martedì 24 aprile 2018

GOVERNO FUTURO: IL DOVERE PRIMA DI TUTTO. IL DOVERE VERSO L'ITALIA E GLI ITALIANI

GOVERNO FUTURO: IL DOVERE PRIMA DI TUTTO. IL DOVERE VERSO L'ITALIA E GLI ITALIANI

Essere un semplice (e sempliciotto) cittadino scevro dalla conoscenza delle intricate relazioni tra correnti amicali inter e intra partiti e movimenti nazionali consente di vedere l'obiettivo come raggiungibile attraverso un percorso lineare per quanto duro, e non contorto e deformato come un labirinto di specchi concavi che non rappresentano la reale essenza delle cose. Si pensa di dire una semplice verità e invece ci si accorge di aver detto una scempiaggine perchè non si tiene conto di una involuta sequenza di motivi di equilibri precari che reggono rapporti spesso un po' troppo opachi e poco nobili per essere squadernati alla pubblica opinione (e sia chiaro, come abbiamo imparato, questo coinvolge tutti!)
Rischiamo queste scempiaggini, in serie.
1. E' il momento in cui deve prevalere il senso del dovere. Dal rispetto del dovere da parte di ciascuno discende un sano rapporto sociale e la difesa dei diritti di ciascuno. Dalle forze politiche che hanno chiesto la delega a guidare questo Paese si chiede, prima e assieme a tutti, che sia il senso del dovere a guidare le loro scelte oggi, senza troppi calcoli, con sincerità e dedizione alla Nazione.
2. Questo vuole dire un fortissimo impegno, e mi riferisco agli ultimi sviluppi e quindi a M5S e PD, a discutere fino allo sfinimento, sulla base del documento preparato dal prof. della Cananea, se un accordo laico e serio sia possibile, con l'impegno che sarà rispettato lealmente per i prossimi cinque anni (riprendo l'ultima pagina dell'allegato 3 del documento).
3. Sarebbe opportuno un silenzio social per una settimana perchè non possiamo pensare che un importante momento del futuro della nostra Nazione sia giocato su tweet e post su FB. Ho visto oggi post contemporanei all'incontro del PD con Fico che cercavano di sabotare il colloquio senza sapere neanche i contenuti che sono demotivanti
4. La ricerca dell'accordo può fallire, ma ciò può avvenire solo quando l'ultima stilla di sudore della trattativa è caduta sulle carte di discussione
5. Io sono convinto, l'ho già detto, che un serio accordo M5S- PD sia possibile, sono convinto che questa strada debba coinvolgere la parte parlamentare alla sinistra del PD (LEU).
6. Sono anche dell'idea che le forze politiche di sinistra che non sono riuscite a farsi rappresentare in Parlamento debbano essere in qualche modo partecipi con dovere di critica, stimolo, suggerimento ma non come nemici. La Sinistra ha il dovere di essere realista, auspicare il migliore dei mondi possibili è molto bello, ma se non posso realizzarlo, diventa un esercizio sterile. Penso da solo di essere in grado di proporre un mondo ancora migliore.
7. Mi spiace umanamente per Salvini (se l'accordo M5S-PD andasse in porto). Ha ragione ad essere arrabbiato. Ha saputo ottenere un grande risultato (certo utilizzando forme di rara scorrettezza comunicativa, ma non c'è un innocente in quel mondo) e a un passo dal traguardo ha scoperto di essere legato all'elastico Berlusconi e non è stato capace di sciogliere il nodo prima di essere risucchiato indietro (come mai per me è un mistero). Ma è giovane, potrebbe stare in Parlamento cinque anni gridando all'ingiustizia oppure lavorando come Parlamentare per proporsi come alternativa.
8. M5S e PD non hanno lo stesso peso, inoltre uno è in stato nascente, l'altro è istituzionalizzato (anche maluccio), ma anche nella distribuzione degli incarichi sarebbe necessario che il senso del Dovere di proporre le migliori persone per i vari incarichi dovrebbe fare premio sul bilancino dei pesi.
9. Mi rendo conto che molti parlamentari e senatori del PD si sentono debitori verso Renzi, ma sono più debitori verso gli Italiani. Il loro Dovere è verso gli italiani.
10. Tralascio tutte le tristezze della passata legislatura, quelle tristezze che mi spingevano verso l'astensione. Ora si deve avere la forza di voltare pagina. Per dovere verso gli Italiani (e per chiedere che tutti gli Italiani, vecchi e nuovi e prossimi, rispettino ciascuno il proprio dovere).

lunedì 23 aprile 2018

IL PD DOVREBBE CERCARE DI TROVARE UN ACCORDO DI GOVERNO CON IL M5S

IL PD DOVREBBE CERCARE DI TROVARE UN ACCORDO DI GOVERNO CON IL M5S

Sono giunto a questa conclusione dopo aver letto il documento presentato dal gruppo di studiosi coordinati dal prof Giacinto della Cananea che ho scaricato dal sito del Sole24Ore.
https://www.ilblogdellestelle.it/Immagini/Relazione%202.pdf
1. il documento prodotto è un segno di maturità politica e vero interesse nazionale da parte del M5S. Occorre avere la forza e la lungimiranza di vederlo come il prodotto di una nuova fare e avere la generosità di dimenticare anni di violenza verbale e volgare captatio benevolentia dei nostri istinti peggiori. E' vero che hanno avuto beneficio da ciò, ma continuare a recriminare su questo non ha senso; i competitori del M5S dimostrerebbero intelligenza politica dando credito a prodromi di questa nuova fare, il contrario porterebbe beneficio senza chiedere una controprova allo stesso M5S
2. soprattutto l'allegato C del documento AGENDA PER IL GOVERNO - PRIMA STESURA è un documento che rappresenta una ottima base di verifica per un contratto di governo tra forze politiche che non si amano ma che possono trovare sintonie utili alla Nazione.
2.1 i dirigenti tipo Orfini del PD non possono nascondersi dietro affermazioni apodittiche e stentoree e dire che non ci sono concordanze programmatiche. Non credo proprio, ma potrei sbagliarmi. Ma allora con molta trasparenza dovrebbero prendere il documento e riga per riga dire dove il PD non può trovare sintonia su quanto esposto.
2.2 Mi spiace per Salvini, ma veramente non trovo nulla della Lega nel documento prodotto dal prof. della Cananea. Mi rendo conto che sente di aver vinto con la sua coalizione le elezioni, ma purtroppo la coalizione sembra essere più un peso che un vantaggio. Non capisco perché Salvini non si liberi di Berlusconi che sembra ormai cotto, ma questa palla al piede lo blocca. Del resto è giovane, è entrato in Parlamento, per lui la storia non è finita (beh, io spererei di sì, ma devo essere realista).
3. Un documento come quello prodotto da M5S è quello che chiedevo fosse preparato dai partiti a sinistra del Centro, dal PD alla coalizione Potere al Popolo. Invece come al solito si è preferito una guerra di tutti contro tutti, salvo poi passare il tempo a lamentarsi della sorte trista.
4. In sintesi finale: il PD deve affrontare i colloqui con il presidente FICO con l'intenzione di iniziare un percorso che porti, possibilmente, alla conclusione di un accordo, come espletato nell'ultima pagine del documento citato, rigoroso, leale e fiducioso per formare un governo. In questo accordo dovrebbe essere chiamato anche LEU. E la Sinistra non rappresentata in Parlamento dovrebbe essere forza di pungolo, di stimolo, di critica, con voglia di ricostruire un percorso di dialogo a sinistra.  Il PD deve accettare di fare dei reali sacrifici (in fondo è la forza che ha "perso" le elezioni - ce lo hanno detto mille e mille volte, ora devono dare seguito con spirito di servizio e non con astio), ma deve chiedere con forza una sincero cambio istituzionale da parte del M5S che deve diventare una forza politica e non un gruppo di potere privato ed eterodiretto.
5. Come italiani potremmo averne qualche beneficio.

lunedì 2 aprile 2018

"PREFERISCO L'ELOGIO DELLA GIUSTIZIA A QUELLO DELL'AMORE" _ Cesare Segre.

"PREFERISCO L'ELOGIO DELLA GIUSTIZIA A QUELLO DELL'AMORE" _ Cesare Segre.

Per un fortuito caso ho incrociato il passo che citerò leggendo un libro che tratta di tutt'altro. Il libro in questione è "Prontuario di punteggiatura" di Bice Mortara Garavelli che sto leggendo nella disperata speranza di migliorare il mio testo scritto, evitando il risaputo gesto di "prendere un po' di virgole e gettarle a caso sulla pagina manoscritta". Garavelli ha usato il testo a mo' di esempio per l'uso, appunto, della "virgola". Io ho trovato il messaggio in sintonia con il mio principio che una società civile fondata sul DOVERE è ontologicamente progressista e tutrice dei diritti di ciascuno.
" Personalmente, preferisco l'elogio della giustizia a quello dell'amore. L'amore per i nostri simili è sempre frutto di scelta, spesso di simpatia o di capriccio. La giustizia vale, o dovrebbe valere, per tutti. Sarebbe (sarà) la nostra maggiore sconfitta lasciarla campeggiare all'orizzonte del mito; costringerci a vagheggiare un'era messianica che è, ma non ce ne accorgiamo, nelle nostre mani."

LA MAGGIORANZA LEGITTIMAMENTE GOVERNA MA NON E' DEPOSITARIA DELLA VERITA'

LA MAGGIORANZA LEGITTIMAMENTE GOVERNA MA NON E' DEPOSITARIA DELLA VERITA'
da un editoriale di SLAVOJ ZIZEK su Internazionale n. 1154 del 20 maggio 2016
(attenzione: il punto di vista espresso da Zizek è, a mio avviso, parzialmente biunivoco. Ritenersi depositari della "verità" è un rischio prodromo di disastri)
" ... che succede alla democrazia se la maggioranza è disposta a votare per delle leggi razziste e sessiste? E' facile immaginare  un'Europa con più democrazia e partecipazione civica in cui la maggior parte dei governi è formata da partiti populisti e xenofobi. Non ho paura di concludere che le politiche progressiste non dovrebbero essere vincolate a priori a procedure di legittimazione democratica formale. Naturalmente nessun soggetto politico sa cosa è meglio per i cittadini, e nessuno ha il diritto d'imporre le sue decisioni ai cittadini contro la loro volontà, come facevano i regimi comunisti ai tempi di Stalin. Quando però la volontà della maggioranza viola chiaramente le libertà fondamentali, abbiamo non solo il diritto, ma anche il dovere di opporci alla maggioranza. Questo non significa che bisogna disprezzare le elezioni democratiche, significa solo affermare che non bastano di per sé a stabilire la verità assoluta. Di norma, le elezioni riflettono l'opinione corrente determinata dall'egemonia ideologica."
Zizek, per il poco che lo conosco, ama essere provocatore, ma fortunatamente provoca sempre per aiutare una riflessione intelligente e profonda.

domenica 1 aprile 2018

LA STORIA MAESTRA DI VITA _ VOLGERE IN POSITIVO LE STUPIDE PROVOCAZIONI DEI GOVERNANTI DI COLOGNO MONZESE

LA STORIA MAESTRA DI VITA _ VOLGERE IN POSITIVO LE STUPIDE PROVOCAZIONI DEI GOVERNANTI DI COLOGNO MONZESE

La vicenda di Cologno Monzese, con l'AC destrorsa che dà il patrocinio a una associazione che ama sfoggiare le insegne naziste (cito dal sito di #RadioPopolare : organizzata dal gruppo ’36 Fusilier Kompanie’, associazione specializzata nelle rievocazioni storiche delle attività dei militari nazistiTra questi, quelli della famigerata ’36° Waffen Grenadier Division der SS’, unità delle SS naziste composta da criminali e impiegata nella lotta anti partigiana.) per una farlocca ricostruzione storica di un accampamento di soldati della Germania nazista (strategicamente pochi giorni prima della festa della Liberazione) indica una manifestazione di volontà e chiede una risposta originale. La manifestazione di volontà è quella di testimoniare ancora una volta di più chi è ora il padrone del vocabolario e del linguaggio, chi detta il pensiero mainstream, chi definisce quale discorso è "politicamente corretto", chi definisce i confini del dibattito politico, culturale e sociale in Italia oggidì. Questi sono fenomeni epifanici di un percorso iniziato 25 anni fa al quale si sono contrapposti sempre ostacoli formali, spesso retorici, quasi sempre fragili e sterili. I padroni del mezzo e del messaggio oggi sono i destrorsi sovranisti, che si divertono anche nel provocare sapendo che la risposta spesso è un agitarsi senza esito. Allora serve originalità anche nelle risposte. Per esempio: ai destriodi di Cologno io risponderei alzando la posta. Facciamo della storia la maestra di vita. Vicino all'accampamento dei feroci occupanti nazisti si pongano in atto anche le conseguenze: si recuperi un vagone merci e si sperimenti (magari con Sindaco e Assessori in testa) due giorni chiusi nel vagone senza mangiare e senza bere, abbastanza compressi da poter dormire in piedi, senza poter urinare o defecare se non nei propri pantaloni (non è una ricostruzione storica congrua questa)? Oppure o anche si impianti un campeggio dove  si dorme su letti a castello a tre piani, a due per branda, uno con i piedi verso la testa dell'altro. Basta una notte. Con un secchio per urinare e magari al Sindaco, invitato d'onore, tocca dormire con il compagno che ha portato il secchio dell'urina a svuotare (non invento: cit. Primo Levi). Così il Sindaco di Cologno può, da buon "padre della città", raccontare bene la storia ai propri cittadini.