giovedì 2 giugno 2011

CONSIDERAZIONI FINALI BANCA D'ITALIA: MARIO DRAGHI

Uno dei passaggi che mi ha colpito è questo:
"... La riforma non è però completa: occorre affrontare e ridurre l'azzardo morale delle istituzioni finanziarie sistemiche (Systemically Important Financial Institutions, SIFI); occorre accrescere la trasparenza e contenere i rischi generati dal "sistema bancario ombra", zona grigia tra il settore regolamentato e quello non regolamentato.
O perchè hanno ricevuto aiuti pubblici, necessari nel momento più acuto della crisi a evitare fallimenti dalle conseguenze devastanti, o perchè gli Stati hanno offerto loro garanzie più o meno esplicite, diffusa è la convinzione che le banche più grandi non possano fallire. Ne derivano serie distorsioni alla concorrenza ma soprattutto il fatto inaccettabile che i guadagni spettano ai privati, le perdite alla collettività.
Le SIFI devono poter fallire, se necessario: in modo ordinato, mantenendo in vita le funzioni essenziali della banca e del sistema dei pagamenti, senza che i costi del loro dissesto siano sostenuti dai contribuenti, ma dagli azionisti e dal alcune categorie di creditori. A iniziare da quelle di dimensione e natura globali, esse dovranno inoltre avere una maggiore capacità di assorbire le perdite"
Che il futuro capo della BCE dica questo è consolante, che lo ponga come un dovere futuro che ora è disatteso, preoccupa.

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