domenica 30 novembre 2014

J.M.BERGOGLIO. PRENDERVI CURA DELLA FRAGILITÀ DEI POPOLI E DELLE PERSONE

J.M.BERGOGLIO. PRENDERVI CURA DELLA FRAGILITÀ DEI POPOLI E DELLE PERSONE
Continuo a riprendere in mano in testo del discorso di J.M.Bergoglio al Parlamento Europeo. Ci sta alla base di questo interesse la mia considerazione che l'Unione Europea é il nostro unico futuro possibile e la stima che ho di questo Pontefice, proprio nella sua figura di costruttore di ponti.
C'è un paragrafo che mi sembra molto significativo. Parte da premesse sulle quali posso manifestare un diverso parere, pur in un solco di sentita condivisione e prosegue con parole ispirate e profonde. Sono parole "prendervi cura della fragilità dei popoli e delle persone" che mi sento di dedicare ai miei amici, consiglieri e componenti dei gruppi di lavoro, di TUTTI PER TREZZO. Perché anche quando discutono di una variante urbanistica per loro le persone siano (e li conosco: sono) fini e non mezzi.

Le parole di J.M Bergoglio:
"É il grande equivoco che avviene quando prevale "l'assolutizzazione della tecnica" che finisce per realizzare "una confusione tra fini e mezzi". Risultato inevitabile della "cultura dello scarto" e del "consumismo esasperato". Al contrario affermare la dignità della persona significa riconoscere la preziosità della vita umana, che ci é donata gratuitamente e non può perciò essere oggetto di scambio o di smercio. Voi, nella vostra vocazione di parlamentari, siete chiamati anche a una missione grande benché possa sembrare inutile: prendervi cura della fragilità dei popoli e delle persone. Prendersi cura della fragilità dice forza e tenerezza, dice lotta e fecondità in mezzo a un modello funziona lista e privatista che conduce inesorabilmente alla "cultura dello scarto". Prendersi cura della fragilità delle persone e dei popoli significa custodire la memoria e la speranza; significa farsi carico del presente nella sua situazione più marginale e angosciante ed essere capaci di ungerlo di dignità "

LE VALUTAZIONI DI TUTTI PER TREZZO SUL PROGRAMMA DI MANDATO: ARGOMENTO “PRESERVARE LE NOSTRE CAMPAGNE”

LE VALUTAZIONI DI TUTTI PER TREZZO SUL PROGRAMMA DI MANDATO: ARGOMENTO “PRESERVARE LE NOSTRE CAMPAGNE”

La lettura delle interessanti e puntuali osservazioni che la lista civica TUTTI PER TREZZO ha elaborato sul PdM della attuale amministrazione è un esercizio utile e da fare con periodica costanza. Il PdM, anche questo, è un documento che ci coinvolge e ci coinvolgerà per i prossimi anni. Tenere viva l’attenzione e conservare la memoria di quanto promesso e previsto è un esercizio utile per quei cittadini che vogliono essere attivi e partecipi.

Ho trovato interessante oggi il paragrafo che analizza le proposte del PdM sul territorio.

Pubblico alcuni stralci


(l’intero documento può essere letto al link http://www.tuttipertrezzo.it/?p=508 )

(dal PdM)Preservare le nostre campagne


Curare e far vivere l’ambiente intorno a noi: recupero delle zone inquinate e valorizzazione delle ricchezze naturali


(elaborazione di TUTTI PER TREZZO ):Anche in questo caso la previsione delle linee strategiche è del tutto generica, la frase sopra riportata che le sintetizza può voler dire tutto e niente.

Altrettanto generiche sono le singole azioni previste.

Si parla di bonifica dei siti inquinati individuati nel piano Regionale: ci si domanda …deve bonificare il Comune ciò che inquinano gli altri? O questa previsione vuol dire qualcos’altro? In tal caso sarebbe bene essere meno generici.

Bene ovviamente il monitoraggio delle aziende a rischio inquinamento.

Ferma opposizione al progetto di raddoppio del termovalorizzatore e stretta sorveglianza dell’impianto esistente.

Azione che non ci può trovare certamente in disaccordo.

Mancano però degli impegni più precisi.

Non viene affermata la contrarietà anche a qualsiasi ipotesi di ampliamento dell’inceneritore e/o la contrarietà a qualsiasi ipotesi di incremento della quantità o modifica della qualità dei rifiuti conferiti.

Né viene affermata esplicitamente la contrarietà a qualunque ipotesi di spostamento della data di dismissione dell’impianto prevista per il 2023 (sappiamo già che ci verrà obiettato che questo programma di mandato arriva fino al 2019, ma è ragionevole pensare che Prima S.r.l. non aspetterà proprio la data ultima per rinegoziare la convenzione).


Impegni che la nostra Lista Civica aveva messo già esplicitamente per iscritto nel proprio programma elettorale, e che ci sembrano fondamentali da indicare.

Anche per quanto riguarda lo studio epidemiologico, ci pare che sia stato avviato e che sia in fase conclusiva: quindi non comprendiamo perché si metta nel programma di mandato la sollecitazione all’avvio.

Forse sarebbe bene che il Signor Sindaco abbandonasse il suo atteggiamento da “uomo solo al comando” ed iniziasse a rapportarsi nuovamente anche con gli altri Sindaci interessati alla questione inceneritore.

Vengono poi elencate tutta una serie di azioni condivisibili, ma che ci paiono poca cosa rispetto alla problematica ambientale nel suo complesso e all’ambiziosa (ma assai generica) linea strategica indicata, e cioè la “valorizzazione delle ricchezze naturali”.

Bene la lotta all’abbandono di rifiuti e la sensibilizzazione per incrementare la raccolta differenziata, ma nulla si dice in tema di educazione ambientale e di sostegno ed incentivazione alle energie rinnovabili.

Bene anche il sostegno al mercato “Campagna amica” ed il sostegno agli orti sociali e alla promozione di attività lavorative a Km 0, ma tutto ciò dovrebbe essere inserito in un contesto di programmazione più ampia del rilancio delle attività commerciali.

Interessante la previsione della realizzazione del Centro Visite dell’Oasi Le Foppe WWF presso la ex Fornace Redaelli, che in realtà fa parte della convenzione per la realizzazione della nuova Caserma dei Carabinieri e che doveva essere finito già da tempo.

La tematica della programmazione ambientale e territoriale in queste linee programmatiche di mandato viene contenuta in una paginetta scarsa, che comprende sia la pianificazione urbanistica sia le indicazioni più strettamente in tema di ambiente e territorio.

Per quanto riguarda l’urbanistica, ci pare che tale materia, da cui dipende la pianificazione di tutto il nostro territorio (e conseguentemente il futuro della nostra città) e che quindi riveste un’importanza fondamentale, meritasse una programmazione meno generica ed approssimativa di quella che ritroviamo in queste linee programmatiche di mandato, ancora più sintetiche e sbrigative del programma elettorale.

Non si intravede nelle poche righe che ci sono state consegnate una visione strategica della nostra città, che indichi quale sarà la sua vocazione futura (turistica? industriale? agricola? o solo un concentrato di rotonde e di macchine?).

Per quanto riguarda l’ambiente e il territorio più in generale, queste linee programmatiche sono ancora più scarse e generiche. (…)

E soprattutto, proprio in tema di ambiente e territorio, si registra un’assenza fondamentale: il fiume.

Il fiume Adda costituisce il fulcro della ricchezza paesaggistica di Trezzo, e dovrebbe essere al centro di qualunque programma ambientale riguardante il nostro territorio.


Invece in questo programma di mandato, non si dice assolutamente nulla sulla nostra risorsa ambientale più importante: non si parla della sua manutenzione, della sua salvaguardia e della sua valorizzazione.

Non si dice niente di niente, a meno che non si voglia considerare la programmazione relativa al fiume e all’ambiente la generica affermazione fatta a pag. 21 (in tema di Expo…..eh sì….tutto si farà per l’Expo….speriamo che si faccia anche l’Expo, perché non ci pare che goda di buona salute) relativa all’ipotetica realizzazione di un museo del fiume.

Nulla si dice in tema di prevenzione e soluzione dei problemi relativi all’inquinamento ambientale, in particolare sul problema delle barriere antirumore dell’autostrada A4.

Non si parla di aggiornare il Piano di zonizzazione acustica e lo Studio Geologico, né tantomeno di predisporre il Piano per il sottosuolo (PUGGS).

Nulla si dice circa il mantenimento delle aree boscate, con particolare attenzione a quelle limitrofe agli insediamenti urbani, né riguardo alla promozione e programmazione della manutenzione del nostro patrimonio ambientale, individuato in scarpate, filari, boschi, strade campestri e agricole, cavi e alzaie.

Questo solo per fare alcuni esempi di come la tematica ambientale sia stata trattata con superficialità e genericità: appare dunque evidente che anche in tema di ambiente e territorio, non possiamo condividere quanto espresso dalla maggioranza in queste linee programmatiche che il Consiglio Comunale odierno si appresta a votare.

sabato 29 novembre 2014

J.M.BERGOGLIO AL PARLAMENTO EUROPEO. L'EUROPA E LA DIMENSIONE TRASCENDENTE

Sto rileggendo il discorso di J.M.Bergoglio al Parlamento Europeo. A ogni rilettura mi sembra di cogliere un aspetto nuovo e un motivo di riflessione e di approfondimento.

Questa sera mi ha colpito il paragrafo nel quale cita la “Scuola di Atene” di Raffaello.

In calce lo copio.

La sua critica alla perdita della dimensione trascendente è degna di considerazione anche per chi non ha per nulla una dimensione trascendente, proprio in forza e in considerazione del motto dell’Europa (uniti nella diversità). Certo, il crescente disinteresse delle popolazioni europee per la religione non è il realizzarsi di un disegno della “Internazionale atea” come certi potentati mediatici vorrebbero farci credere, bensì la conseguenza di atteggiamenti più indirizzati a conservare o rafforzare il potere, economico ed etico, delle gerarchie ecclesiastiche che a testimoniare la propria fede con l’esempio (in Italia, IOR e simpatie per movimenti che hanno espresso politici poi dimostratisi poco corretti).

A parte queste considerazioni, per molti uomini ricercare il senso della vita e il fine del proprio esistere al di fuori della finitezza umana è fondamento della propria esistenza. Bellissima quindi l’immagine scelta da Bergoglio dei due filosofi che indicano il cielo e la terra, racchiudendo i due limiti nei quali e con i quali confrontarsi.

Ma quanti cieli? Perché non credo che possiamo intendere che per l’Europa ormai esista un solo tipo di trascendenza. Per diversi motivi, non ultimo che ce li siamo andati a cercare con il colonialismo, l’Europa è attraversata e conformata da diverse religioni.

Il problema è quante e quali di tutte le religioni Europee hanno appreso la lezione della Scuola di Atene (e oserei dire, si sono confrontate con l’Illuminismo e la Rivoluzione Francese).

Posso anche ammettere che l’Europa, nella sua maggioranza, ha un rapporto privilegiato con il Cristianesimo nelle diverse confessioni in cui si è diviso, la storia lo insegna e rende plausibile questo pensiero. Ma la storia cammina. Solo cinici mestatori politicanti e cittadini che fanno fatica per onesta e giustificata paura del cambiamento possono pensare che la Storia di fermi o possa essere fermata da incerti muri.

Quindi il confronto è con una molteplicità di trascendenti, con i quali è necessario impostare il discorso citato da Bergoglio: il contributo di tutte le religioni europee, anche sull’esempio della evoluzione del Cristianesimo, non deve costituire un pericolo per la laicità degli Stati… bensì un arricchimento.

E un arricchimento anche per le religioni, per alcune più che per altre, che nel confronto con lo stato Laico, quindi con il diritto pubblico e diritto privato, la sovranità degli organismi rappresentativi, l’uguaglianza formale e sostanziale delle persone, ne avrebbero solo da guadagnare (e ne guadagneremmo tutti)




Forse è meglio lasciare la parola a J.M.Bergoglio.

“Come dunque ridare speranza al futuro, così che, a partire dalle giovani generazioni, si ritrovi la fiducia per perseguire il grande ideale di un’Europa unita e in pace, creativa e intraprendente, rispettosa dei diritti e consapevole dei propri doveri?

Per rispondere a questa domanda, permettetemi di ricorrere a un’immagine. Uno dei più celebri affreschi di Raffaello che si trovano in Vaticano raffigura la cosiddetta Scuola di Atene. Al suo centro vi sono Platone e Aristotele. Il primo con il dito che punta verso l’alto, verso il mondo delle idee, potremmo dire verso il cielo; il secondo tende la mano in avanti, verso chi guarda, verso la terra, la realtà concreta. Mi pare un’immagine che ben descrive l’Europa e la sua storia, fatta del continuo incontro tra cielo e terra, dove il cielo indica l’apertura al trascendente, a Dio, che ha da sempre contraddistinto l’uomo europeo, e la terra rappresenta la sua capacità pratica e concreta di affrontare le situazioni e i problemi.



Il futuro dell’Europa dipende dalla riscoperta del nesso vitale e inseparabile fra questi due elementi. Un’Europa che non è più capace di aprirsi alla dimensione trascendente della vita è un’Europa che lentamente rischia di perdere la propria anima e anche quello “spirito umanistico” che pure ama e difende. Proprio a partire dalla necessità di un’apertura al trascendente, intendo affermare la centralità della persona umana, altrimenti in balia delle mode e dei poteri del momento. In questo senso ritengo fondamentale non solo il patrimonio che il cristianesimo ha lasciato nel passato alla formazione socioculturale del continente, bensì soprattutto il contributo che intende dare oggi e nel futuro alla sua crescita. Tale contributo non costituisce un pericolo per la laicità degli Stati e l’indipendenza delle istituzioni dell’Unione, bensì un arricchimento. Ce lo indicano gli ideali che l’hanno formata fin dal principio, quali la pace, la sussidiarietà e la solidarietà reciproca, un umanesimo incentrato sul rispetto della dignità della persona."

martedì 25 novembre 2014

J.M.BERGOGLIO ALL’EUROPARLAMENTO: Al concetto di diritto non sembra più associato quello altrettanto essenziale e complementare di dovere



J.M.BERGOGLIO ALL’EUROPARLAMENTO: Al concetto di diritto non sembra più associato quello altrettanto essenziale e complementare di dovere

Ho apprezzato il discorso di J.M.Bergoglio oggi al Parlamento Europeo a Strasburgo.

E’ stato un discorso di ampie vedute, complesso e meritevole di una analisi più attenta conseguenza di una rilettura più meditata.

Più importante che la meditazione e la rilettura la facciano gli Europarlamentari, sperando che non sentano di aver esaurito il compito con la standing ovation, come sagacemente annotava Mentana.

Non avrebbe senso trascrivere tutto il discorso, che pure meriterebbe, anche in quelle parti nelle quali mi sento lontano da J.M.Bergoglio – quindi lo si vada a recuperare e a leggere, invito.

Per ora copio solo alcuni paragrafi che mi hanno colpito.


1) “La dignità è la parola chiave che ha caratterizzato la ripresa del secondo dopo guerra. La nostra storia recente si contraddistingue per l’indubbia centralità della promozione della dignità umana contro le molteplici violenze e discriminazioni che neppure in Europa sono mancate nel corso dei secoli. La percezione dell’importanza dei diritti umani nasce proprio come esito di un lungo cammino, fatto anche di molteplici sofferenze e sacrifici, che ha contribuito a formare la coscienza della preziosità, unicità e irripetibilità di ogni singola persona umana. Tale consapevolezza culturale trova fondamento non solo negli avvenimenti della storia, ma soprattutto nel pensiero europeo, contraddistinto da un ricco incontro, le cui numerose fonti lontane provengono , dando luogo proprio al concetto di persona” - non conosco la fonte della citazione e vedo che J.M.Bergoglio non rinuncia a rivendicare con il giusto orgoglio la profonda impronta del cristianesimo in Europa. Potrei dire che il riconoscimento dei diritti umani e del valore della persona nasce dal contrasto, anche sanguinoso, del pensiero laico con il cristianesimo, dall’influenza dell’Illuminismo, giunto dopo tante sofferenze a una fondamentale condivisione di percorsi comuni dove sulle differenze anche grazie a persone come lui si gettano ponti. Ma mi sembra di cogliere più un afflato alla costruzione comune piuttosto che l’impeto guerriero e conquistatore che non mancava nel recente passato e che di conseguenza portava più ad erigere mura che gettare ponti.



2) “Occorre però prestare attenzione per non cadere in alcuni equivoci che possono nascere da un fraintendimento del concetto di diritti umani e da un loro paradossale abuso. Vi è infatti oggi la tendenza verso una rivendicazione sempre più ampia di diritti individuali, che cela una concezione di persona umana staccata da ogni contesto sociale e antropologico, quasi come una , sempre più insensibile alle altre intorno a sé. Al concetto di diritto non sembra più associato quello altrettanto essenziale e complementare di dovere, così che si finisce per affermare i diritti del singolo senza tenere conto che ogni essere umano è legato a un contesto sociale in cui diritti e doveri sono connessi a quelli degli altri e al bene comune della società stessa” – Mi piace questo richiamo, lo sento indirizzato anche a chi come me ritiene di avere sopra di sé solo il cielo stellato e di non avere nessuna legge morale e nessun dio a cui rendere conto, salvo le ragioni del convivere in società come un buon cittadino. Penso che sia un richiamo forte all’Europa laica coraggiosa e a volte un po’ arida, forse più paladina dei diritti per egoismo che per convinzione. Non la leggo come una richiesta di limitazione all’allargamento dei diritti, bensì come un avvertimento che ciò sia un arricchimento per tutta la società.

domenica 16 novembre 2014

INSOMMA, NON SO PROPRIO NIENTE

BILL BRYSON: BREVE STORIA DI (QUASI) TUTTO

"Poi, molto tempo dopo - circa quatto o cinque anni fa, crede - mentre ero in volo sul Pacifico e guardavo pigramente dal finestrino l'oceano illuminato dalla luna, mi si presentò alla mente, con una forza piuttosto inquietante, la consapevolezza di non sapere nulla dell'unico pianeta sul quale mi sarebbe mai capitato di vivere. Non avevo idea, per esempio, del perchè gli oceani siano salati e i Grandi Laghi no. Non ne avevo la più pallida idea. Non sapevo se gli oceani diventano, con il tempo, più o meno salati, né se i livelli di salinità siano qualcosa di cui preoccuparsi o meno (mi riempie di gioia poter dire che fino alla fine degli anni Settanta nemmeno gli scienziati sapevano rispondere a queste domande: si limitavano a non parlarne in modo esplicito).
E  la salinità dell'oceano era solo la punta dell'iceberg della mia ignoranza. Non sapevo cosa fossero un protone o una proteina, non distinguevo un quark da un quasar, non riuscivo a capire come facessero i geologi a guardare uno strato di roccia sulla parete di un canyon e stabiline l'età: insomma non sapevo proprio niente. Fui sopraffatto da una strana, ostinata smania di sapere qualcosa di più su questi argomenti e, soprattutto, di scoprire come facciano gli scienziati a capirne qualcosa. E in effetti, proprio questo - come facciano gli scienziati a scoprire le cose - è rimasto per me il motivo di maggiore meraviglia"

Forse facciamo fatica a capire COME, ma non ci sfugge il PERCHE?: perchè sono curiosi del mondo.

LIBRO ABBANDONATO A META'- Paasilinna: La fattoria dei malfattori

ABBANDONATO A META' "LA FATTORIA DEI MALFATTORI" DI A. PAASILINNA.

Cosa mi ha spinto a riportare in biblioteca questo libro senza concluderlo?
Non posso dire di non conoscere l'autore, da L'ANNO DELLA LEPRE credo di averli letti tutti o quasi. Alcuni li ho anche comperati. Conosco quindi la verve caustica, iconoclastica, irriverente e volutamente scorretta, la sapida ferocia con cui mette alla berlina i sistema sociale del suo Paese e i suoi connazionali.
Del resto, da Mankell in poi, sia sul versante noir sia sul versante sarcastico, conosciamo la vena critica (a volte autoflagellante) degli scrittori scandinavi (dalla Danimarca fino all'Islanda passando per tutta la penisola) - ma in realtà possiamo partire ben prima di Mankell, risalendo alla coppia Sjowall - Wahloo che forse avevano un afflato più politico e orientato verso il cambiamento e meno nichilistico dei maggiormente contemporanei- la cui mission sembra essere quella di dover smentire in tutti i modi le varie classifiche che leggiamo sui giornali che pongono quelle nazioni invariabilmente, da qualunque visuale, ai vertici della qualità della vita.

Cosa allora mi ha fermato, in questo romanzo, scritto con uno stile, innamorato della natura e sciolto nella trama, che mi piace?

La trama, abbozzo per rispetto di chi non lo ha ancora letto, racconta di una supplenza vendicatrice- educatrice rispetto ai limiti e alla ignavia dello Stato nel reprimere la delinquenza.

Forse proprio questo non mi è piaciuto, non perchè lo svolgimento sia grondante sangue, anzi è sempre molto ironico e divertente. E' che siamo in un momento storico pieno di vendicatori, chiunque si sente più chiamato alla causa di giudice o di vendicatore di qualsiasi presunto torto piuttosto che chiamato al dovere di essere un buon cittadino. L'indice puntato è diventato il simbolo di questa era, la sfiducia nella legge (sia come regolatore dei rapporti tra gli uomini a tutela dei più deboli, sia come espressione del lavoro di chi è chiamato a tutelarla professionalmente) ha raggiunto livelli che mi sembrano preoccupanti. Le figure di chi sguazza in questo torbido diventano popolari e degne di (mal riposta) fiducia. Trovare questo in un romanzo che vorrebbe essere ironicamente intelligente mi ha stancato. Forse in momenti migliori lo riprenderò.

sabato 15 novembre 2014

LA BIBLIOTECA DI TREZZO - valutazioni sul PdM

LA BIBLIOTECA DI TREZZO - valutazioni sul PdM dell'AC

La lettura dell'analisi fatta dalla lista civica TUTTI PER TREZZO del programma di mandato dell'attuale A.C. di Trezzo è sempre interessante e dimostra, nelle valutazioni, nelle critiche e nelle controproposte, di essere sempre attuale.

Ecco cosa hanno scritto sull'argomento Biblioteca, un argomento forse più sentito come vera esigenza dai governati che dai governanti.

BIBLIOTECA


Ristrutturazione degli spazi della Biblioteca, con rifacimento del tetto, della facciata, degli impianti e recupero della “Sala degli specchi” con trasferimento in altra sede della sala del Consiglio Comunale.  (in blu il programma di mandato dell'AC)

Prendiamo atto della modifica di destinazione d’uso della Sala degli Specchi. Ci auguriamo quindi che lo spazio lasciato libero dalla sala non venga destinato per un ulteriore spazio museale, del quale riteniamo che non se ne senta l’esigenza. La nostra Biblioteca, ma anche i fruitori della stessa, sentono la necessità di ampliare gli spazi per lo studio e la lettura. Un’ottima destinazione della Sala degli Specchi potrebbe essere rappresentata da una sala lettura con quotidiani e periodici, della quale se ne sente veramente la mancanza.

Ne approfittiamo anche per condividere appieno le richieste, presentate in più occasioni e da più parti, di ampliamento dell’orario di apertura della biblioteca. Sappiamo che non è semplice da realizzare in base alla pianta organica attuale, tuttavia sono decine le soluzioni adottate da comuni limitrofi per ovviare a questa mancanza e rispondere così alle esigenze della cittadinanza: dai lavoratori socialmente utili, ai servizi di leva civica passando per le associazioni di volontariato

Garantire il costante arricchimento del patrimonio librario e multimediale.

Questo proposito compariva già 5 anni fa, ma è poco credibile. Osservando gli indici di SBV in riferimento al 2013 si nota che la Biblioteca di Trezzo presenta dei dati inferiori alla media, tra gli altri, nei seguenti indici:

- indice della dotazione documentaria

- indice di incremento della documentazione documentaria

- indice di dotazione periodici, infinitamente sotto la media (cfr. punto precedente: richiesta aula periodici)

Mentre siamo ben al di sopra della media per quanto riguarda l’indice d incidenza del prestito interbibliotecario. Normale che l’incidenza sia alta in biblioteche con raccolte limitate; è negativo quando l’incidenza alta si accompagna ad un indice di incremento della raccolta bassa: è proprio il nostro caso!

Riteniamo che l’amministrazione e l’assessorato di riferimento debbano prestare maggiori attenzioni e risorse, di ogni tipo, verso la Biblioteca, che non è solamente un servizio, ma un vero centro di aggregazione apprezzato dalla cittadinanza intera (studenti medi, studenti universitari studenti lavoratori, insegnanti, genitori con figli in età prescolare, adulti e pensionati). (NOTO CHE QUESTE IDEE SONO GIA' STATE ESPRESSE NEL PROGRAMMA ELETTORALE CHE SONO ANDATO A RILEGGERE PER AVERE UN CONFRONTO)

Svolgere un ruolo attivo nel processo di riforma dei Sistemi Bibliotecari provinciali analizzando attentamente le soluzioni gestionali proposte al fine di rendere possibile un maggior coinvolgimento di soggetti privati.


In questa parte crediamo vi riferiate alla convenzione tra SBV e SBME; non definiremmo propriamente come “attivo” il ruolo del Comune di Trezzo, il quale nelle votazioni per l’approvazione del progetto ha deciso di astenersi sia dal punto di vista tecnico che politico.

CON UN PAIO DI JEANS E UNO SMOKING IN VALIGIA SI VA DAPPERTUTTO

Sono ancora alle pagine introduttive di questo libro  LUNA DI MIELE INTORNO AL MONDO di Dominique Lapierre, mi attira e mi respinge nello stesso momento.
Però già nelle prime pagine ci sono piccole perle che incuriosiscono e che danno una certa patina di fascino ai personaggi, Dominique e Aliette Lapierre.
Per esempio queste righe:
< Per "farci strada", io e Aliette avevamo deciso di guadagnarci da vivere per tutta la durata del viaggio. Come racconto in questo libro, dovremo a quella decisione alcune delle più memorabili emozioni del nostro periplo. Anche senza un soldo in tasca eravamo comunque ben determinati a presentarci sempre sotto il migliore aspetto possibile. Non avevo forse sposato una redattrice di moda? Fu così che lasciammo New York con cinque valigie piene zeppe di abiti e di tenute varie, che dovevano permettere alla mia giovane consorte di essere all'ultimo grido in qualunque circostanza. Come al veglione a bordo della President Cleveland, la nave che ci portava da San Francisco verso il Giappone con i suoi mille passeggeri, o alla cena di gala in India, nei saloni scintillanti d'oro e di pietre preziose di un maragià delle Mille e una notte.
Quanto a me, ad quando avevo diciott'anni sapevo che con un paio di jeans e uno smoking nelle valigie si può far fronte a ogni situazione>
A me queste righe, a me che sono all'opposto e che litigo sempre con Antonella che al momento della preparazione della valigia vuole farmi mettere una polo o un secondo paio di pantaloni, divertono per la naturale attrazione tra opposti.
Però sono sicuro di conoscere persone che con Aliette si troverebbero perfettamente d'accordo.

giovedì 13 novembre 2014

gli odi più pericolosi sono quelli collettivi, nei confronti di popoli che non si conoscono.


gli odi più pericolosi sono quelli collettivi, nei confronti di popoli che non si conoscono.

DOMINIQUE LAPIERRE. “LUNA DI MIELE INTORNO AL MONDO”


Sto iniziando a leggere questo libro che racconta il particolare viaggio di nozze di Dominique e Aliette Lapierre fatto viaggiando per un anno attorno al mondo con un budget iniziale di 300 dollari. Lo sto iniziando ma non so se riuscirò a completarlo. Soffro dell’umanissimo sentimento di invidia per chi riesce a realizzare questi viaggi che sono per me solo solo sogni.

Poiché il libro è della biblioteca e non è mio, non posso fare il Pepe Carvalho sull’Adda, mi manca tra l’altro anche il camino.

Quindi quando la sopportazione sarà al limite lo chiuderò e lo restituirò integro all’SBV.

Però questo non impedisce di cogliere qualche cosa di buono… “a prescindere”.

Per esempio ho trovato questa frase nella introduzione che ha scritto André Maurois:

“Questa apertura mentale è quando di meglio hanno ricavato dal loro fantastico periplo. Poiché lo scrittore Charles Lamb aveva cominciato una frase dicendo , qualcuno lo interruppe

rispose Lamb, < Mi crede tanto cattivo da detestare qualcuno che conosco?>

Non che non si possano odiare esseri odiosi, ma gli odi più pericolosi sono quelli collettivi, nei confronti di popoli che non si conoscono.”

sabato 8 novembre 2014

LE VALUTAZIONI DI TUTTI PER TREZZO SUL CAPITOLO POLITICHE SOCIALI DEL PROGRAMMA DI MANDATO



LE VALUTAZIONI DI TUTTI PER TREZZO SUL CAPITOLO POLITICHE SOCIALI DEL PROGRAMMA DI MANDATO

Tema caldo di questi giorni di redazione della legge di stabilità, la questione delle politiche sociali, delle reali possibilità di spesa dei Comuni, dei minacciati, paventati, temuti, strumentalmente previsti (per alcuni), fonte di preoccupazione (per altri) tagli agli interventi di aiuto e assistenza per chi ha bisogno.

Sono andato a rileggere le valutazioni della lista civica TUTTI PER TREZZO sul capitolo delle politiche sociali contenuto nel Programma di Mandato della attuale A.C.

Sono considerazioni interessanti, domande opportune, rilevazione di divergenze tra il programma elettorale e il programma di mandato (strano no? Mi sembra dovrebbero essere uno coerente con l’altro).

Vale la pena di leggerle, valutarle. Contribuiscono in ogni caso a renderci cittadini un po’ più informati e meno vincolati alla sola voce del potere.


in blu il documento del comune, sotto la valutazione critica.

POLITICHE SOCIALI

AREA MINORI


Sostegno al progetto Affido Vicino quale forma prioritaria di intervento a favore dei minori allontanati dal nucleo e potenziamento di percorsi multiprofessionali di sostegno alle famiglie di origine dei minori affidati.

Il progetto Affido Vicino è un’iniziativa promossa dal Comune di Trezzo dal 2012. Consiste nella racconta fondi da parte di privati cittadini a favore di bambini dati in affido famigliare al fine di sostenere economicamente la crescita di questi bambini finanziando le spese che possiamo definire di tipo “secondario”, come spese dentistiche, spese per acquisto di materiale scolastico, spese per attività sportive. Si tratta di un progetto lodevole, ma ci chiediamo come possa essere definita “forma prioritaria di intervento a favore dei minori allontanati”, essendo la forma prioritaria di intervento necessariamente in capo ai servizi sociali comunali e non a donazioni libere di privati cittadini delegate alla generosità e alla sensibilità di ciascuno.


Revisione delle modalità di erogazione dei servizi Spazio Gioco, Centro Estivo e Asilo Nido, mantenendo in capo al comune l’attività di coordinamento, regolamentazione e controllo dei servizi coinvolgendo invece, secondo il principio di sussidiarietà, associazioni, cooperative sociali ed operatori privati per l’erogazione diretta dei servizi

Questo significa che la gestione del personale dell’Asilo Nido verrà esternalizzata attraverso l’appalto a una cooperativa sociale? Ci chiediamo quale sarà la sorte del personale educativo ora alle dipendenze del comune.

ANZIANI

Garantire l’aiuto degli anziani in gravi difficoltà mediante lo strumento dell’Amministratore di Sostegno anche intervenendo economicamente all’integrazione delle rette di ricovero nelle Residenze Sanitarie

Istituto dell’amministratore di sostegno è un istituto giuridico entrato nell’ordinamento con la legge 6/2004 e pensato per tutelare le persone prive in tutto o in parte di autonomia, con la minore limitazione possibile della capacità di agire. Tra gli AdS può essere nominato anche il sindaco del paese di residenza. Come può essere inserito in un programma di mandato un obbligo di legge?

COSA ERA PREVISTO NEL PROGRAMMA DELLA LISTA PER IL CAMBIAMENTO?

Pianificazione di un progetto Tutor che permetta alle persone sole un aiuto in particolari situazioni

di disagio sociale e per interventi amministrativi, ove si individuino le zone di fragilità, partendo in

via sperimentale in due zone, il centro storico e Concesa

Perché non è stato messo nel programma di mandato?


CONTRIBUTI ECONOMICI

Revisione complessiva delle modalità di erogazione di sussidi e benefici economici privilegiando la realizzazione di bandi ad hoc per fronteggiare in maniera significativa le priorità di intervento individuate annualmente


Non siamo assolutamente d’accordo: come è possibile sostituire l’erogazione di sussidi economici a persone bisognose, magari in condizioni emergenziali, con bandi ad hoc, che hanno la caratteristica appunto di essere finalizzati a rispondere a specifiche esigenze (ma non a tutte), di avere tempistiche non flessibili, e di essere una tantum.

COSA ERA PREVISTO NEL PROGRAMMA DELLA LISTA PER IL CAMBIAMENTO?

CARTA FAMIGLIA: nel programma si leggeva: “prosecuzione del progetto Carta Famiglia finanziando l’iniziativa volta al sostegno economico dei nuclei in difficoltà ed ampliamento dei punti commerciali convenzionati”.

Perché non è stato più inserito?


DISABILITA’

Finanziare progetti mirati alla formazione ed all’integrazione dei soggetti affetti da disabilità in riferimento anche ad interventi edilizi di adeguamento delle case di edilizia residenziale pubblica

Cosa significa questa frase? Concetto assolutamente oscuro.

Sostegno al progetto “DopoDiNoi” teso a favorire l’assistenza ai disabili con familiari anziani in collaborazione con la Cooperativa Castello


Nel numero di dicembre 2013 dell'informatore comunale si faceva riferimento alla concessione da parte del comune di un terreno per realizzare un polo residenziale per la disabilità. Si tratta di questo progetto? Dove sarà sito il terreno?

Finanziamento selettivo degli interventi di frequenza dei centri diurni da parte dei soggetti con disabilità


CI preoccupa l'aggettivo selettivo: la frequenza da parte dei disabili dei CDD è in carico ai servizi sociali comunali. Cosa significa selettività, dunque?

Redazione studio di fattibilità per valutare il trasferimento, in zone meno congestionate dal traffico e con maggiore facilità di parcheggio, del centro diurno disabili di proprietà comunale situato in via Dante e gestito da Offerta Sociale
Non ci sembra una priorità, neanche in relazione alla citata difficoltà di parcheggio. A meno che si voglia usare gli spazi dell'attuale CDD per altri fini...

martedì 4 novembre 2014

VALUTAZIONI PREOCCUPATE E NON POSITIVE DI "TUTTI PER TREZZO" SUL CAPITOLO "POLITICHE SOCIALI" DEL PDM

VALUTAZIONI PREOCCUPATE E NON POSITIVE DI "TUTTI PER TREZZO" SUL CAPITOLO "POLITICHE SOCIALI" DEL PDM
Alla valutazione sul capitolo "politiche sociali" del P.d.M. la lista civica attualmente di minoranza in CC a Trezzo dedica un paio di pagine di analisi preoccupata e non favorevole.
La lettura che la Lista Civica fa è di una "scarsissima progettualità" e di "sbrigativa ordinaria amministrazione".
Una posizione abbastanza dura, meritevole di essere letta e discussa.


Propongo il testo:

Politiche Sociali

- Le linee programmatiche di mandato 2014-19, per quanto riguarda l'area delle politiche sociali, sono caratterizzate a nostro parere una scarsissima progettualità: l'impressione superficiale, leggendole, è che si voglia sbrigare una “ordinaria amministrazione”. Ciò viene confermato dal riferimento a istituti obbligatori (e dunque non attribuibili alla progettualità dell'amministrazione) quali l'Amministratore di Sostegno.

Questa “sbrigatività” ci sembra particolarmente grave, specie in un momento di crisi generalizzata che colpisce con particolare durezza coloro che già si trovano in situazioni di disagio economico. Tra costoro, citiamo certamente anche i numerosi cittadini stranieri residenti a Trezzo, che lavorano, studiano, vivono sul nostro territorio, ai bisogni dei quali non è dedicata una singola parola.

A una lettura più approfondita, però, crediamo emergano alcuni fili conduttori particolarmente preoccupanti che percorrono le varie proposte elencate.

- In primo luogo l'obiettivo principale insito nelle scelte sembra essere la riduzione della spesa o la ricerca di condizioni economiche più vantaggiose da parte dell'amministrazione, senza una espressa attenzione al monitoraggio della qualità del servizio offerto (ad esempio nell'esternalizzazione della gestione dell'asilo comunale). Nella stessa direzione crediamo vadano la mancanza, nelle linee programmatiche, di alcune azioni promesse nel programma depositato dalla lista per l'onestà durante la campagna elettorale, come la Carta Famiglia e il Progetto Tutor.

- In secondo luogo, crediamo di essere di fronte a una tendenza allarmante: il fondamentale disinvestimento nei confronti dell'essenziale azione di “presa in carico” delle situazioni di necessità da parte dei servizi sociali comunali. Ciò risulta evidente dal dichiarare “prioritaria forma di intervento” una forma di libero contributo (il progetto “Affido Vicino” da parte dei privati, che è affidato alla generosità e alla sensibilità (ma anche alla disponibilità economica) del singolo cittadino.

- Per quanto riguarda la difficile questione dell'emergenza abitativa, se a Trezzo il 65% dei richiedenti un alloggio edilizia residenziale pubblica è sotto la soglia di povertà, non è possibile ignorare la richiesta di reperimento di nuove case a canone sociale e la necessità di individuare case alloggio per le situazioni di sfratto. Riteniamo che in questo momento di vivo bisogno da parte di numerose famiglie, che devono affrontare ingiunzioni di sfratto, l'unica risposta non può essere la vendita delle poche case di proprietà comunale.

- Nella stessa direzione credo vada la scelta di sostituire l'erogazione diretta del sussidio economico con l'emanazione di bandi ad hoc: i limiti primari di tale scelta consistono fondamentalmente nella rigidità intrinseca alla forma del bando, nelle tempistiche lunghe, e nel fatto di ridursi a contributi una tantum, tre caratteristiche che non possono essere adeguate a dar risposta a un bisogno vivo, immediato. Inoltre, se è vero che il primo punto è “prevenire e risolvere situazioni di disagio evitando l’allontanamento dei minori dalla famiglia”, riteniamo essere fondamentale il momento del contatto con l’assistente sociale da parte della famiglia in difficoltà per la richiesta del sussidio economico, inteso come aggancio iniziale, necessario presupposto alla “presa in carico” da parte del servizio sociale che può così maggiormente monitorare le situazioni di maggior disagio famigliare anche nei confronti dei minori.

domenica 2 novembre 2014

OCCUPAZIONI ABUSIVE DELLE CASE. CI SONO DELLE PRIORITà

Oggi sul Corriere un paio di pagine dedicate al drammatico problema delle occupazioni abusive delle case a Milano (ma sarà solo a Milano?)
E' una questione drammatica, dove povertà confliggenti sono ostaggio di organizzazioni malavitose, dove le scorciatoie fanno premio sulle necessità, dove i bambini vengono usati in modo indegno.
Uno degli articoli scritto da Andrea Galli e da Gianni Santucci termina con questa frase.
" Detto questo, le istituzioni stanno dimenticando un dramma: quello degli inquilini regolari. Che nelle case popolari sono spesso anziani soli, famiglie con fragilità, disabili. Di solito, i più puntuali a pagare. E i più esposti a ritorsioni se denunciano gli abusivi. E' a loro che bisognerebbe pensare."
A me sembra che questa frase indichi la PRIMA PRIORITA'. Ovvio senza fermarsi, occorre trovare il modo di dare una casa (facendola pagare il giusto) a tutti le famiglie, dando un tetto a tutti i bambini e dando modo ai genitori di pagare facendo i giusti sacrifici, occorre perseguire con durezza tutti i malviventi che su questi drammi fanno i soldi. Però per prima cosa occorre che le istituzioni tutelino quei cittadini ligi alle regole che nel rispetto delle regole hanno la sola loro forza, la sola loro difesa.