lunedì 13 aprile 2015

“PERCHE’ LA LIBIA E’ UN CASO DISPERATO” LIMES 1/2015.

“PERCHE’ LA LIBIA E’ UN CASO DISPERATO” LIMES 1/2015.

LIMES 1/2015.
DOPO PARIGI CHE GUERRA FA
“PERCHE’ LA LIBIA E’ UN CASO DISPERATO” di Mattia Toaldo (Visiting Policy Fellow presso l’European Council on Foreing Relations. Consigliere scientifico di Limes)
Traggo uno stralcio del suo intervento,  più che altro mi colpisce la discrasia tra la narrazione comune, facilona, da bar sport che spesso si legge sui media o si sente dalla bocca di politichini arrembanti, e l’analisi scientifica.

“… si dice spesso che gli occidentali sono intervenuti e poi hanno la Libia. E’ una frase che va bene per un editoriale o un tweet, ma che non corrisponde a verità. La risoluzione Onu 1973, che autorizzava l’intervento armato internazionale , vietava esplicitamente la presenza di truppe d’occupazione sul terreno. D’altronde, al Consiglio di Sicurezza dell’Onu Cina e Russia non avrebbero mai approvato un intervento di terra e una presenza internazionale dopo la fine dei combattimenti. Ma soprattutto, non sono gli occidentali ad aver abbandonato la Libia; è stato il governo libico post-Gheddafi (il Consiglio nazionale di transizione, Cnt) ad aver richiesto di non avere truppe straniere sul suo suolo. E, vista l’esperienza in altre parti del Medio Oriente, non è detto che una presenza internazionale avrebbe fatto la differenza. Sotto altri aspetti, gli occidentali sono tutt’altro che scomparsi: decine id programmi di aiuto e sostegno alal società civile, trasferimento di conoscenze per ricostruire il settore della giustizia, addestramento delle future forze di sicurezza. Tutti ambiti nei quali gli italiani hanno svolto un ruolo notevole”


Non posso riportare tutto l’articolo, purtroppo. 

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