lunedì 17 luglio 2017

CHI DA VALORE AL BENE SOTTRATTO

Ho trovato questa pagina interessante all'inizio del libro che sto leggendo "Aristotele e i Misteri di Eleusi" di Margaret Doody ( che immagina una vicenda nella Grecia classica con Aristotele ... detective). Il libro è coinvolgente soprattutto per l'ambientazione e la ricostruzione puntigliosa di stili di vita e abitudini. Ma non è di questo che voglio parlare.
La parte che mi ha colpito e che riproduco in foto è una considerazione che trovo di estrema attualità, ovvero l'esigenza che sentiamo come cittadini che la valutazione del reale valore di ciò che con furto ci può essere sottratto non sia data dal mercato (il valore oggettivo del bene sul mercato) ma dalla sua importanza (per scopo, per uso o per affetto) che ha per noi. Se chi è preposto alla tutela della nostra sicurezza (per non fare un discorso demagogico è necessario capire che spesso avviene cercando di riparare il danno fatto- è oggettivo) dimostrasse di comprendere "il valore che noi diamo" a ciò che ci è stato sottratto (dallo Stato che evita di definire alcuni reati come bagatellari che di bagatella nella violenza del furto non c'è nulla, agli organi di Polizia o Carabinieri che non si limitano a redarre il verbale per l'assicurazione) forse non cadremmo come pesci nella rete dell'imbroglio elettoralistico della estremizzazione della legittima difesa.

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