domenica 25 settembre 2011

IO SONO IL SIGNORE DEL MIO DESTINO

Dal profondo della notte che mi avvolge buia come il pozzo più profondo che va da un polo all’altro, ringrazio gli dei chiunque essi siano per l'indomabile anima mia. Nella feroce morsa delle circostanze non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia. Sotto i colpi d’ascia della sorte il mio capo è sanguinante, ma indomito. Oltre questo luogo di collera e lacrime incombe solo l’orrore delle ombre eppure la minaccia degli anni mi trova, e mi troverà, senza paura. Non importa quanto sia stretta la porta, quanto piena di castighi la vita. Io Sono il signore del mio destino: Io Sono il capitano della mia anima. Invictus di William Ernest Henley

Di fronte a questa situazione di cui non riesco a vedere uno sbocco positivo

Di fronte a questa situazione di cui non riesco a vedere uno sbocco positivo il mio animo è dominato dal senso della disfatta. Disfatta della serietà, del senso di responsabilità, della correttezza, della coerenza e della competenza, del rigore morale e intellettuale, della politica intesa come azione rivolta al soddisfacimento dell’interesse collettivo. Non so se sia meglio parlare di disfatta o di disfacimento. La disfatta presuppone un nemico che incalza e alla fine è vittorioso. Ma dove è il nemico? Il nemico è dentro di noi. Disfacimento invece indica una lenta inesorabile decadenza delle nostre istituzioni per insipienza, superficialità, disonestà degli uomini che se ne servono. Disfatta o disfacimento, mi pare di assistere, ormai vecchio, sfiduciato, spenta ormai ogni volontà di combattere, al fallimento di una classe politica, e non solo di quella di governo Questo testo è tratto da un articolo apparso su Tutto Libri de la Stampa che riprende un articolo del 1991 scritto da Bobbio e fino ad ora inedito. A parte la lungimiranza di un pensatore libero fa pensare come tutto sommato il triste paesaggio politico e umano cui assistiamo oggi non è nulla di nuovo e che i frutti di oggi vengonoda semi piantati tempo fa Continua Bobbio in conclusione del'articolo che suggerisco di cercare e leggere completamente- ci sarà un libro intitolato "Della stessa leva" edito da Aragno La gestazione della seconda repubblica, se dovrà nascere, sarà lunga. Forse non avrò neppur il tempo di vederne la fine. Ma poiché, se nascerà, nascerà con gli stessi uomini che non solo sono falliti ma sono inconsapevoli del loro fallimento, non potrà nascere che male, malissimo, come male e malissimo è finita la prima