sabato 11 giugno 2011

card. SCOLA: PESANTE IPOTECA MORALISTICA

da LA QUESTIONE MORALE di ROBERTA DE MONTICELLI
" e sono in conclusione due parole divenute insulti, tendenzialmente del resto accoppiati, che esprimono da sinistra a destra (si fa per dire) il rifiuto di onorare la solitudine della coscienza personale e la responsabilità ultima che ciascuno porta di se stesso. Un rifiuto del peso della libertà, insomma, che dovrebbe invece essere il mistero più profondo di ogni individuo umano e del suo destino sub specie aeterni, cielo o inferno che scelga a se stesso...
...
(Citazione della lectio magistralis "desiderare Dio. Chiesa e postmodernità" tenuta il 27 agosto 20120, al meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, dal Cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia (ndr. futuro arcivescono di Milano?) - DIVENTA ALLORA NECESSARIO LIBERARE LA CATEGORIA DELLA TESTIMONIANZA DALLA PESANTE IPOTECA MORALISTA CHE LA OPPRIME, RIDUCENDOLA, PER LO PIù, ALA COERENZA DI UN SOGGETTO ULTIMAMENTE AUTOREFERENZIALE - La voce attaccata, e accusata di moralismo e autoreferenzialità, è quella del settimanale cattolico Famiglia Cristiana, diretto da don Antonio Sciortino, che aveva denunciato come ormai intollerabile il tasso di illegalità e amoralità che inquinava la gestione del potere politico)... Il Cardinale è passato a tessere pubblicamente l'elogio di un oscuro personaggio, oscuro in tuttii sensi: "Sono pochi i giornalisti bravi come lui"... l'"agente Betulla", (Renato Farina), radiato dall'Ordine dei giornalisti per tradimento della funzione giornalistica, dopo che l'aveva per anni - investe di vicedirettore di un quotidiano e in cambio di lauti vantaggi personali, prostituita al servizio di operazioni inconfessabili di polizia politica
(ndr. Farina diviene "Onorevole" nel 2008 nelle liste di un partito che lascio alla immaginazione di ciascuno)

Nessun commento:

Posta un commento