venerdì 20 ottobre 2017

IL DOVERE DI DISSENTIRE. NON VADO A VOTARE IL 22 OTTOBRE

IL DOVERE DI DISSENTIRE. NON VADO A VOTARE IL 22 OTTOBRE, non partecipo a questo Referendum che considero inutile, e lo faccio come scelta politica ben precisa di critica verso il presidente della Regione e il governo della stessa.
La scelta è motivata da 3 forme di rispetto.
Si  badi che non entro neppure nel merito della questione su cui si basa la consultazione, perché non concedo riconoscimento politico al referendum stesso, quindi a monte della richiesta che finge di sostenere. La questione dell’autonomia e delle trattative con il Governo ha un suo percorso normale che è stato negletto per motivi opportunistici.
PRIMO RISPETTO: per le forme di rappresentanza democratica. Non sostengo e non apprezzo questa maggioranza che governa la Regione, ma essa è legittima e ha il potere e il dovere di dare seguito al programma su cui è stata eletta, del quale la richiesta di maggiore autonomia è una parte minima delle promesse elettorali, e poiché il meno è parte del tutto, cercare di conseguire una piccola parte del proprio programma non ha bisogno di una ulteriore conferma da parte degli elettori.
SECONDO RISPETTO: per i cittadini. Se la consultazione richiesta da Maroni serve per un riposizionamento o un confronto di potere all’interno della Lega spinta da Salvini verso il Sovranismo, o per distrarre l’opinione pubblica da possibili problemi di rendicontazione di Maroni, non è giusto che queste dinamiche siano pagate da tutti i cittadini lombardi. Come pure occorre che sia chiaro che avere il mandato di governare pro-tempore una istituzione, avere la maggioranza dei voti, non equivale a una cessione di proprietà. Maroni governa la Lombardia, non la possiede. Che la campagna per il voto e per il Sì sia stata pagata dalla Regione, quindi dai soldi pubblici, e non dai partiti che sostengono il sì, a me sembra un vulnus non abbastanza evidenziato.

TERZO RISPETTO: per la trasparenza. Non comprendo perché, avendo la sensazione che non ci sia un minimo di opposizione (intendo per il voto NO, non per l’astensione critica), i vertici politici della Regione si siano sentiti nella necessità di diffondere notizie che, con un eufemismo, possono essere definite di discutibile verità (altri hanno chiaramente parlato di FAKE NEWS), come se noi cittadini elettori fossimo bambocci che possono essere facilmente presi per il naso. Forse tra tutte le MANCANZE DI RISPETTO questa è la più grave, e per questo spero che molti lombardi, indipendentemente da come la pensano sull’autonomia, decidano di mandare una messaggio di richiesta di maggior rispetto nei loro confronti a Maroni e di invito a lavorare concretamente invece di perdere tempo e soldi in manovre strumentali.

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