domenica 4 novembre 2012

AMOUR film di Michael Haneke

"Amour", film di Michael Haneke con Emmanuella Riva e Jean-Louis Trintignant.
Abbiamo visto il film al cinema Conca Verde di Bergamo, venerdì scorso. Era l'unico cinema che lo proiettava nel week end nelle vicinanze di Trezzo.


Il film é molto famoso, ha vinto la palma d'oro a Cannes.
Per quanto conosciuto riassumo velocemente la trama. Una anziana coppia di francesi, colti, professori di musica, probabilmente benestanti, vivono una vita la loro senile vita matrimoniale con affetto e interessi comuni. Lei é colpita da ripetuti ictus che la riducono a una progressivamente aggravata invalidità, lui la assiste a casa avendo le promesso di non farla ricoverare in ospedale. L'esito é scontato e viene subito spiegato nella prima scena.
Scrivo per consigliare la visione, prima che scompaia dalla programmazione
Non sono un cinefilo, probabilmente capisco poco di cinema, ma con Antonella pensiamo di poter dire che per noi é un capolavoro.
Come si può immaginare, del resto del film se ne é parlato molto, la storia raccontata é drammatica, ma alcune considerazioni.
Il film é di un asciutto spaventoso, non c'è un momento nel quale viene cercata la commozione dello spettatore, ma si esce prosciugati. Si impiega un po' a riprendersi.
Per quanto la tematica sfiori  l'argomento, non é il fine vita, l'eutanasia, l'accanimento terapeutico il tema del film
La mia impressione é che il centro del film sia la solitudine dell'uomo nella tragedia della vita, una solitudine che é lenita dall'amore per il proprio compagno o la propria compagna.
A mio avviso il regista non cerca alcun colpo ad effetto per dimostrare la sua bravura, salvo quello che a mio avviso é un colpo di genio e che si attua alla fine del film - e che non racconto
Interessa troppo ad Haneke mettere in primo piano la storia, come gli attori straordinari, al servizio del racconto
Penso che un film americano avrebbe colto a piene mani i momenti strappalacrime che si sarebbero potuto creare per alzare il tasso di umidità della sala. Haneke é di un rigore assoluto. Credo che sia un piccolo indicatore di cosa sia l'Europa e la cultura europea, e perché questo continente, che tutti si ostinano a ritenere ormai marginale, rimane ancora un canone per tutti e possa rinascere se non rinnega la sua cultura e civiltà
Trintignant e Riva sono straordinari, reggono un film girato completamente in un ambiente chiuso, quasi teatrale, e concentrato sulle loro figure, con moltissimi primi piani.

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