lunedì 23 ottobre 2017

PLEBISCITO. AVEVO FATTO UNA PREVISIONE, CHE IL 34%...

PLEBISCITO. AVEVO FATTO UNA PREVISIONE, CHE IL 34%...
...in realtà avevo previsto che il 20% dei Lombardi avrebbe manifestato il proprio sacrosanto dissenso verso questo inutile tentativo di plebiscito (e di riposizionamento di potere in diversi schieramenti politici) indetto dopo anni di latitanza e di immobilismo, ma non volevo passare per il solito pessimista, e quindi ho alzato il limite di "break even politico" al 34%. Ci credevo però poco. E invece... ben il 62% circa dei Lombardi ha deciso di non andare a votare e di manifestare il proprio dissenso (in una richiesta di plebiscito come è stato questo referendum le motivazioni anche per il non voto non sono pigrizia o disinteresse se non in minima parte, e anche il disinteresse non è una medaglia che i proponenti possono mettersi al collo).
Mi sembra un risultato significativo.
Poi, nell'era della "verità alternativa", la narrazione dei fatti può trasformare mediaticamente un cattivo risultato in un successo clamoroso, non ci stupiamo di ciò. Aiuta la debolezza culturale degli avversari. Io rimango convinto che in Lombardia, a fronte di una campagna elettorale spregiudicata nel racconto e nell'uso delle istituzioni, chi ha proposto il referendum non ha ottenuto un gran successo (eufemismo per dire che ha avuto un reale insuccesso). Se attrezzo una squadra che è una corazzata (e ho anche gli arbitri dalla mia parte) non posso dire che lotto per salvarmi e gioire se non vinco lo scudetto ma entro in Europa League. Se non vinco il Campionato ho perso. E la metà di 10 è 5, non 3,8. Quando il "non mi piego al diktat" non votando è espressamente una scelta politica.
Io mi preoccuperei, rispetto ad alcuni commenti dei pochi che ho letto, invece del fatto che questa gente, che tra pochi mesi governerà l'Italia, grazie anche, insisto, al cupio dissolvi del centro sinistra e della sinistra, dimostri scarsissimo senso delle istituzioni, spregiudicatezza nell'utilizzo della comunicazione anche istituzionale, propensione per le fake news e istinto proprietario verso le istituzioni che è chiamata pro-tempore a governare. Si arriverà ad accorgersene come sempre un attivo tardi.

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