mercoledì 30 luglio 2014

UN INTERVENTO SUL CONFLITTO ISRAELE-HAMAS PRIMA CHE SCOPPIASSE LA GUERRA

Leggere i giornali e le riviste con un po' di ritardo a volte è un beneficio perchè consente di ampliare la visione allontanandosi un attimo dal contingente drammatico.
L'articolo che ho letto questa sera appare su INTERNAZIONALE del 20 giugno ed è tradotto da +972magazine ,a firma HAGGAI MATAR (Israele) - da quanto ho visto è un magazine indipendente scritto da giornalisti israeliani e palestinesi.
E' un articolo che fa riflettere e fa porre delle domande sulle vicende, sulle reali motivazioni e sugli obiettivi degli avvenimenti di questi giorni. Non esaurisce lo spettro delle cause, e non cambia l'esito che un popolo sta subendo una tremenda punizione da due forze che lo usano come carne da cannone. Però consente di non appiattirsi sull'emotività o sulla propaganda.
Scrivevano attorno al 20 giugno:
"Le ultime operazioni israeliane in Cisgiordania vanno ben oltre il tentativo di ritrovare i tre ragazzi scomparsi il 12 giugno nella zona di Hebron (Israele sostiene che (...) sono stati rapiti da Hamas. E'un attacco politico e militare contro Hamas, perfettamente inserito nella linea del governo israeliano, che ha poco a che vedere con le ricerche dei ragazzi, anche perchè non esiste un collegamento evidente tra Hamas e il rapimento. Negli ultimi giorni le operazioni militari si sono estese a Betlemme e Nablus, nell'Area A (la parte di Cisgiordania dove l'amministrazione e la sicurezza sono affidate all'Autorità Nazionale Palestinese). I soldati hanno arrestato alcuni dipendenti di un'organizzazione benefica di Hamas, alcuni giornalisti legati al gruppo islamico e il capo del Consiglio Legislativo Palestinese. In totale sono state fermate duecento persone. I militari hanno anche sequestrato computer e armi. Le ricerche dei ragazzi si concentrano, invece, nell'area di Hebron. L'esercito e il governo di Israele hanno cambiato atteggiamento: nei primi due giorni di indagini davano la colpa all'ANP e al suo presidente Abu Mazen, ma ora l'attenzione si è spostata su Hamas. Le autorità israeliane hanno cominciato a rilasciare dichiarazioni positive sulla collaborazione dell'ANP e di Abu Mazen, senza accennare al fatto che Hamas fa parte del nuovo governo di unità nazionale palestinese.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha fallito miseramente nel suo tentativo di mobilitare  il resto del mondo contro il nuovo esecutivo palestinese, che ha ricevuto il supporto della comunità internazionale e perfino un "regalo d'incoraggiamento" dell'Unione europea sotto forma di milioni di euro. Netanyahu si è trovato con le mani legate. Non poteva boicottare la nuova Autorità Palestinese e nemmeno inviare migliaia di soldati nell'Area A per arrestare i parlamentari di Hamas senza motivo. Poi è arrivato il rapimento, e le regole del gioco sono cambiate"

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