domenica 17 gennaio 2016

MULTICULTURALISMO, VALORI, LEGGI. un dibattito


Leggo Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera del 10 Gennaio: "Una politica di integrazione senza complessi di colpa". Scrive molte cose condivisibili e molte poco condivisibili. Si scaglia contro il multiculturalismo che secondo lui è causato dal senso di colpa dell'Occidente (per banalità come colonialismo, tratta degli schiavi, depauperamento delle terre sfruttate, genocidi di popolazioni, guerre per procura - interpreto io) e dal "Politicamente corretto" che è il totem ansiogeno dei giornalisti del Corriere da un po' di tempo. E anche in questo Galli della Loggia ha le sue ragioni, fa bene a mettere in discussione, e io ho il dovere di mettere in discussione le mie idee. Però un concetto mi incuriosisce: ammettiamo che in Italia, per un caso strano, abitino solo italiani da cinque generazioni. Veramente avremmo una sola cultura o non vivremmo ugualmente una sorta di multiculturalismo?


Fortunatamente tra i Corriere della Sera recuperati primo dello smaltimento, ho preso anche l'edizione del 13 gennaio che, guarda caso, contiene una replica di Carlo Rovelli a della Loggia (il quale controreplica, a mio avviso un po' stizzito). Voglio citare solo una frase perché riprende quanto ho scritto prima. "Voglio vivere in una società dove ciò che non è lecito è sancito in maniera chiara e trasparente dalla legge, non lasciato nel vago di «comportamenti socialmente ammessi» o «valori condivisi». Il motivo è che anche fra noi molto spesso non abbiamo gli stessi valori; e abbiamo idee diverse su cosa siano i comportamenti socialmente accettabili. "

http://www.corriere.it/opinioni/16_gennaio_13/leggi-non-valori-regolino-l-accoglienza-3a47a4b0-b9ba-11e5-b643-f344dc24c117.shtml

1 commento:

  1. IL dubbio di avere un pregiudizio nel giudicare è perennemente presente. Quindi temevo di avere avuto un pregiudizio anche nel valutare e commentare il dibattito tra Galli della Loggia e Rovelli, etichettando come "stizzito" il primo nel controreplicare alle osservazioni di Rovelli. Mi viene in soccorso questo breve scritto tratto dalla DOMENICA del SOLE24ORE intitolato IL GRAFFIO, che trascrivo:
    "Sul Corriere della sera il fisico Carlo Rovelli si è permesso - con grande civiltà, come è nel suo stile- di esporre le sue ragioni di dissenso nei confronti di un editoriale di Ernesto Galli della Loggia a proposito di Angela Merkel e di multiculturalismo. Non lo avesse mail fatto! Ne è seguita una controreplica livorosa, insultante e risentita, nella quale Galli della Loggia ha messo in atto tutte le tecniche più tipiche di quella che Aristotele chiamava "eristica", l'arte di ottenere ragione a furia di colpi bassi e di argomentazioni scorrette. Tra cui la principale, che consiste nell'azzoppare l'avversario con argomenti ad hominem. Al di là delle posizioni dei due contendenti - etrambe costitutivamente, dato il tema, opinabilissime - ne emerge un tratto assai desolante del nostro panorama culturale. Ci auguriamo che la controreplica in questione venga usata nelle scuole per spiegare ai ragazzi come "non" si deve condurre una disputa.

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