sabato 4 giugno 2011

LA QUESTIONE MORALE - due

"Insomma, scrive R. de Monticelli, o ci salviamo con il mondo come appare - non solo con i suoi colori e i suoi sapori, ma anche con le sue qualità di valore e disvalore, con le cose preziose che contiene e devono essere protette, e quelle che gridano vendetta e devono essere cambiate - o di noi non si salva niente, neanche nel ricordo: neppure la differenza tra un uomo nobile e un vigliacco, fra una vittima e un carnefice. Chiedersi se ci sia, se possa esserci una fondazione razionale del pensiero pratico non significa dunque affatto abbracciare un "razionalismo" o un intellettualismo che ignori le passioni di cui è fatta la nostra esperienza morale e civile: al contrario, è cercare il contenuto di verità e di falsità di queste passioni - è prendere sul serio quell'esperienza, come via di conoscenza."

Credo sia un'operazione indispensabile per chi non vuole che ci sia un posto migliore nella società per alcuni ma che la società sia un posto migliore per tutti

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