domenica 29 dicembre 2013

LIBRI DI NATALE: PAOLA MASTROCOLA. NON SO NIENTE DI TE. EINAUDI pag 330

Questo é il secondo libro di natale che ho finito.




È il regalo, meditato, di carissimi amici. Di amici che sono genitori ad amici che sono genitori.

È un bel libro? Se lo misuriamo dall'urgenza di leggere la pagina successiva fino all'ultima, direi di si. È sicuramente un bel libro anche se la MASTROCOLA fa di tutto per rovinarlo.

Il protagonista: é un egoista, genio e pieno di soldi - guadagnati dal padre - che fa pagare ai propri cari i soprusi - inflitti per troppo amore e per la fatica del vivere quotidiano- subiti in gioventù quando invece di consentirgli di costruire un camion di legno lo hanno spinto a cercare di attrezzarsi per affrontare un mondo competitivo ( volente o nolente)

Ma chiaramente la lettura può essere speculare contraria. MASTROCOLA non è stupida e sa pungere noi genitori con domande irritanti e scomode, che mettono in discussione il nostro modo di esserlo, la nostra accettazione supina del fatto che occorra competere nel mondo e che i nostri figli lo debbano fare. Del resto é così palese che tutti, volendo, incontreranno Duchi con greggi (non voglio togliere gli effetti sorpresa del libro, devo tagliare) che gli risolveranno i problemi pratici.

Il pregio di MASTROCOLA nel fare domande scomode va di pari passo con la sua prosa alla Terzani ( é molto che non la leggo, ci trovo anche echi della Fallaci) che propina risposte date con saputa supponenza, come se lei avesse capito tutto della vita e ci distillasse saggezza a noi genitori perennemente erranti.

Forse é un trucco per farci provare simpatia per le vittime di questo libro e antipatia per il protagonista.

Purtroppo MASTROCOLA non può fare a meno di infarcire la sua lezione con qualunquistiche osservazioni politiche, anche queste profuse con snobistica supponenza, o peggio azzardate teorie economiche che forse ha appreso a Chicago, che anche a un incolto come me appaiono campate per aria e tese più che altro ad accusare di velleitaria inconcludenza chi si permette di porre dei dubbi sulla validità del sistema capitalistico.

É quindi un libro che vale tantissimo per le domande che pone, che obbliga a porsi, per il confronto che stimola verso gli archetipi proposti ( e dio sa quanto dobbiamo interrogarci noi genitori) piuttosto che per le banalità che tra le righe propone come risposte. C'è un mondo, una vita, una fatica del vivere, un errate continuo, una libertà di scegliere da conquistare spizzico a spizzico anche seguendo sentieri obbligati e subendo scelte quasi imposte al di fuori del panorama filosofico di MASTROCOLA, e vivere questo ogni giorno, e sentirlo sulla pelle e sul cuore non stimola certo simpatia verso l'autrice. Non si risolve il problema della libertà personale con i calabroni. Ma proprio perché comunque "stimola" (la riflessione, le domande scomode, l'autoanalisi, una incazzatura...) è un libro ma io avviso da leggere.

Nessun commento:

Posta un commento