domenica 1 febbraio 2015

ETTY HILLESUND. GIORNATA DELLA MEMORIA. LETTURE






Domenica 1 febbraio.

Ieri sera ho assistito, a Grezzago, alla serata dedicata alla Giornata della Memoria, incentrata sulla lettura di brani del diario di Etty Hillesund, ebrea olandese di origine russa.

Una rappresentazione composta da lettura di brani del diario e di brani di spiegazione/collegamento con brani musicali, proiezione di diapositive e conclusa con una canzone tratta da “la vita è bella”. Tralascio i nomi delle protagoniste e degli organizzatori perchè si possono trovare su FB.

Qui sento l’esigenza di scrivere alcune brevi considerazioni verso le quali la riflessione e il ricordo della serata di ieri sera mi iducono.

La serata a me è apparsa intensissima. Ho colto, nel silenzio costante, una tensione e una attenzione notevole, sciolta in un lunghissimo applauso finale (che sia pienamente riuscita è palese ma non è questo che ora mi interessa).

Penso che sia stato merito del testo, delle attrici, del formato.

Avevo avuto l’occasione e il privilegio di leggere in anticipo le successive edizioni ed elaborazioni del testo preparato per le serate.

Il successivo continuo lavoro di editing l’ha portato al miglior livello per la comprensione e la condivisione da parte del pubblico. Avevo espresso qualche perplessità sulla scelta, temevo fosse una scelta troppo ardita e “diversa” rispetto ai canoni della “Giornata della Memoria”. Mi ricredo. Penso, lo sapevo e da ieri ne sono ancora più convinto, che la lettura professionale (per qualità) di testi anche complessi, editi nella forma di performance multuartistica, consentano una migliore comprensione e una più profonda condivisione emotiva della lettura individuale (la seconda aiuta ad avere una più ampia memoria del letto, ma la prima, grazie alla “Interpretazione” consente di comprendere e cogliere aspetti che solo la drammatizzazione evidenzia). Musica e immagini contribuiscono a confezionare un prodotto culturale che emoziona, stimola, apre la mente e suscita curiosità (credo che le biblioteche della zona vedranno aumentare le richieste di libri di Hillesund nelle prossime settimane)



Queste signore stanno facendo cultura a Trezzo e nella nostra zona, meritoriamente perchè l’impressione è di essere in pieno deserto (salvo qualche piccola oasi) e perchè lo fanno in piena autonomia - libere dai vincoli egemonici di alcune amministrazioni che hanno una visione piuttoso meschina della cultura. (dovrebbero lanciarsi sul crowfounding per sostenere la passione con un aiuto economico - non è sempre tutto a costo zero).



La figura di Hillesund appare poliedrica e ricca, lontanissima nel suo affidarsi a Dio, per quanto alla sua rappresentazione di DIo, dal mio modo di sentire e vedere la vicenda dell’uomo sulla terra (curiosamente anche lei cerca in sé la risposta, lei il suo Dio, io la mia legge morale). Come già ho espresso privatamente, credo che si sia tracciato un solco con questo primo approccio, tante sono le tematiche con le quali la nostra mente è stata sollecitata ieri sera e che meriterebbero, volendo e potendo, un approfondimento per confronto e contrasto.

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