sabato 31 maggio 2014

TREZZO. QUADRERIA CRIVELLI. LA VISITA GUIDATA GIANSENISTA

TREZZO. QUADRERIA CRIVELLI. LA VISITA GUIDATA GIANSENISTA
Oggi, sabato 31 maggio, ho deciso di visitare la Quadreria Crivelli. Tra le 14.30 e le 16.00 sono stato l’unico visitatore e, nel miglior stile di Port-Royal, ho avuto il privilegio di catalizzare tutta l’attenzione della gentile signora, guida turistica di Lecco, che agiva appunto da guida.
Ho visto con lei tutti i quadri e i due pezzi originale del mobilio, e sono stato erudito dalle sue interessanti spiegazioni, precise ed espresse senza l’ansia di dover finire il giro velocemente visto che probabilmente c’è stata una sola seconda visitatrice in tutto il pomeriggio.
Non ho potuto fare a meno di pensare che l’aver dato a dell’Utri (dell’Utri!!!) la donazione de Micheli (e poi a chiunque ed ovunque purchè non Trezzo) sia stato un atto “piccolo” che dà la misura di chi l’ha pensato e fatto.
Non credo fossero incompatibili Quadreria e Donazione.
Devo dire che, piacere di vedere alcuni dipinti veramente belli e molti altri piacevoli, è stato un po’ fine a sé stesso, slegato dal contesto (pur essendo quadri che erano un tempo esposti nella stessa villa dove è stato fatto il museo – mi pare di aver capito che possa essere chiamato museo perché tiene aperto 10 ore alla settimana). Quella villa è la Biblioteca di Trezzo. Quei quadri esposti li avrei potuti vedere a Grezzago o Trezzano. Non è scattata nessuna empatia con la mia “trezzesità”. Ma forse è un mio limite. Non mi ha aiutato neppure la gigantografia della veranda come era (che da anni io dico non può essere adibita a ufficio consegna libri, che merita di essere una sala di lettura e conversazione, magari con bere qualcosa o mangiare un dolce, qualcosa che i tedeschi definirebbero “bequem”) che forse è l’aspetto peggiore della Quadreria.
La mia narrazione di Trezzo è fatta di lavoro, di gente comune, di cibo, di abitudini, di scuola.
Tornerò con Antonella a visitarla, e magari con altri amici che potranno aiutarmi a capire meglio.

Tanto ho visto che si può anche non prenotare.

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