venerdì 26 dicembre 2014

SIOWALL_WAHLOO. FUORICLASSE

SIOWALL_WAHLOO. FUORICLASSE
Non so spiegare, in termini di critica letteraria (del resto attitudine e capacità non proprio nelle mie corde), perchè questi due autori svedesi mi appassionino tanto.

Ma è stato sufficiente che, stimolato dal regalo di un loro romanzo fatto ad una cara amica, riprendessi in biblioteca un libro che riprendeva i primi tre "romanzi su un crimine" della serie di dieci, per farmi avviluppare dalla loro rete.
L'ultimo che ho letto è "L'uomo sul tetto" (non credo di riuscire a leggerli in sequenza, ma non importa, in fondo è come fare una visita a vecchi amici con i quali la sequenza temporale dei ricordi non ha importanza sapendoli comunque collocare nel giusto ordine).

E' pure strano perchè sono dei demolitori di una società che da scontento europeo meridionale io idealizzo (la civilissima Europa del Nord) pur da un punto di vista che mi è affine (la critica verso la propria società è una costante degli autori scandinavi).

La trama di quest'ultimo è semplicissima e le indagini sono ridotte al minimo, l'arco temporale è ridottissimo, la direzione verso la causa, addirittura banale, presa ben presto. Nonostante ciò il libro prende (abbastanza da alzarsi presto per leggere la parte finale avendo ceduto per stanchezza ieri sera), la storia avvince, e i personaggi diventano subito familiari. Ben altri critici possono spiegare perchè questi due (marito e moglie nella realtà) sono così bravi, Io mi accontento di esultare da lettore.

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