domenica 11 gennaio 2015

INDIVIDUALISMO DEMOCRATICO

Laura Pennacchi: FILOSOFIA DEI BENI COMUNI - Crisi e primato della sfera pubblica

Eppure, se è indubbia l'influenza della società, sia direttamente sui valori (per esempio nel modellare l'ideale della partecipazione alla vita della collettività), sia indirettamente mediante il riverbero che la riflessione pubblica esercita su tali valori, se è parimenti indubbio che noi siamo tutti essere "posizionati" in contesti e che dei contesti va tenuto conto (...) la "posizionalità" deve spesso essere relativizzata e superata. Infatti, da un lato non si può dissipare il riscatto che la libertà dei moderni ha compiuto dalle costrizioni della casta, della classe, della condizione sociale, dello status, degli usi,d elle tradizioni, della ereditarietà, ignorando che "gli obblighi imposti in ambito comunitario possono essere opprimenti" (Sandel 2009), dall'altro è evidente che "la limitatezza posizionale" delle nostre preoccupazioni morali che, some ricorda Sen (2009) sono "generalmente ristrette a chi si trova nella nostra immediata prossimità".
(...)
... prendere le distanze da un individualismo "chiuso agli altri e ai loro diritti" e di ricostruire  " a partire dall'individuo-soggetto e dalla sua relazione con altri individui-soggetti una società intesa come una casa comune", il che presuppone "l'essere capace d'associare il rispetto delle differenze con la creazione di una coscienza universalistica dei diritti umani fondamentali"
(...)
L'individualismo democratico non sposa il carattere pervasivamente privato dell'appropriazione e l'idea di un dominio illimitato sulla natura propri dell'individualismo economico
(...)
offrendo una possibilità di innestare la dimensione della comunanza sull'eredità democratica.

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