venerdì 2 novembre 2012

ISRAELE E IL GIARDINIERE TUNISINO

La Repubblica di oggi venerdì 2 novembre. A pagina 14 un articolo di Fabio Scuto riprende la vicenda dell'assassinio di Khali al-Wazir (nome di battaglia Abu Jihad) - al tempo numero 2 dell'OLP - avvenuto nel 1988 a Tunisi da parte di una pattuglia di soldati Israeliani in missione segreta. Un fatto conosciutissimo, che sollevò molte polemiche ma che dimostrava, palesemente, una cosa: l'audacia e la spietata efficienza degli israeliani contrapposta alla logorroica inettitudine degli arabi. Nulla di nuovo, salvo che alla fine i Palestinesi ottennero, con l'Intifada -la prima, precedente agli attentati - più risultati che con ogni altro velleitario uso della forza.
La ricostruzione non dice nulla di nuovo rispetto all'articolo del 1988 sempre di Repubblica (quello dava al-Wazir sveglio nello studio, questo lo vede a letto... cambia poco).
C'è una riga che però per me dice molto:
" Viene ucciso un secondo bodyguard palestinese E UN IGNARO GIARDINIERE TUNISINO CHE DORMIVA NELLA BARACCA IN GIARDINO".
(Non so se questo sia veritiero - abbiamo imparato a diffidare della precisione dei giornalisti che amano infiorire gli articoli con "notizie di colore" - ma E' VEROSIMILE).
Ecco, questo giardiniere tunisino, il suo assassinio - al-Wazir era in guerra con Israele, abbiamo scritto "assassinio" ma la parola giusta dovrebbe essere "uccisione" - a mio avviso dice molto del rapporto tra Israele - e forse non solo il governo, darei un significato più globale - e il resto del mondo, gli altri cittadini del mondo. Come la pacifista americana schiacciata dal buldozer, come i soldati ugandesi, anche questo innocente giardiniere tunisino non è che un pezzo da eliminare se crea un intoppo nel girare del motore israeliano. Credo che sia un ostacolo nel naturale svilupparsi di un sentimento di affetto e amicizia per quel popolo, e di preoccupazione. Chi salva un uomo salva l'umanità, chi uccide un uomo innocente? E' un prezzo che può permettersi di pagare l'unica democrazia del medio oriente? E perchè noi accettiamo questo, anzi non ce ne accorgiamo neanche del giardiniere tunisino?

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