lunedì 17 agosto 2015

EXPO. LA "CARTA DI MILANO" ?

EXPO. LA "CARTA DI MILANO" ?

Il rutilante succedersi e sovrapporsi di immagini, suoni, scritte e comunicazioni varie può creare un effetto sfocatura in occhi e orecchie poco allenate, per abitudine o per età, al multitasking, con la conseguenza che si guarda e si sente molto ma si vede e si ode poco.
Forse sarà anche per questo, essendo io di riflessi bradipeschi e generazionalmente antico, che nelle due visite fatte per ora ad EXPO ho colto una assenza (o forse non ho visto una presenza).
Mi riferisco alla CARTA DI MILANO  - http://carta.milano.it/it/ - il documento sottoscritto da molte persone di rilevante responsabilità nel mondo politico, civile, imprenditoriale e verso cui siamo tutti invitati a dare la nostra sottoscrizione.
Certo, documenti come questo della Carta di Milano rischiano di essere un bell’esercizio di retorica vuoto di contenuti.
E’ sicuramente un rischio, e chi ha il potere in mano probabilmente è pronto a disattenderla  prima ancora che l’inchiostro della stilografica con cui ha firmato si sia asciugato.
Però esiste, ed è strettamente legata ad EXPO
Questo troviamo scritto sulla pagina web  - http://cartadimilano.tumblr.com/ -

Che cos’é la carta di Milano?

La Carta di Milano è lo strumento che permetterà ai cittadini, in occasione di Expo Milano 2015, di costruire e vincere la sfida del diritto al cibo sano, sicuro e nutriente per tutti come diritto umano fondamentale. La Carta di Milano sarà, quindi, un manifesto collettivo, un atto politico e di sensibilizzazione globale sul ruolo del cibo e della nutrizione per una migliore qualità di vita.
Salvatore Veca, filosofo incaricato di coordinare i lavori per la Carta di Milano, ha più volte citato Max Weber per descrivere lo spirito della Carta: 
È del tutto esatto e confermato da ogni esperienza storica che non si realizzerebbe ciò che è possibile se nel mondo non si aspirasse sempre all'impossibile.
Tutti potranno sottoscrivere la Carta, che sarà consegnata a ottobre al Segretario Generale dell’Onu, Ban Ki-moon. Il semestre di Expo sarà così collegato al fondamentale appuntamento degli Obiettivi del Millennio.
Prima di visitare EXPO io ho dato copia del documento ai miei figli con la preghiera di leggerlo. Non volevo che la visita da EXPO fosse solo un bel giorno di curiosa esplorazione esotica.
Ma, mi chiedo, salvo che non mi sia sfuggito e allora farei ammenda, perché in EXPO non si trova evidente traccia della Carta di Milano? Immagino che proporre manifesti, che riprendessero, come sul sito, le principali frasi o i propositi della Carta di Milano, da esporre lungo il Decumano potesse creare un po’ un’atmosfera da Corea del Nord, però forse qualcosa in più si poteva fare. Probabilmente sono un visitatore sotto la media, ad altri, più attenti o più acuti, richiami alla carta non saranno sfuggiti, ma sottolineo che nella comunicazione sono gli ottusi come me da usare come termine di paragone.

EXPO, pur visto con sguardo favorevole, è sul crinale tra il versante Mega Fiera e il versante fedele al suo messaggio originale. Credo che qualunque aiuto a scendere per il versante giusto sia utile.

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