domenica 29 marzo 2020

CONDIVIDERE L'INSIPIENZA _da La quarta Rivoluzione di Luciano Floridi

CONDIVIDERE L'INSIPIENZA _da La quarta Rivoluzione di Luciano Floridi

CONDIVIDERE L'INSIPIENZA PUÒ' RIDURRE L'IGNORANZA

"L'istruzione dovrebbe renderci edotti dei limiti della nostra conoscenza, farci comprendere di che genere d'informazioni manchiamo ma dovremmo voler acquisire, e quindi instillare in noi il gusto per la giusta tipologia di domande che dovremmo porci. Tutti noi siamo insipienti: è il modo in cui gestiamo in nostro grado di insipienza che fa la differenza. (...)
L'istruzione dovrebbe insegnarci ad essere attenti a ciò che pensiamo di sapere e, quindi, l'arte di dubitare e l'essere critici nei confronti di ciò che appare certo.Tutti noi siamo fallibili: è il modo in cui gestiamo il nostro grado di fallibilità che fa la differenza.
(...)
Condividere l'insipienza (intesa come incertezza, consapevolezza dei limiti della nostra conoscenza) può aiutarci a ridurre i limiti della nostra ignoranza (non sapere di non sapere)"

E SE NON FOSSE STATA FORTUNA?

E SE NON FOSSE STATA FORTUNA?

Mi hanno colpito le ultime righe di questo trafiletto su INTERNAZIONALE.
"E poi c'è stato anche un colpo di fortuna: a dicembre l'intero sistema era stato collaudato con una simulazione"
Ho pensato: e se non fosse stata fortuna?


sabato 28 marzo 2020

VALORI AUTENTICI _ ADAGIA Erasmo da Rotterdam

VALORI AUTENTICI _ ADAGIA  Erasmo da Rotterdam
"questa è una proprietà dei valori autentici: nascondere gelosamente nell'intimo la propria eccellenza, ostentare e mettere in evidenza la faccia meno pregevole, occultare il tesoro sotto una corteccia da due soldi e tenerlo lontano dagli sguardi sacrileghi"

Erasmo sta evidenziando l'esempio di Socrate
Trovato in "Realtà e Pensiero" a cura di Ludovico Geyomat (testo di Filosofia per Scuole Superiori)

mercoledì 25 marzo 2020

IMPORTANZA DELLA PRIVACY _ LA QUARTA RIVOLUZIONE_ Luciano Floridi

IMPORTANZA DELLA PRIVACY _ LA QUARTA RIVOLUZIONE_ Luciano Floridi

Uno dei motivi analizzati da Floridi a motivazione della importanza della difesa della privacy nell'infosfera.

"...la privacy riguarda anche la costruzione della propria identità. Il diritto a essere lasciato indisturbato è anche il diritto ad avere la possibilità di fare esperimenti con la propria vita, a ricominciare daccapo, senza restare ancorato a dati che mummificano per sempre la nostra identità personale e ci sottraggono il potere di formare e modellare chi siamo o potremmo essere. Ogni giorno una persona può voler costruire un differente, potenzialmente migliore, "io". Non cessiamo mai di diventare noi stessi, cosicché proteggere la privacy di una persona significa anche accordare a tale persona la libertà di costruire e modificare se stessa, profondamente. Il diritto alla privacy è anche il diritto a rinnovare la propria identità".

martedì 24 marzo 2020

SIRIA IDLIB SFOLLATI_ da Internazionale

SIRIA IDLIB SFOLLATI_ da Internazionale 
Articolo di Le Monde

Bisogna immaginare una grande marea umana. Un'ondata di centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini che si abbatte su un territorio stretto e sovrappopolato. Inonda i campi, ricopre le colline, invade le città. Penetra nelle scuole e nelle botteghe, s'infiltra negli edifici in rovina, nei recessi più angusti, al primo piano di una moschea, nel seminterrato di uno stadio di calcio. E così da tre mesi nella provincia di Idlib (...) un flusso di persone sradicate, cacciate dai bombardamenti del regime siriano e del suo alleato russo, ha sommerso il paesaggio. Secondo i calcoli delle Nazioni Unite sono un milione. Si riconoscono a molti chilometri, dal telo di plastica blu che spesso gli fa da tetto, piccola macchia di colore in un universo di cemento, pietra e polvere.
(...)un'anziana dal viso color rame sbuccia le patate. La chiamano Hajjia Fatma. Vive in una tenda di quindici metri quadrati con sette nipoti.(...) "La notte, quando le temperature precipitano non abbiamo più nulla da bruciare, avvolgiamo i piccoli nelle coperte e ci stringiamo al oro, perché restino al caldo" racconta Hajja Fatma, che sa dei molti bambini morti di freddo nelle ultime settimane.

Il resto dell'articolo su Internazionale n° 1350

lunedì 23 marzo 2020

I "GEREMIA" _ da LA QUARTA RIVOLUZIONE di Luciano Floridi

I "GEREMIA" _ da LA QUARTA RIVOLUZIONE di Luciano Floridi
(Geremia: Persona che d'abitudine si lagna preconizzando danni e sciagure.-  Profeta Biblico. Libro delle Lamentazioni)

Qualche moderno Geremia si lamenta che la generazione iperconsapevole di sé su FB (...) abbia perso contatto con la realtà (...) viva in una sorta di bolla virtuale (...)che non sia capace d'impegnarsi in alcunché di naturale e autentico. (...)
Vi può essere qualcosa di vero (...)
Comunque sia non siamo persuasi (...)
In primo luogo, perché anche la presunta naturalezza e autenticità sono prodotti culturali in larga misura costruiti. Ciò che consideriamo naturale è spesso il risultato di una manipolazione umana soltanto meno visibile, come un giardino ben curato. Abbiamo avuto un tale impatto sul nostro pianeta che i geologi parlano oggi di era dell' "antropocene" (...) Natura è spesso il modo in cui la cultura concettualizza e comprende ciò che la circonda.
In secondo luogo perché i social media rappresentano anche una'opportunità senza precedenti di essere responsabili dei propri sé sociali, di scegliere in modo più flessibile chi siano le persone i cui pensieri e interazioni creano la nostra personalità sociale (...) e quindi, indirettamente, di determinare la nostra identità personale. (...)
i Geremia (...) possono a ragione lamentarsi del fatto che stiamo sprecando una grande opportunità poiché ciò che scriviamo non merita di essere letto (...) Tuttavia (...) pantofolai hanno guardato foto e chiacchierato di gatti  e delle ultime vacanze, davanti al muro della caverna di Platone o di fronte alla televisione, ben prima che FB rendesse imbarazzantemente  chiaro come la maggior parte della gente ami trascorrere il proprio tempo libero che pure ha così duramente guadagnato.


domenica 22 marzo 2020

INFOSFERA _ da LA QUARTA RIVOLUZIONE_ Luciano Floridi

INFOSFERA _ da LA QUARTA RIVOLUZIONE_ Luciano Floridi

La IC stanno mutando la natura vera e propria, e in tal senso il significato stesso, della realtà, trasformandola in un'infosfera.


Interagiamo sempre di più con il mondo e con le nostre tecnologie tramite le ICT, e queste sono le tecnologie che possono e tendono a interagire con se stesse in modo invisibile. Non sorprende neppure che la tecnologia dominante del nostro tempo abbia, come nel passato, un duplice effetto. Da un lato, dando forma e influenzando le nostre interazioni con il mondo, le ITC di primo e secondo ordine ci invitano a interpretare il mondo stesso in termini che siano conformi alle ICT, vale a dire in termini informazionali. Dall'altro, creando ambienti del tutto nuovi che prendiamo ad abitare (l'esperienza fuori dal loop, invisibile by design dal punto di vista funzionale), le ICT di terzo ordine ci invitano a considerare la natura proprio di porzioni sempre più considerevoli del nostro mondo come intrinsecamente informazionali. In breve, le ICT ci fanno pensare al mondo in termini informazionali e rendono informazionale il mondo di cui facciamo esperienza. Da queste due tendenze ne discende che le ICT, stanno inducendo la nostra cultura a concepire la realtà intera e le nostre vite al suo interno in termini conformi alle ICT, vale a dire in termini informazionali
(...)
La IC stanno mutando la natura vera e propria, e in tal senso il significato stesso, della realtà, trasformandola in un'infosfera.
(...)
A un livello minimo, l'infosfera indica l'intero ambiente informazionale costituito da tutti gli enti informazionali, le loro proprietà, interazioni, processi e reciproche relazioni.
(...)
A un livello massimo l'infosfera è un concetto che può essere utilizzato anche come sinonimo di realtà, laddove interpretiamo quest'ultima in termini informazionali. In tal caso, l'idea è che ciò che è reale è informazionale e ciò che è informazionale è reale. E in questa equivalenza che hanno orgine alcune delle più profonde trasformazioni e delle sfide più rilevanti di cui faremo esperienza nel prossimo futuro riguardo alla tecnologia.

sabato 21 marzo 2020

CHIUSI DENTRO _ da Comandante ad Auschwitz di R. Hoess

CHIUSI DENTRO _ da Comandante ad Auschwitz di R. Hoess

In questi giorni di clausura in casa (la mia casa, con le sue comodità e tanti libri a disposizione e la tecnologia che ci consente di vedere e parlare con gli amici) mi è tornato in mente un brano della autobiografia del criminale nazista Hoess su una forma di punizione verso i prigionieri ebrei.
La avevo letto una ventina di anni fa ma fortunatamente questa sera ho ritrovato il libro e ritrovato la pagina. Trascrivo il capoverso. In questi giorni mi sembra attuale, per fare il senso della misura.

"Eicke escogitò per gli ebrei una particolare punizione collettiva: in seguito a una nuova campagna di stampa in tutto il mondo contro gli orrori dei campi di concentramento, gli ebrei furono costretti a rimanere sdraiati a letto per un mese o addirittura per tre mesi; potevano alzarsi e uscire dal blocco soltanto per i pasti e per gli appelli. Le camerate non potevano essere arieggiate, perché le finestre erano state sbarrate. Fu una dura punizione, soprattutto dal punto di vista morale. L'essere costretti a stare così sdraiati li rendeva così nervosi, così irritabili, che non potevano più vedersi né tollerarsi l'un  l'altro. Avvennero tra loro liti furiose"

LA QUARTA RIVOLUZIONE _ Luciano Floridi

LA QUARTA RIVOLUZIONE _ Luciano Floridi
Memoria
"Il primo mito concerne la qualità della memoria digitale. Le ICT posseggono un genere di memoria che dimentica
(...)
Questo paradosso della "preistoria digitale" - le ICT non stanno conservando il passato per metterlo a disposizione del futuro dal momento che ci fanno vivere in un eterno presente -  diventerà sempre più pressante nel tempo a venire. La memoria non è soltanto una questione d'immagazzinamento e di gestione efficiente , è anche una questione di attenta cura per le differenze significative e, quindi, di stabile sedimentazione di una serie ordinata di cambiamenti.
(...)
Il rischio è che le differenze siano cancellate, le alternative amalgamate, il passato costantemente riscritto e la storia ridotta a un perenne qui ed ora."

giovedì 19 marzo 2020

COLONIZZARE IL FUTURO

COLONIZZARE IL FUTURO

"Cambiamento climatico" di Marcello Di Paola

Laddove i grandi imperi del passato colonizzavano ampie aree del pianeta, l'impero democratico del presente, cambiando il clima, ne colonizza il futuro

CERTEZZA SCIENTIFICA _ SIMILITUDINI

CERTEZZA SCIENTIFICA _ SIMILITUDINI

Uno stralcio da CAMBIAMENTO CLIMATICO  di Marcello Di Paola
(parla di clima, ma io leggo similitudini attuali)
"La politica, quando si tratta di prendere decisioni, normalmente non applica criteri di certezza scientifica ma piuttosto di costi/benefici e, appunto, di rischio.
Che un attacco terroristico non sia certo al 100% non significa che, oltre a una certa soglia di rischio e dati i costi potenziali del subirlo, non si agirà per prevenirlo. Gli Stati spendono milioni di miliardi per la difesa e la sicurezza sulla base di considerazioni di costi/benefici e di rischio: questo perché ruolo fondante della politica di governo è, nei sistemi democratici quantomeno, quello di proteggere e promuovere il benessere dei governati. Per far ciò non c'è bisogno di certezza scientifica - anzi l'attendere quest'ultima prima di prendere decisioni nel pubblico interesse sarebbe in moltissimi casi aspramente criticato dai governanti stessi"
Quindi non portiamo acqua e shampoo in aereo e sopportiamo restrizioni e obblighi perché, anche se non ci ha mai colpiti direttamente abbiamo la prova provata che il terrorismo esiste. Diverso il caso, prima che la gente morisse attorno a noi, se ci avessero chiesto di chiuderci in casa senza che avessimo una "certezza scientifica" sulla base di considerazioni di rischio. Sarebbe stato accettato?

domenica 8 marzo 2020

MENTE E ALGORITMI

Yuval Noah Harari
21 LEZIONI PER IL XXI SECOLO
pag. 416
"...potrebbe valere la pena di impegnarsi con serietà per comprendere le nostre menti. E potremmo comprendere meglio le nostre menti prima che siano gli algoritmi a prendere decisioni per noi
(...)
Saranno gli algoritmi a decidere per noi chi siamo e che cosa dovremmo sapere di noi stessi
Ancora per pochi anni o decenni, avremo facoltà di scegliere. Se ci impegniamo, potremo ancora indagare chi siamo davvero. (..)"

LIBERA VOLONTA'

Yuval Noah Harari
21 LEZIONI PER IL XXI SECOLO

pag. 391.
Gli uomini ovviamente possiedono una volontà, hanno desideri e talvolta sono liberi di realizzarli. Se per "libera volontà" intendete la libertà di fare quello che desiderate - allora sì, gli umani hanno libera volontà. Ma se con libera volontà intendete la libertà di scegliere cosa desiderate - allora no, gli uomini non ce l'hanno.