sabato 21 agosto 2021

I SUDDITI IDEALI PER IL TOTALITARISMO

 I SUDDITI IDEALI PER IL TOTALITARISMO

Grazie a Riccardo Perissich che ha posto questo brano di Hannah Arendt in esergo al primo capitolo del suo "STARE IN EUROPA. Sogno, incubo e realtà"

"I sudditi ideali per il totalitarismo non sono né i comunisti né i nazisti convinti, ma quelli per cui la distinzione fra i fatti e la finzione, fra il vero e il falso, - hanno cessato di esistere" (Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo)

lunedì 5 luglio 2021

SERE D'ESTATE 5 LUGLIO #PATRIA


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Questa sera Lunedì 5 luglio presentiamo la Graphic Memoir "PATRIA. Crescere in tempo di guerra" Avremo con noi l'autrice e Graziella Mapelli vissuta a Trezzo e protagonista del libro.

Graziella Mapelli è nata nel 1932, viveva con la famiglia in cima alla Valverde e ha vissuto e frequentato le scuole a Trezzo fino all'età di 18 anni.
L'autrice Bruna Martini abita in Inghilterra ed è una grafica affermata.
Un bel modo per ricordare come viveva l'infanzia nelle nostre zone in tempo di guerra.
Leggi cosa dice il Presidente della Repubblica di questo libro: “Gentile signora (ndr Bruna Martini autrice) la ringrazio molto per il suo libro: è un’efficace testimonianza delle condizioni di vita in regime dittatoriale. Con tanta cordialità.
Il Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella

 
Mercoledì 7 luglio "La musica è servita" con il Trio Arcadia (Rossella Pirotta, Federica Sainaghi e Franco Tangari) Un menù ricco di note nel "ristorante" di Sere d'estate.

Giovedì 8 luglio Laboratorio di poesia con Cristiano Sormani Valli "Officina Poetica in-versi"

Sabato 10 luglio Laboratorio per bambini con Cristiano Sormani Valli "Le avventure di Tinglit il lampalampione"

Sabato 10 luglio ore 21:00 "Piccolo Grand Tour letterario della Brianza" con associazione culturale ART-U'. Opere di letterati, artisti e viaggiatori ci accompagneranno nelle bellezze della Brianza.
 
Al seguente link tutte le informazioni e l'elenco delle iniziative di SERE D'ESTATE 2021

NON MANCARE!

domenica 27 giugno 2021

SERE D'ESTATE. "il diario di Adamo ed Eva" di Mark Twain

 SERE D'ESTATE.  "il diario di Adamo ed Eva" di Mark Twain

(brani letti da Sabrina Centemero e Matteo Nicodemo)

Giovedì 1 luglio, ore 21.00 in libreria il Gabbiano

Uno stralcio come assaggio

(scrive Eva - che ha individuato l'uomo ma lo sta ancora studiando): 

E' ancora lì. Si direbbe che stia riposando. Ma è un trucco: la domenica non è il giorno giusto; è il sabato il giorno destinato al riposo. A me dà l'impressione di essere una creatura alla quale, più che qualsiasi altra attività, interessa il riposo. Dovessi riposare così a lungo, io mi stancherei moltissimo. Solo a starmene seduta a guardare un albero, mi stanco. Non riesco a capire a che cosa possa servire, quell'essere; non una volta che sia riuscita a vederlo fare qualcosa, una cosa qualsiasi.

Una sera all'insegna della leggerezza e del buon umore con un grande della letteratura americana



sabato 19 giugno 2021

SERE D'ESTATE _ l'era dell'Antropocene e la sfida dei cambiamenti climatici

 SERE D'ESTATE _ l'era dell'Antropocene e la sfida dei cambiamenti climatici

Leggo nell'incipit di un saggio di Pierre Charbonnier su "il Grand Continent" che al vertice sul clima del 23/23 aprile (segnato dal ritorno degli USA dopo la notte trumpiana), l'inviato USA John Kerry ha detto, parlando della transizione energetica, "a nessuno viene chiesto un sacrificio, si tratta di una opportunità".

Sarà proprio così?

Potremo parlare di questo e di molto altro sull'Antropocene con il professore Emilio Padoa-Schioppa che presenta il suo libro "ANTROPOCENE. Una nuova epoca per la Terra, una sfida per l'umanità".

SERE D'ESTATE sere destate (seconda edizione), organizzata dalla associazione Amici del gabbiano. 24 Giugno, ore 21.00, in libreria il gabbiano di Trezzo (ingresso libero, posti limitati, è gradita la prenotazione)



SERE D'ESTATE _ parlando e leggendo di calcio, ma quello della passione pura, non da divano

 SERE D'ESTATE _ parlando e leggendo di calcio, ma quello della passione pura, non da divano

con Micaela Vernice che nella rassegna della associazione Amici del gabbiano Trezzo legge testi tratti dal libro " Un'ultima stagione da esordienti" di Cristiano Cavina. Storia di una squadra scalcagnata raccontata con scioltezza e un filo di ironia.

Se siamo stanchi e abbiamo bisogno di una sera per riprendere fiato senza ascoltare commentatori che con tono epico cercando di rendere un passaggio una atto eroico o storico, se vogliamo tornare alla realtà (come dovrebbe essere), questa è una buona serata da passare in libreria "il gabbiano" 

Insieme, sia i più grandi, sia le ragazze e i ragazzi, torneremo per una sera a desiderare le ginocchia sbucciate

SERE D'ESTATE sere destate (seconda edizione) Micaela Vernice, Martedì 22 giugno, ore 21.00, libreria il gabbiano di Trezzo sull'Adda ( ingresso libero, posti limitati, è gradita la prenotazione)



venerdì 18 giugno 2021

SERE D'ESTATE sere destate _la rassegna culturale di Trezzo proposta da "Amici del gabbiano Trezzo"

 SERE D'ESTATE _ si inizia

Questa sera, Venerdì 18 giugno ore 21:00 , l’associazione Amici del gabbiano Trezzo, con Africast e la libreria il gabbiano propongono un incontro   con Emanuela Zuccalà e il suo libro "La guerra delle donne", Trenta voci dall'Africa al Brasile per dire no alle ingiustizie. Sarà una serata di forte impatto, emotivo nel racconto dei drammi ma pieno di luce perché le donne non si arrendono,  con una scrittrice e giornalista premiata in tutto il mondo.

Sabato 19 giugno ore 16:00 e 17:30, pomeriggio dedicato ai bambini.  L'attrice Claudia Facchini dei Trapezzisti danzerini, intratterrà i piccoli con storie di Leo Lionni e Storie dal bosco. 16:00 per piccoli dai 30 mesi, 17:30 per Bimbi dai 5 anni.

Tutti gli incontri sono a numero limitato, è gradita la prenotazione.

Sono tante le iniziative in programma:
Martedì 22 giugno si parla con ironia di calcio con "Un'ultima stagione da esordienti" serata adatta anche ai ragazzi delle scuole medie e superiori. Letture di Micaela Vernice
Giovedì 24 giugno si parla di ANTROPOCENE col professor Emilio Padoa-Schioppa, (probabilmente verrà in bici per ridurre il suo impatto sul pianeta! Una sfida interessante)
Domenica 27 giugno avremo con noi Cristina Cattaneo_direttrice del LABANOF,  con Mattia Colombo e Valentina Cicogna. Cristina Cattaneo è una personalità di fama internazionale, ha seguito le indagini del caso Yara Gambirasio e ha organizzato il riconoscimento delle vittime dei grandi naufragi di migranti (si ricorda sicuramente il barcone di Lampedusa che ora diverrà monumento a memoria delle vittime del Mediterraneo?). Ci parlerà delle sue indagini forensi attraverso i suoi libri e dell’importanza che a ogni persona sia restituita la piena dignità, anche attraverso il riconoscimento dopo morto concedendo ai famigliari il dolore del lutto.


Al seguente link tutte le informazioni e l'elenco delle iniziative di SERE D'ESTATE 2021









domenica 21 marzo 2021

QUOTIDIANO DI SINISTRA

 QUOTIDIANO DI SINISTRA

Una cosa divertente che mi è accaduta ieri. Ho avuto la piacevole possibilità di assistere alla rassegna stampa @igiornalispiegatibene condotta da #LucaSofri e @FrancescoCosta del #ilPOST (a proposito, oggi mi sono abbonato, lo meritano, in fondo @ilPOST e @INTERNAZIONALE rappresentano il 99% delle fonti di informazioni per me negli ultimi tempi). Al momento 1°35'00" circa Francesco Costa ha parlato della assenza dei giornali di sinistra nel panorama mediatico italiano (fatto salvo @ilManifesto glorioso ma di nicchia) e un po' scherzano un po' no, ha citato Repubblica ( forse nella memoria giornale di sinistra ma ora "libero" da queste distinzioni secondo il suo direttore - chissà cosa ne pensano invece gli Agnelli proprietari!) e ...@Avvenire. A Francesco Costa veniva qualche dubbio poter considerare di "sinistra" il giornale dei vescovi italiani. A me è venuto da ridere perchè, come ho detto ultimamente, io (ateo, scientista, illuminista -vorrei dire altro ma il mio stile di vita mi impone la dignità di fermarmi) se voglio leggere un giornale che per quello che scrive in alcune sue parti richiama ideali di sinistra, compero proprio l'Avvenire. 



domenica 7 marzo 2021

PARADOSSO: A SCUOLA DALL'ALBA AL TRAMONTO?

 PARADOSSO: A SCUOLA DALL'ALBA AL TRAMONTO?

Per carità, Trezzo non è l'Italia e una paio di ore di osservazione non sono una visione totale della situazione, ma se la statistica può avere un senso, sembrerebbe che l'unica realtà nella quale i giovani e giovanissimi (che si dice essere aggrediti dalle varianti del Covid) potrebbero mantenere, obbligati, le precauzioni necessarie per evitare il diffondersi del contagio, sia la Scuola.

Quindi per paradosso, si potrebbe ipotizzare che piuttosto che chiudere le scuole esse dovrebbero essere in funzione dal mattino alla sera. Si potrebbe pensare che in questo modo i giovani e giovanissimi (e gli adulti di conseguenza) sarebbero più protetti.


giovedì 14 gennaio 2021

DECLASSAMENTO

 FERRUCCIO DE BORTOLI _ "LE CORSE CHE NON DICIAMO (FINO IN FONDO)"

"Non ci abbiamo fatto caso. Siamo passati in Europa da contributori netti a beneficiari netti. Questo significa che gli altri ci hanno declassato. E noi abbiamo esultato. Nell'aiutarci ci hanno messo addosso uno stigma. Se sprecheremo le risorse europee alimenteremo i peggiori pregiudizi anti-italiani e i sospetti di inaffidabilità e furbizia"

venerdì 1 gennaio 2021

Il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: "Il 2021 deve essere l’anno della sconfitta del virus e il primo della ripresa."

 Il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: "Il 2021 deve essere l’anno della sconfitta del virus e il primo della ripresa."




Care concittadine e cari concittadini,

avvicinandosi questo tradizionale appuntamento di fine anno, ho avvertito la difficoltà di trovare le parole adatte per esprimere a ciascuno di voi un pensiero augurale.

Sono giorni, questi, in cui convivono angoscia e speranza.

La pandemia che stiamo affrontando mette a rischio le nostre esistenze, ferisce il nostro modo di vivere.

Vorremmo tornare a essere immersi in realtà e in esperienze che ci sono consuete. Ad avere ospedali non investiti dall’emergenza. Scuole e Università aperte, per i nostri bambini e i nostri giovani. Anziani non più isolati per necessità e precauzione. Fabbriche, teatri, ristoranti, negozi pienamente funzionanti. Trasporti regolari. Normali contatti con i Paesi a noi vicini e con i più lontani, con i quali abbiamo costruito relazioni in tutti questi anni.

Aspiriamo a riappropriarci della nostra vita.

Il virus, sconosciuto e imprevedibile, ci ha colpito prima di ogni altro Paese europeo. L’inizio del tunnel. Con la drammatica contabilità dei contagi, delle morti. Le immagini delle strade e delle piazze deserte. Le tante solitudini. Il pensiero straziante di chi moriva senza avere accanto i propri cari.

L’arrivo dell’estate ha portato con sé l’illusione dello scampato pericolo, un diffuso rilassamento. Con il desiderio, comprensibile, di ricominciare a vivere come prima, di porre tra parentesi questo incubo.

Poi, a settembre, la seconda offensiva del virus. Prima nei Paesi vicini a noi, e poi qui, in Italia. Ancora contagi – siamo oltre due milioni - ancora vittime, ancora dolore che si rinnova. Mentre continua l’impegno generoso di medici e operatori sanitari.

Il mondo è stato colpito duramente. Ovunque.

Anche l’Italia ha pagato un prezzo molto alto.

Rivolgendomi a voi parto proprio da qui: dalla necessità di dare insieme memoria di quello che abbiamo vissuto in questo anno. Senza chiudere gli occhi di fronte alla realtà.

La pandemia ha scavato solchi profondi nelle nostre vite, nella nostra società. Ha acuito fragilità del passato. Ha aggravato vecchie diseguaglianze e ne ha generate di nuove.

Tutto ciò ha prodotto pesanti conseguenze sociali ed economiche. Abbiamo perso posti di lavoro. Donne e giovani sono stati particolarmente penalizzati. Lo sono le persone con disabilità. Tante imprese temono per il loro futuro. Una larga fascia di lavoratori autonomi e di precari ha visto azzerare o bruscamente calare il proprio reddito. Nella comune difficoltà alcuni settori hanno sofferto più di altri.

La pandemia ha seminato un senso di smarrimento: pone in discussione prospettive di vita. Basti pensare alla previsione di un calo ulteriore delle nascite, spia dell’incertezza che il virus ha insinuato nella nostra comunità.

È questa la realtà, che bisogna riconoscere e affrontare.

Nello stesso tempo sono emersi segnali importanti, che incoraggiano una speranza concreta. Perché non prevalga la paura e perché le preoccupazioni possano trasformarsi nell’energia necessaria per ricostruire, per ripartire.

Nella prima fase, quando ancora erano pochi gli strumenti a disposizione per contrastare il virus, la reazione alla pandemia si è fondata anzitutto sul senso di comunità.

Adesso stiamo mettendo in atto strategie più complesse, a partire dal piano di vaccinazione, iniziato nel medesimo giorno in tutta Europa.

Inoltre, per fronteggiare le gravi conseguenze economiche sono in campo interventi europei innovativi e di straordinaria importanza.

Mai un vaccino è stato realizzato in così poco tempo.

Mai l’Unione Europea si è assunta un compito così rilevante per i propri cittadini.

Per il vaccino si è formata, anche con il contributo dei ricercatori italiani, un’alleanza mondiale della scienza e della ricerca, sorretta da un imponente sostegno politico e finanziario che ne ha moltiplicato la velocità di individuazione.

La scienza ci offre l’arma più forte, prevalendo su ignoranza e pregiudizi. Ora a tutti e ovunque, senza distinzioni, dovrà essere consentito di vaccinarsi gratuitamente: perché è giusto e perché necessario per la sicurezza comune.

Vaccinarsi è una scelta di responsabilità, un dovere. Tanto più per chi opera a contatto con i malati e le persone più fragili.

Di fronte a una malattia così fortemente contagiosa, che provoca tante morti, è necessario tutelare la propria salute ed è doveroso proteggere quella degli altri, familiari, amici, colleghi.

Io mi vaccinerò appena possibile, dopo le categorie che, essendo a rischio maggiore, debbono avere la precedenza.

Il vaccino e le iniziative dell’Unione Europea sono due vettori decisivi della nostra rinascita.

L’Unione Europea è stata capace di compiere un balzo in avanti. Ha prevalso l’Europa dei valori comuni e dei cittadini. Non era scontato.

Alla crisi finanziaria di un decennio or sono l’Europa rispose senza solidarietà e senza una visione chiara del proprio futuro. Gli interessi egoistici prevalsero. Vecchi canoni politici ed economici mostrarono tutta la loro inadeguatezza.

Ora le scelte dell’Unione Europea poggiano su basi nuove. L’Italia è stata protagonista in questo cambiamento.

Ci accingiamo – sul versante della salute e su quello economico – a un grande compito. Tutto questo richiama e sollecita ancor di più la responsabilità delle istituzioni anzitutto, delle forze economiche, dei corpi sociali, di ciascuno di noi. Serietà, collaborazione, e anche senso del dovere, sono necessari per proteggerci e per ripartire.

Il piano europeo per la ripresa, e la sua declinazione nazionale – che deve essere concreta, efficace, rigorosa, senza disperdere risorse - possono permetterci di superare fragilità strutturali che hanno impedito all’Italia di crescere come avrebbe potuto.

Cambiamo ciò che va cambiato, rimettendoci coraggiosamente in gioco.

Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo alle giovani generazioni.

Ognuno faccia la propria parte.

La pandemia ci ha fatto riscoprire e comprendere quanto siamo legati agli altri; quanto ciascuno di noi dipenda dagli altri. Come abbiamo veduto, la solidarietà è tornata a mostrarsi base necessaria della convivenza e della società.

Solidarietà internazionale. Solidarietà in Europa. Solidarietà all’interno delle nostre comunità.

Il 2021 deve essere l’anno della sconfitta del virus e il primo della ripresa. Un anno in cui ciascuno di noi è chiamato anche all’impegno di ricambiare quanto ricevuto con gesti gratuiti, spesso da sconosciuti. Da persone che hanno posto la stessa loro vita in gioco per la nostra, come è accaduto con tanti medici e operatori sanitari.

Ci siamo ritrovati nei gesti concreti di molti. Hanno manifestato una fraternità che si nutre non di parole bensì di umanità, che prescinde dall’origine di ognuno di noi, dalla cultura di ognuno e dalla sua condizione sociale.

È lo spirito autentico della Repubblica.

La fiducia di cui abbiamo bisogno si costruisce così: tenendo connesse le responsabilità delle istituzioni con i sentimenti delle persone.

La pandemia ha accentuato limiti e ritardi del nostro Paese. Ci sono stati certamente anche errori nel fronteggiare una realtà improvvisa e sconosciuta.

Si poteva fare di più e meglio? Probabilmente sì, come sempre. Ma non va ignorato neppure quanto di positivo è stato realizzato e ha consentito la tenuta del Paese grazie all’impegno dispiegato da tante parti. Tra queste le Forze Armate e le Forze dell’Ordine che ringrazio.

Abbiamo avuto la capacità di reagire.

La società ha dovuto rallentare ma non si è fermata.

Non siamo in balìa degli eventi.

Ora dobbiamo preparare il futuro.

Non viviamo in una parentesi della storia. Questo è tempo di costruttori. I prossimi mesi rappresentano un passaggio decisivo per uscire dall’emergenza e per porre le basi di una stagione nuova.

Non sono ammesse distrazioni. Non si deve perdere tempo. Non vanno sprecate energie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte. E’ questo quel che i cittadini si attendono.

La sfida che è dinanzi a quanti rivestono ruoli dirigenziali nei vari ambiti, e davanti a tutti noi, richiama l’unità morale e civile degli italiani. Non si tratta di annullare le diversità di idee, di ruoli, di interessi ma di realizzare quella convergenza di fondo che ha permesso al nostro Paese di superare momenti storici di grande, talvolta drammatica, difficoltà.

L’Italia ha le carte in regola per riuscire in questa impresa.

Ho ricevuto in questi mesi attestazioni di apprezzamento e di fiducia nei confronti del nostro Paese da parte di tanti Capi di Stato di Paesi amici.

Nel momento in cui, a livello mondiale, si sta riscrivendo l’agenda delle priorità, si modificano le strategie di sviluppo ed emergono nuove leadership, dobbiamo agire da protagonisti nella comunità internazionale.

In questa prospettiva sarà molto importante, nel prossimo anno, il G20, che l’Italia presiede per la prima volta: un’occasione preziosa per affrontare le grandi sfide globali e un’opportunità per rafforzare il prestigio del nostro Paese.

L’anno che si apre propone diverse ricorrenze importanti.

Tappe della nostra storia, anniversari che raccontano il cammino che ci ha condotto ad una unità che non è soltanto di territorio. Ricorderemo il settimo centenario della morte di Dante.

Celebreremo poi il centosessantesimo dell’Unità d’Italia, il centenario della collocazione del Milite Ignoto all’Altare della Patria.

E ancora i settantacinque anni della Repubblica.

Dal Risorgimento alla Liberazione: le radici della nostra Costituzione. Memoria e consapevolezza della nostra identità nazionale ci aiutano per costruire il futuro.

Esprimo un ringraziamento a Papa Francesco per il suo magistero e per l’affetto che trasmette al popolo italiano, facendosi testimone di speranza e di giustizia. A lui rivolgo l’augurio più sincero per l’anno che inizia.

Complimenti e auguri ai goriziani per la designazione di Gorizia e Nova Gorica, congiuntamente, a capitale europea della cultura per il 2025. Si tratta di un segnale che rende onore a Italia e Slovenia per avere sviluppato relazioni che vanno oltre la convivenza e il rispetto reciproco ed esprimono collaborazione e prospettive di futuro comune. Mi auguro che questo messaggio sia raccolto nelle zone di confine di tante parti del mondo, anche d’ Europa, in cui vi sono scontri spesso aspri e talvolta guerre anziché la ricerca di incontro tra culture e tradizioni diverse.

Vorrei infine dare atto a tutti voi – con un ringraziamento particolarmente intenso - dei sacrifici fatti in questi mesi con senso di responsabilità. E vorrei sottolineare l’importanza di mantenere le precauzioni raccomandate fintanto che la campagna vaccinale non avrà definitivamente sconfitto la pandemia.



Care concittadine e cari concittadini,

quello che inizia sarà il mio ultimo anno come Presidente della Repubblica.

Coinciderà con il primo anno da dedicare alla ripresa della vita economica e sociale del nostro Paese.

La ripartenza sarà al centro di quest’ultimo tratto del mio mandato.

Sarà un anno di lavoro intenso.

Abbiamo le risorse per farcela.

Auguri di buon anno a tutti voi!

Il video del discorso