mercoledì 26 luglio 2017

E SE SI INIZIASSE DAI "DOVERI" A COSTRUIRE LA CASA COMUNE? -cap 3

E SE SI INIZIASSE DAI "DOVERI" A COSTRUIRE LA CASA COMUNE? -cap 3
Ho il timore che se si parte dalla rivendicazione dei "diritti", escludendo quelli più disattesi che sono i "diritti umani universali" delle carte come quella dell'ONU, si tratta in fondo di una competizione tra gruppi (una volta classi, ma ora siamo alla frammentazione corporativa) che misurano i loro rapporti di forza, dove anche nell'ottenimento dei diritti spesso prevalgono coloro che non dei diritti ma degli agi che tale riconoscimento concede ne approfittano (rendendo di conseguenza debole poi la difesa dello stesso diritto, spesso sacrosanto e spesso vilipeso dagli approfittatori quando i rapporti di forza cambiano - se lo chiedano gli urlatori contro i diritti repressi o persi) , mentre se si parte dai doveri si rischia di sfociare nello Stato Etico, cosa la più lontana e a più rischio compromissione della democrazia che si possa pensare - quale Etica poi? Sto leggendo Antigone in questi giorni e la domanda è potente e conficcata nel tempo universale degli uomini, dalla Tebe di Creonte al nostro tempo contemporaneo -
Eppure uno Stato funziona grazie a un patto civico di rispetto dei doveri, che si ottiene con la sanzione e il controllo, potenzialmente, ma che maggiormente si ottiene con la consapevolezza che è un guadagno per tutti. Il rispetto e l'adempimento dei doveri di cittadino, di genitore, di responsabile di qualunque incarico, di potere protempore e di esecutore, è la via più semplice per l'assicurazione del rispetto dei diritti di ciascuno.La forma sociale è ovviamente definitiva dalla scelta popolare democraticamente espressa, ma uno stato allo sfacelo con piccoli recinti di privilegi contrapposti ( di corporativismo) penalizza i fragili, schiacciati dai diritti acquisiti più forti e traditi da chi nei recinti dei privilegi è più furbo. Potrebbe essere un tavolo comune di lavoro per chi si riconosce "di sinistra"? Ricominciando con sincera volontà, anche con ciascuno il proprio carico di tanti e grandi errori e meschinità, queste sono le persone, questi sono i fatti pregressi, questa è la realtà. Con un bagno di umiltà e realismo. Senza ascoltare le sirene che invogliano alla piacevole irrilevanza immacolata (che poi di immacolato ha ben poco).

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