sabato 5 dicembre 2015

PERCHE' RITENGO L'ATTENTATO DI SAN BERNARDINO Più DEVASTANTE DI TUTTI

PERCHE' RITENGO L'ATTENTATO DI SAN BERNARDINO Più DEVASTANTE DI TUTTI

Probabilmente sbaglio per inesperienza geopolitica o miopia storica, però ritengo l'attentato di san Bernardino, in California, più devastante e più gravido di conseguenze potenzialmente critiche rispetto alla orrenda strage di Parigi. Non è un problema di numeri, una sola morte violenta di una persona innocente uccisa per terrorismo è una tragedia, non cambia, se non nell'impatto emotivo, la quantità (sappiamo purtroppo che l'impatto cambia nella nostra percezione per la localizzazione dell'attentato – come è stato giustamente fatto notare- ma questo è un altro discorso, importante ma altro).

Il particolare che mi preoccupa di san Bernardino, se erro segnalatemelo, è il contesto. Un attentato perpetrato da un collega, da uno con cui avevo preso un caffè o fatto un discussione, di qualunque tipo, il giorno prima o poco prima. Un fatto del genere può inoculare (con ragioni emotive, magari stimolate ad arte, alle quali si possono opporre le convinzioni dettate dalle esperienze personali, ma concretamente plausibili ) il germe del sospetto verso ogni persona di fede islamica, senza che per forza questa debba manifestare atteggiamenti che oggi vengono indicati come “radicalizzazione”, anzi, se la paranoia dovesse crescere senza che siano messi in campo strumenti e strategie chiare e sicure, un atteggiamento rilassato potrebbe essere considerato una dissimulazione.

Ecco perchè ho il timore, spero infondato, da pessimista cosmico, che l'attentato di san Bernardino ci ponga su un crinale, tutti, dal quale possiamo con facilità prendere il versante sbagliato indirizzandoci verso una rovinosa discesa.

E' un momento di crisi. La crisi può essere un momento di ripartenza e di crescita se l'uscita è ricercata con pazienza e costanza, verso una condizione di condivisione di valori fondamentali quali quelli scritti dopo l'abisso della seconda guerra mondiale nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

E' indiscutibile che, anche se con sofferenza da parte di centinaia di milioni di Musulmani che hanno gli stessi problemi di tutti gli altri di condurre una vita dignitosa, pensare al futuro dei propri figli e al benessere dei propri vecchi, il mondo Islamico si sta confrontando con il resto del mondo, ed è chiamato a esprimersi. Due sono i possibili strappi, perchè le crisi, anche se affrontate con pazienza, credo provochino strappi, a mio avviso: una strappo che io individuerei come positivo, verso una maggiore laicizzazione, una maggiore separazione del diritto civile dal diritto religioso, una contestualizzazione storica del testo. Lo strappo negativo sarebbe di considerarsi invisi al mondo e chiudersi maggiormente a qualsiasi apertura. Questa partita, a mio avviso, è una partita globale, non del solo mondo islamico. Io credo che siamo tutti giocatori interessati, determinanti, e responsabili dell'esito.

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