venerdì 13 maggio 2016

LA NOSTRA PROPENSIONE ALLE DELIZIE DELL'ODIO

LA NOSTRA PROPENSIONE ALLE DELIZIE DELL'ODIO

Sto leggendo il primo e ultimo libro pubblicato da Umberto Eco con l'editore La nave di Teseo: PAPE SATAN ALEPPE.
Da quanto ho capito è un contenitore che ripresenta una scelta di testi scritti da Eco nella rubrica che credo tenesse sull'Espresso intitolata "la bustina di Minerva".
Per me sono una scoperta, anche piacevole (si legge con gusto, l'ironia e l'undestatement di Eco si uniscono a forti convinzioni). Non ho mai amato l'Espresso e l'ho acquistato rarissimamente.
Ci sarebbero tanti spunti da questa piacevole lettura. Un brano, in particolare la sua conclusione, letto qualche giorno or sono, e fortunatamente ritrovato, mi ha piacevolmente colpito.
La Bustina si intitola "Sull'odio e sull'amore" e per chi avesse il libro è a pag. 247.
Ecco le ultime vere e gustose righe:
"...la storia della nostra specie è stata sempre maggiormente segnata dall'odio, e dalla guerre, e dai massacri, e non dagli atti d'amore (meno confortevoli e spesso faticosissimi qualora si vogliano estendere oltre la cerchia del nostro egoismo). La nostra propensione alle delizie dell'odio è così naturale che ai reggitori di popoli risulta facile coltivarla, mentre all'amore ci invitano solo esseri scostanti che hanno la disgustosa abitudine di baciare i lebbrosi (2011)"

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