domenica 25 novembre 2018

LO STATO LAICO SI ASSUMA LA RESPONSABILITA'

LO STATO LAICO SI ASSUMA LA RESPONSABILITA'
tratto da "NON C'è FEDE CHE TENGA- manifesto laico contro il multiculturalismo" di CINZIA SCIUTO
(sempre più interessante questo libro)
"(...) non è più sufficiente che Stato e Chiesa (si legga in carattere più generale, di ogni religione - mia nota) siano separati, è giunto il momento che lo Stato laico si assuma la responsabilità di entrare nel merito di quel che accade dentro le comunità religiose per farsi garante dei diritti dei singoli cittadini"

sabato 17 novembre 2018

E' PIù PROBABILE_ D.J.GOLDHAGEN "PEGGIO DELLA GUERRA"

E' PIU' PROBABILE_ D.J.GOLDHAGEN "PEGGIO DELLA GUERRA"
"E' più probabile che dica sì all'uso della violenza per liberare la società, quando è ritenuto necessario, da un certo gruppo di persone (...) chi cresce in una società o in una sottocultura che vede in quel gruppo un male o un pericolo, che chi cresce in una società  o sottocultura che vede nello stesso gruppo un bene o una ricchezza sociale."

martedì 13 novembre 2018

LA DISTRUZIONE DEGLI EBREI IN EUROPA: LO STRUMENTO FU LA LEGGE

LA DISTRUZIONE DEGLI EBREI IN EUROPA: LO STRUMENTO FU LA LEGGE
tratto dal libro di Raul Hilberg "CARNEFICI, VITTIME, SPETTATORI. La persecuzione degli Ebrei, 1933-1945"
parte prima: i carnefici
pag. 73 " Lo strumento originale per ancorare il processo di distruzione (degli Ebrei in Europa- mia nota) alla struttura legale fu la legge o il decreto, ovvero un provvedimento preparato da un ente che cooperava con altri enti nella misura in cui il contenuto della proposta toccava la loro giurisdizione, e pubblicato quindi da una gazzetta legale"

venerdì 9 novembre 2018

POTREI SBAGLIARMI, MA VORREI SI GUARDASSE AVANTI

POTREI SBAGLIARMI, MA VORREI SI GUARDASSE AVANTI

Potrei sbagliarmi, ma sono convinto che i partiti, le liste e i movimenti che si possono riconoscere nell’ampia accezione “di sinistra” dovrebbero impegnarsi per instaurare un dialogo serio, chiaro, trasparente e sincero con il Movimento 5 Stelle (anche nella attuale collocazione governativa di quest’ultimo), con una visione lungimirante che non limita la visuale a domani o a maggio, bensì nel medio lungo periodo futuro della Nazione e dell’Europa.

Scopo del dialogo dovrebbe essere quello di fare una ricognizione dei programmi e dei provvedimenti presi e pensati o progettati per analizzarli nel merito (nei limiti di una difficile modificabilità a fronte di ipotetiche concordanze per i vincoli governativi del M5S) con una visione lungimirante del bene Nazionale ed Europeo, e non legata (intendo soprattutto da parte di M5S) puramente al riscontro clientelare o elettorale del momento.

Premessa: concordo che il M5S, per la sua storia di violenza verbale, strategia dell’insulto, autoincensamento di maggiore eticità e moralità (che i comunisti dei bei tempi al confronto apparivano necessitanti di corsi di autostima), arroganza, (e incoerenza ora che si è dalla parte di chi deve fare) merita tutto il dileggio che sta subendo per il suo atteggiamento supino e gregario nei confronti dell’elemento dominante della alleanza di governo. Ma questo è un guardare indietro. E’ necessario guardare avanti. E’ sterile continuare su questa strada, se questa è l’unica percorsa.

Movimento 5 Stelle e Lega non sono uguali e non hanno uguale valore. Questi mirano ad occupare i gangli del potere lisciando il pelo agli istinti più immediati dell’elettorato (cogliendo con acuta strategia punti vulnerabili reali del contesto sociale) in modo da poter condizionare lo Stato anche in caso di cambiamento politico, creando quindi un vero “sistema di potere” che a mio avviso è già a buon punto; quelli, pur con una conduzione disastrosa, inefficace e incapace, promuovono idee che non sento lontane (sulla fine di privilegi offensivi ed assurdi, sulla attenzione per le fasce deboli, su uno stile di vita meno consumistico, su un interrogarsi –magari sbagliando- in favore di ambiente e suolo).

Ho l’impressione che la base “storica” del M5S rispetto a quella del suo alleato di governo (tralascio la parte fluttuante dell’elettorato, verso questa parte molto maggiore è l’abilità della Lega di circuirla  con sprezzo delle conseguenze future e dei conti da pagare) sia molto più affine a chi è più attento alle necessità del territorio e delle classi più fragili (al netto dei drammatici limiti politici, culturali ed etici che gli esponenti apicali del movimento mostrano, ma dai quali nessun politico può chiamarsi estraneo)

Potrei sbagliarmi, ma continuo a pensare che (come capita in alcuni momento topici dove è una singolo fatto a determinare gli eventi seguenti) l’intervista imposta a Fazio con la quale Renzi ha stoppato ogni colloquio tra PD e M5S sia stato uno degli atti più sciagurati dei tempi recenti, e temo che non sia stato un errore quanto una strategia di interesse personale.

Occorre prestare attenzione ad usare eccessivamente la minaccia di fascistizzazione della realtà politica italiana, c’è il rischio di esaurire la forza della denuncia per svilimento causa reiterazione della minaccia con esito di banalizzazione e reazione di stanchezza. Mi sembra che siamo indirizzati più verso una democrazia illiberale, concentrata in una cinghia di trasmissione forte tra Comuni, realtà intermedie e Stato (isolato dall’Europa e orientato verso realtà allogene politicamente e culturalmente come Russia e Cina) e occupazione del “ventre molle” della amministrazione (mi sembra che contrariamente alle uscite intemerate e stupide dei M5S, i loro coinquilini del governo preferisca captare la benevolenza della amministrazione). Credo che dell’ultimo decreto sia meno pericolosa la parte sui richiedenti asilo (per quanto eticamente urtante) rispetto alla strategia di controllo del territorio che rappresenta probabilmente un dono avvelenato per gli italiani (ce ne accorgeremo quando sarà tardi, forse)

Prioritario sarebbe che nell’ampio e disperso schieramento di sinistra (a tutti i livelli, dai partiti alle persone), si sapesse trovare un minimo comune denominatore invece di proporre sempre “nuovi soggetti” stantii prima di nascere o di spaccare quelli esistenti ancorché in stato comatoso. Occorre farsi una ragione che la traversata del deserto non solo sarà lunga, ma a me sembra neppure incominciata. Ma parlando si “sinistra” questa mia è un pio desiderio utopistico, e come l’ho espresso lo abbandono (inutile sperare nelle cose impossibili)

Assunto che il percorso sarà lungo e le opportunità lontane, di sicuro non si può (ma sono convinto che nessuno lo fa) sperare in un default della Nazione per un ribaltone (non è eticamente sostenibile e poi sappiamo chi pagherebbe). Per questo suggerisco di avere la capacità di discernere.

Potrei sbagliarmi.


giovedì 8 novembre 2018

DANTE E' SEMPRE UN MAESTRO DI VITA E LA "COMMEDIA" MOTIVO DI RIFLESSIONE

DANTE E' SEMPRE UN MAESTRO DI VITA E LA "COMMEDIA" MOTIVO DI RIFLESSIONE

L'attualità, trista e ria, mi ha fatto tornare in mente, in un suo particolare, un passo della Divina Commedia che a suo tempo mi aveva colpito.

PURGATORIO
canto XI
dal 120
"Quelli è", rispuose, "Provenzan Salvani;
ed è qui perché fu presuntuoso
a recar Siena tutta a le sue mani.
Ito è così e va, sanza riposo,
poi che morì, cotal moneta rende
a sodifar che é di là troppo oso"
E io: "Se quello spirito ch'attende,
pria che si penta, l'orlo de la vita,
là giù dimora e qua sù non ascende,
se buona orazion lui non aita,
prima che passi tempo quanto visse, 
come fu la venuta lui largita?".
"Quando vivea più glorioso", disse, 
"liberamente nel Campo di Siena,
ogne vergogna disposta, s'affisse;
e lì, per tra l'amico suo di pena,
ch'e' sostenea ne la prigion di Carlo,
si condusse a tremar per ogne vena.
Più non dirò, e scuro so che parlo;
ma poco tempo andrà che' tuoi vicini
faranno s^ che potrai chiosarlo.
Quest'opera li tolse quei confini".