domenica 14 settembre 2014

NORBERTO BOBBIO. LA DEMOCRAZIA E' IL GOVERNO DELLE REGOLE

Sto iniziando a leggere uno di quei libricini che il Corriere della Sera vendeva nella collana "I classici del pensiero libero".
Si tratta di Norberto Bobbio: il futuro della democrazia.
Ho trovato all'inizio questa definizione che mi sembra si inserisca nell'ipotetico dibattito iniziato con l'articolo di Galli della Loggia di qualche tempo fa che si intitolava (vado a memoria) "la debolezza delle regole" e continuava con l'articolo di Buccini che ho postato qualche giorno orsono.

Bobbio:
" Se poi, a conclusione dell'analisi, mi si chiede di abbandonare l'abito dello studioso e di assumere quello dell'uomo impegnato nella vita politica del suo tempo, non ho alcuna esitazione a dire che la mia preferenza va al governo delle leggi, non a quello degli uomini. Il governo delle leggi celebra oggi il proprio trionfo nella democrazia. Che cosa è la democrazia se non un insieme di regole (le cosiddette regole del gioco) per la soluzione dei conflitti senza spargimento di sangue? E in che cosa consiste il buongoverno democratico se non, anzitutto, nel rigoroso rispetto di queste regole? Personalmente, non ho dubbi nella risposta a queste domande. E proprio perchè non ho dubbi, posso concludere tranquillamente che la democrazia è il governo delle leggi per eccellenza".

Concordo. 
Però ho alcune domande.
Come si rapportano diverse culture alla controprova della democrazia?
Quanto forti possono essere le regole nei confronti delle consuetudini?
La maggioranza, democraticamente, può imporre qualsiasi regola?
Le regole della democrazia sono ancorate a valori universali?

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