sabato 24 maggio 2014

FORTEBRACCIO. LASCIATEMI VIVERE GENTILE CON LE DONNE

Nel 1986 l'UNITA', quando era ancora il giornale del PCI, editò un libretto di raccolta di corsivi del mitico FORTEBRACCIO.
Per chi non lo conoscesse o lo avesse scordato, un approfondimento è consigliato. Nella mia cronologia dei corsivisti massimi è l'antenato di Michele Serra, del quale il secondo è il degno successore del primo.
Ho ritrovato il libro nell'operazione di archiviazione dei miei libri, e aprendolo ho ritrovato un brano della intervista (che introduce il libro) che mi era rimasto in mente come una piccola lezione di stile.

"domanda: dicono che sei un uomo molto galante. è vero?
Fortebraccio: Se "galante" si dice di chi sa trattare  con grazia e con leggiadria (così insegna il dizionario) ho sempre cercato -non so poi quanto ci sono riuscito - di essere galante. Ma cicisbeo e vagheggino (sinonimi spregiativi di galante) non sono stato mai. Da giovane mi piacevano le belle donne, più tardi e ancora oggi mi piacciono le donne belle: credo di poter dire che sono invecchiato bene. Quanto al femminismo, lo considero una delle grandi rivoluzioni umane prodottesi nei secoli: quella cristiana, quella francese, quella d'ottobre e, appunto, quella femminista. Peccato che il femminismo accolga in sé anche certe (non tutte, naturalmente) femministe cattivissime, le quali respingono sdegnate ogni galanteria e ogni riguardo riservati alle creature del loro sesso. (quì si notano tutti i 30 anni di distanza -nota mia ) Ma perchè? Io riconosco che le vostre rivendicazioni sociali, civili e politiche sono sacrosante, care compagne e amiche, ma consentite che io vi faccia passare per prime, che paghi io al ristorante, che vi dia la destra e via cerimoniando. Lasciatemi insomma vivere gentile con le donne e (il più tardi possibile) morire gentile"

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