martedì 29 luglio 2014

CRISTIANI PERSEGUITATI. OGGI SONO ANCH'IO CRISTIANO

SIAMO TUTTI CRISTIANI.

Mi ha colpito il post di Marcello Saponaro che oggi su FB ha pubblica una notizia che fa sperare. Una giornalista musulmana irachena, Dalia Al Aqidi ha condotto una trasmissione, non so quale, sembra sulla tv Irachena portando con evidenza una croce al collo per manifestare la sua contrarietà a quanto sta accadendo nei territori occupati dall’ISIL e la sua solidarietà ai cristiani perseguitati costretti a fuggire o a pagare una tassa di sopravvivenza.
Penso sia un gesto importante, come importanti sono le sue, purtroppo non consuete e non frequenti, parole:
Poi ha rivolto le sue parole a “chi accusa gli altri d’infedeltà”: “siete voi i non credenti, gli apostati, i politeisti, voi tagliatori di teste. Io sono un semplice essere umano che difende i diritti dei figli del proprio Paese a prescindere dalla loro identità”.

“La nostra è una religione della tolleranza – ha concluso la giornalista musulmana –, ed è il fascismo islamista politico ad aver indotto i musulmani moderati come me a vergognarsi della loro religione. La paura ha portato  tanti al silenzio, ma io non starò zitta di fronte a questa ingiustizia”.
Io spero che questa notizia non sia un fake, del resto Marcello Saponaro mi sembra persona seria e attendibile. Ma anche se lo fosse, non cambia il senso profondo dell’urgenza di una presa di posizione urgenze e necessaria.
Ogni effetto ha la sua causa. I Cristiani dell’IRAQ devono sicuramente ringraziare per la loro odissea anche il Presidente degli Stati Uniti che iniziava le riunioni di governo pregando lo stesso Dio o il premier britannico che si è opportunamente convertito al cattolicesimo quando ciò non lo avrebbe più danneggiato politicamente. Ma oltre alle cause di sono anche le scelte delle persone, le visioni fascistiche delle religioni come oppressione.
Oggi io, ateo, comunista, laico, libertino e illuminista non posso non dire SONO ANCH’IO CRISTIANO manifestando la mia (inutile) solidarietà ai Cristiani di Mosul e a tutti i cristiani perseguitati nel mondo. Non c’è una classifica da fare in questi mesi da tregenda (con guerre più o meno telegeniche e meno dimenticate di altre- non voglio qui ora iniziare una discussione che sarebbe lunghissima).
Occorre però avere la forza, nella nostra debolezza di singoli cittadini, di non dimenticare nessun oppresso, di non smettere di denunciare nessuna oppressione, di saper distinguere con oculatezza e razionalità, non ideologicamente, e di non chetare neppure una flebile voce.

Ho letto belle parole scritte in questa città di Trezzo in occasione di un bel momento ecumenico. Mi piacerebbe sentire il seguito concreto di quelle belle parole con una ferma e decisa presa di posizione, parole come quelle delle giornalista Dalia Al Aqidi, pronunciate a voce alta, ferma e rappresentativa. 

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