sabato 2 gennaio 2016

LETTURE DI NATALE (del lettore stolto)

In questo periodo di rilassamento, nel quale  per qualche giorno si riesce a staccare dal lavoro -quest'anno la combinazione del calendario ha concesso due terne secche, molto apprezzate. Mi sembra che il 2016 prometta di meno- anche la tipologia di lettura ha risentito piacevolmente del desiderio di rilassarsi e svagarsi.
Un po' per scelte quasi casuali, come ho avuto modo di scrivere, in biblioteca, un po' approfittando dei regali di natale (per ora quelli che ho fatto io), un po' delle offerte dei promotori di e-book, ho avuto la possibilità di leggere libri piacevoli e divertenti.
Spicca fra tutti, GIANRICO CAROFIGLIO con il suo IL BORDO VERTIGINOSO DELLE COSE,
a mio avviso il migliore tra i libri di questo mio coetaneo che già negli altri mi aveva sempre soddisfatto. La vicenda di Enrico Vallesi, lo stile (la seconda o la prima persona, alternata con sagacia, nel racconto) le tematiche, la sofferenza, gli appigli di risalita umana, le figure di contorno. Non c'è nulla che cambierei in questo libro, a mio avviso scritto in stato di grazia. Anche Antonella, che lo ha letto in un paio di giorni (quando non puoi fare a meno di leggere un libro, e vuoi andare avanti anche quando sei stanco, è un segno che l'autore ha colto nel segno). Con Carofiglio, che usa i personaggi che accompagnano Vallesi per esprimere alcuni principi della sua visione del mondo, troviamo, Antonella ed io, molta sintonia.
Più leggeri, ma non per questo goduti di meno, altri libri che ho letto in questi giorni.
Sul Kobo, avendolo preso on line, il libro di AMELIE NOTHOMB: NE' DI EVA NE' DI ADAMO. Racconto di un anno di vita in Giappone dell'autrice (un ritorno, dice di essere cresciuta per i primi cinque anni di vita) con una storia di amore con un ragazzo Giapponese. L'ho preso da Bookrepublic perchè mi ha attratto l'argomento (il Giappone: da dopo i nostri due viaggi, non riesco a non interessarmi di qualunque cosa tratti di quello straordinario Paese. E' come se si fosse inceppato, al momento del volo, il capo di un potentissimo elastico nell'aeroporto del Kansai, e cerchi di tirarmi indietro. Probabilmente riuscirà, non credo di aver terminato di visitare il Giappone, mi ha (ci ha, anche Antonella) veramente sedotti e fatti innamorare). Tornando al libro, è un veloce e breve libro che si legge in poco tempo, divertente, leggero e piacevole. Arguto in alcune descrizioni della vita in Giappone e della formazione dei suoi abitanti, senza grossi drammi, anzi in alcune pagine stimolante il riso e l'allegria.
Così come divertente e coinvolgente è il libro di DIEGO DE SILVA: TERAPIA DI COPPIA PER AMANTI.
E' uno dei due regali, finalmente indovinati, che ho fatto ad Antonella e racconta le vicende incasinate di due amanti (con lo stile di alternare i capitoli in prima persona dell'uomo, dall'improbabile ma gustoso nome di Modesto Fracasso, e della donna, Viviana - credo che il cognome non sia mai detto), e del terapeuta, altrettanto incasinato sentimentalmente -anch'egli ha alcuni capitoli nei quali parla in prima persona.
Mi sembra un libro indovinato, leggendo il quale si prova umana simpatia e partecipazione per i due amanti, è vero che tradiscono ciascuno il coniuge e provocano della sofferenza, ma nel loro casino c'è anche questa consapevolezza, pur non riuscendo a fare a meno uno dell'altro, l'attrazione e l'amore è troppo forte. Non tutti i personaggi sono indovinati (il padre di Modesto è assolutamente antipatico e odioso- non so se è una mia personale lettura o fosse un esito voluto dall'autore), nel complesso si ride come se le disavventure te le raccontassero degli amici, e magari disapprovandoli non si possa fare a meno di parteggiare per loro. Mi sembra un libro sbilanciato dalla parte dell'uomo, anche se Viviana è un personaggio molto simpatico - e credo quindi piacerà molto alle donne (perchè lo lascio intuire).
Infine LUCA BIANCHINI scrive di un giovane insulso ricchissimo cocainomane e volgarotto nel suo SE DOMANI FARA' BEL TEMPO,
e riesce a rendercelo simpatico nel suo svelare, passo a passo, la sofferenza interiore frutto della consapevolezza di una vita senza senso, però sufficientemente agiata da non consentire una vera svolta, una completa uscita dal pantano nel quale sguazza con sufficienti tentazioni e violente, brevissimi ma forti soddisfazioni. Mi sembra un buon romanzo, Bianchini è abile a farci simpatizzare con il protagonista (Leonardo, chiamato Leòn) riuscendo a far riemergere il suo lato più becero quando cominciava a risultare troppo positivo e a riprenderlo quando era troppo cafone, senza cancellare mai la traccia di sofferenza che lo accompagnava.

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