domenica 14 agosto 2016

LA PAURA

LA PAURA

Per una mia imperdonabile distrazione e povertà culturale, sono giunto fino a questi tempi senza aver mai letto nulla di SCHMITT e di KAPUSCINSKI, per quanto i nomi non mi fossero sconosciuti.
Che madornale errore.
Ora in tarda età sto recuperando, un po' bulimicamente, con soddisfazione intelletuale

In particolare ora voglio condividere un breve stralcio tratto da SHAH - IN - SHAH di Kapuscinski, straordinario libro  che racconta l'IRAN di Rezha Palhevi fino alla Rivoluzione Islamica. Conoscevo vagamente la storia dell'IRAN imperiale, avevo seguito gli atroci massacri compiuti dall'esercito dello Shah, e avrei saputo dire, seppur vagamente cosa fosse la Savak se interrogato. Ma un quadro così dettagliato e preciso della situazione che ha portato alla rivolta (che inizialmente non era solo Islamica/Scita) e alle motivazioni delle conseguenze, non lo avevo mai potuto avere.
Lo stralcio tratta della paura. Certo K. si riferisce più alla paura fisica delle immonde torture cui la Savak sottoponeva gli oppositori e del clima di sospetto reciproco cui era stato indotto il paese (orwelliano in generale, vicino alla DDR piuttosto che alla Corea del Nord nei ricorsi storici). Però, come capita a concetti profondi e veritieri, si innalza a livello di una riflessione generale che parla anche a noi oggi.

"La paura: una vorace bestia da preda annidata dentro di noi che non ci permette di dimenticarla. Ci spossessa e ci tortura senza posa. Chiede continuamente cibo, e noi dobbiamo nutrirla. Le riserviamo spontaneamente i piatti migliori. I suoi bocconi preferiti sono le dicerie sinistre, le cattive notizie, le idee inquietanti, le immagini da incubo (mia nota: come non pensare alla bufale su FB o a telegiornali come quelli di Italia1). Fra le migliaia di pettegolezzi, di notizie e di pensieri scegliamo a colpo sicuro i peggiori, ossia quelle che la paura predilige. Per placarla, per carezzare il mostro."

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