venerdì 30 ottobre 2009

SE IL SIGNOR B. E LE ESCORT FANNO SCUOLA TRA I GIOVANI

Traggo da IL VENERDI' di Repubblica la lettera di una insegnante a Michele Serra.
"Gentile Serra, quella di Repubblica contro B. è una battaglia persa, definitivamente. Le mie allieve di una classe quinta professionale, ragazze fresche, gentili, apparentemente ingenue, hanno scoperto,grazie a Santoro, la vicenda delle escort e Berlusconi è diventato il loro eroe. Si è spalancato un mondo di meravigliose opportunità che non avevano finora preso in considerazione. In breve: è fantastico per loro, che faticano a leggere e comprendere un libro di testo di storia o di economia, scoprire che esiste un uomo di potere che, in cambio di un orgasmo, ti candida in Europa. Hanno detto: tutti vanno a puttane, anche i comunisti, se poi B. le candida anche è semplicemente più generoso dei suoi avversari.
Cerchiamo tutti quanti di far capire alla Gelmini che è questa l'idea di meritocrazia che sta conquistando la fantasia delle fanciulle. IO continuerò orgogliosamente, ostinatamente a dichiararmi moralista"
Non pubblico subito la risposta di Serra. Chi compra Repubblica la conosce, chi non la legge ha tempo e spazio per meditare una risposta ed eventualmente condividerla. Domenica scriverò ciò che ha risposto Serra.

martedì 27 ottobre 2009

UN INIZIO PROMETTENTE

Sto iniziando a leggere un libro:"LA LAICITA' AL TEMPO DELLA BIOETICA" di Claudia Mancina, e nella introduzione trovo questa frase: " ... l'idea della RAGIONE PUBBLICA, cioè l'idea che le decisioni politiche debbano essere giustificate sulla base di ragioni derivanti da una cultura e una pratica politica che si basa su principi e valori autonomi, e non sulla base di convinzioni etiche che non possono essere imposte a chi già non le condivida; e la propongo come una nuova versione della laicità. Essa ci consente anche di articolare in modo nuovo la necessaria distinzione tra etica e politica. La politica non può essere lo spazio di applicazione dell'etica, per la semplice ragione che una concezione etica è solo di alcuni, mentre la politica è proprio lo spazio nel quale incontriamo persone che seguono concezioni etiche diverse dalle nostre. I valori della politica sono quelli della convivenza e del reciproco rispetto, e nell'ambito politico sono questi che seguiamo. Non c'è una scissione tra le nostre convizioni etiche e i valori politici; non ci viene richiesto di rinunciare a noi stessi o alle verità di cui ci sentiamo certi, ma di rinunciare a fare di quelle verità la base delle decisioni pubbliche, e di cercare invece, insieme agli altri nostri concittadini, decisioni che siano accettabili per tutti. E' una richiesta di eguale rispetto, di disposizione alla reciprocità, che è insita nel legame di cittadinanza"
Indubbiamente un buon inizio, e, rovesciando l'approccio più immediato e facile, non interrogo "gli altri" su questi concetti, ma li rivolgo (e mi interrogo e mi metto in dubbio) a me ateo e laico.

lunedì 19 ottobre 2009

ALLORA E' PROPRIO COSI'?

da "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery.
Allora è proprio così? Di colpo svaniscono tutte le possibilità? Una vita piena di progetti, di discussioni appena abbozzate, di desideri ancora non esauditi si spegne in un secondo, e non rimane più niente, non c'è niente da fare, non si può più tornare indietro?

mercoledì 14 ottobre 2009

COME SCORRE LA VITA DUNQUE?

da "L'eleganza del riccio" di M. Barbery.
Come scorre la vita dunque? Giorno dopo giorno ci sforziamo di fare la nostra parte in questa commedia fantasma. Da primati quali siamo, la nostra attività consiste essenzialmente nel mantenere e curare il nostro territorio affinchè ci protegga e ci soddisfi, nell'arrampicarci o almeno non scendere nella scala gerarchica della tribù, e nel fornicare in tutti i modi possibili -foss'anche con la fantasia - sia per il piacere che per la discendenza promessa. Allo stesso modo usiamo una parte non trascurabile della nostra energia per intimidire o sedurre, poichè queste due strategie da sole assicurano la brama territoriale, gerarchica e sessuale che anima il nostro conatus. Ma niente di tutto ciò raggiunge la nostra coscienza. Parliamo di amore, di bene e di male, di filosofia e di civiltà, e ci attacchiamo a queste rispettabili icone come una zecca assetata al suo cagnolone caldo