundra al nord il silenzio aveva un suono, a Trezzo silenzio pneumatico? spero che ci sia un sussulto di dignità e che non si senta solo il gracidare delle rane che si mascherano come grilli

giovedì 5 maggio 2011

IL COMPAGNO EXCEL E IL COMPAGNO CIVATI

Scrive il signor Civati un interessante e arguto post sul suo blog (http://civati.splinder.com/) a proposito del signor Vendola. Invita a "associare alle parole del leader sinistro-ecologico-liberale anche un foglio Excel (il mitico compagno Excel) con i dati e i riferimenti precisi che dimostrino che le cose che dice si possano fare". Secondo me parla di Vendola ma si riferisce alla sinistra nel suo complesso con innegabile ragione. c'è un MA (c'è sempre una MA... anche per i comuni mortali, non solo per il signor Veltroni. La Sinistra contiene quell'aggettivo "progressista" che parla di cuore, di volontà, di ottimismo anche in tempi bui, anche involontario, di miglioramento. Sono cose che possono stare in un foglio Excel, ma ancora da scrivere. Banalmente è più facile togliere le panchine pensando di togliere i problemi che possono gravitare attorno piuttosto che immaginare panchine sulle quali siederanno composti ed educati cittadini vecchi e nuovi, di sangue e di suolo, in armonia e in eventuale civile disaccordo.

LE PAROLE SONO IMPORTANTI, HANNO UN SIGNIFICATO

Chiosa la signora Santanchè le parole del suo dirigente signor Mantovani " Nessuna offesa. Anzi, mi sembra che sia stato molto cortese, ha voluto gratificarci. D'altra parte le donne della sinistra hanno sempre cercato di mortificare la loro femminilità. Noi (donne di destra-penso) non ci vergogniamo della nostra femminilità, DEI NOSTRI TACCHI, e di essere donne". C'è un abisso tra le donne vere, amiche "di destra" e " di sinistra" e compagne di vita, e la signora in questione, c'è tutto "un mondo" in queste parole del quale c'è solo da essere felici e ringraziare il destino o cielo per non farne parte, a costo di essere minoritari e in minoranza per tutta la vita, ci sarebbe da farne dei manifesti enormi e metterli ovunque perchè questa affermazione non si disperda nel rutilante mondo della "dichiarazione", perchè LE PAROLE HANNO UN SIGNIFICATO, SONO IMPORTANTI.

mercoledì 20 aprile 2011

ALLA MANIFESTAZIONE PER IL 25 APRILE NON ASCOLTERO’ IL SINDACO PRO TEMPORE, E C’è UN MOTIVO FONDATO

ALLA MANIFESTAZIONE PER IL 25 APRILE NON ASCOLTERO’ IL SINDACO PRO TEMPORE, E C’è UN MOTIVO FONDATO_
IL 25 aprile il mio atteggiamento sarà questo: parteciperò alla prima parte della Manifestazione con la sfilata per le vie cittadine dietro al Gonfalone del Comune, visto che almeno in questa occasione il Gonfalone ci deve essere e non può essere negato con scuse patetiche e deludenti per chi le balbetta.
Non ascolterò il discorso del Sindaco pro tempore, non per esercitare quello che in democrazia è un diritto pari a quello di parlare liberamente e cioè quello di non essere obbligato a sentire l’autorità, ma perché, dopo il discorso calunnioso, fumoso e falso dello scorso anno, il Sindaco pro tempore è in difetto e io ho il diritto di sapere se quest’anno sceglierà di fare il Sindaco o il capo-gregge.
Poiché non posso sapere prima quale opzione sceglierà, quest’anno mi affiderò ai resoconti di chi istituzionalmente non potrà esimersi dall’ascoltare.
Sono convinto che l’onere della prova di essere Sindaco e non un esternatore di pregiudizi officiante un rito per altri che condividono i pregiudizi suoi, “usurpando”in un certo senso la fascia tricolore, sia sulle sue spalle.
Quando dimostrerà di essere Sindaco di tutta la cittadinanza e in conseguenza parlerà alla cittadinanza, io, in quanto cittadino, tornerò ad ascoltarlo, assentendo o dissentendo come capita in un rapporto dialettico.

sabato 12 febbraio 2011

NEANCHE IO

Rubo questa lettera al LA STAMPA di oggi, scritta dal signor Alberto F.

" L'altro giorno ero dal mio barbiere di fiducia per una ripassata ai capelli. Nel salone l'argomento che teneva banco erano le feste di Arcore. L'opinione prevalente era , che può permettersi di attorniarsi di belle figliole giovani.

Io sono rimasto sulle mie, pensieroso. Poi ho pagato, sono uscito, ho inforcato la bici e sono tornato a casa. Mi ha accolto mia moglie, con la quale sono sposato da 28 anni, la mamma dei miei figli, la donna della mia vita cui sono sempre stato fedele, pur nelle tentazioni. mi ha chiesto. Non glielìho detto, ma era la risposta alla domanda sentita dal barbiere. NON VORREI PROPRIO ESSERE AL SUO POSTO"

Vorrei che Giuliano Ferrara leggesse questa lettera e si vergognasse un po', mentre versa in banca l'assegno che gli ha firmato il suo padrone.

lunedì 3 gennaio 2011

DUE LATI E UN PUNTO DI DOMANDA IN MEZZO e più in basso un terzo lato

Da un lato c'è Tammy Duckworth (ha perso due gambe e quasi un braccio in IRAQ) che dice a Mario Calabresi in "LA FORTUNA NON ESISTE" : "Non ho mai sostenuto questa gguerra (invasione dell'IRAQ) , privatamente pensavo che l'invasione dell'IRAQ fosse il peggior esempio di imperialismo americano. IO sono una studiosa, prima di partire avevo terminato il mio dottorato in scienze politiche, ma dai tempi dell'università sono anche una riservista della Guardia NAzionale. La verità è che sarei voluta andare in Afghanistan, partecipare alla caccia a Osama bin Laden. VOlevo fare quello. Ero convinta che la guerra in Iraq fosse nella migliore delle ipotesi una cosa stupida e nella peggiore un att orribilmente spericolato. Ma era la mia opinione personale e il mio Paese aveva eletto democraticamente George Bush e il mio Paese aveva detto che quella era una decisione legittima da parte del presidente. E il Senato degli Stati Uniti aveva detto sì, aveva votato per la guerra, e anche se io non ero d'accordo non volevo che i miei uomini andassero lì senza di me. Non volevo essere l'unico ufficiale che li salutava e restava a casa". Quindi da un lato c'è T.DUCKWORTH, dall'altro lato c'è la nobiltà della obiezione di coscienza, del rifiuto di obbedire a un ordine ingiusto. E in mezzo c'è un punto di domanda. Poi tristemente c'è anche un terzo lato, più in basso, molto più in basso, di chi adora il proprio Paese quando è utile e fa obiezione di coscienza a comando o secndo convenienza ( chissà a che Paese appartiene questo terzo lato?)