domenica 26 giugno 2016

LA MODERNIZZAZIONE S'IDENTIFICA DUNQUE COL CONSUMO, IL SACCHEGGIO E IL DEGRADO

LA MODERNIZZAZIONE S'IDENTIFICA DUNQUE COL CONSUMO, IL SACCHEGGIO E IL DEGRADO

Torno ora al Simone moralista polemico. Non è che sia la settimana di Simone, solo che i nostri meravigliosi sistemi bibliotecari ci viziano. Si trova di tutto, e io che sono bulimico ho prenotato libri di Simone... "a manetta".
Il Simone polemista moralista mi sembra piuttosto comune. Sapessi scrivere forse avrei potuto scrivere io le stesse cose. Da un punto di vista posso pensare che non sono l'unico ad arrabbiarmi per certe "miserie" nella Sinistra e in Italia, dall'altro però, da un intellettuale mi sarei aspettato un po' più di profondità e originalità.
Però tra le pagine (che hanno il pregio di essere scritte con una tale vis invettiva che non risultano mai noiose) qualche spunto mi sembra di trovarlo. Almeno a mo' di domanda.
Questo per esempio

RAFFAELE SIMONE
IL MOSTRO MITE
Perchè l'Occidente non va a sinistra

"La modernizzazione s'identifica dunque col consumo, il saccheggio e il degrado? Con il furore acquisitivo? Con la spesa affluente, che non serve che a produrre inondazioni planetarie di rifiuti? Chi si modernizza dedica davvero - come voleva Tocqueville - "tutta l'anima al perseguimento del benessere"? Dagli esempi disponibili - troppo numerosi per essere privi di significato - si dovrebbe concludere di sì. La questione non tocca solo la sfera economica ma anche quella delle rappresentazioni interne: per esempio, la modernizzazione influisce sul modo con cui guardiamo al futuro. La corsa planetaria al consumo è infatti causa ed effetto di una seria deformazione della nostra curva mentale; è diventato difficile, inutile e fors'anche assurdo rappresentarsi un futuro in senso proprio, cioè distante e progettato, perchè il futuro è oggi soprattutto un immenso aggregato di inquietudini (le "insicurezze che noi stessi ci siamo fabbricati", secondo la formula di Giddens) da cui è meglio stare alla larga. Per giunta, alla difficile arte prospettiva sono preparati in pochi, sia tra i singoli sia tra quanti portano responsabilità pubbliche. La preminente propensione al consumo comporta per contro un'estrema concentrazione sul presente, sull'avere e sull'agire subito, sull'acquisire per consumare, prima che sia tramontata la moda che giustifica quel consumo"

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