domenica 1 maggio 2016

IL CAPO E LA FOLLA. LA DEMOCRAZIA IN FOLLE- proposta di un libro di EMILIO GENTILE

IL CAPO E LA FOLLA. LA DEMOCRAZIA IN FOLLE- proposta di un libro di EMILIO GENTILE

Penso che questo libro di Emilio Gentile: IL CAPO E LA FOLLA, sarà una delle prossime letture. Se mantiene quanto si può intuire dall'elziviro di presentazione che ho trovato sulla DOMENICA del SOLE24ORE del 24 aprile, credo sarà una lettura interessante e stimolante.
Propongo e suggerisco la lettura, come stimolo, almeno del pezzo che si trova a questo link

http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2016-04-25/democrazia-folle-102019.shtml?uuid=AC0GLtED

e trascrivo, anzi copio, il brano centrale, mi sembra arguto, indovinato, centrale e attuale (perlomeno da 22 anni in Italia).

Alla fine del ventesimo secolo “la peggiore forma di governo, eccetto tutte le altre” sembrava destinata a trionfare nel mondo. Nel 1991 Norberto Bobbio riteneva che non fosse “troppo temerario chiamare il nostro tempo l'era delle democrazie”. Ma nel primo decennio del ventunesimo secolo, la democrazia rappresentativa appare ovunque in crisi. Fra i fattori principali del malessere vi è la propensione dei governanti a formare una casta privilegiata al di sopra dei governati, corteggiati nel periodo elettorale con programmi di promesse e subito dimenticati fino alle successive elezioni; vi è la crescente apatia dei cittadini che sono profondamente delusi dal malcostume diffuso fra i governanti, non hanno fiducia nelle istituzioni democratiche e nei partiti, partecipano sempre meno alle elezioni; vi è la maggiore diseguaglianza fra ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più numerosi e sempre più estromessi dalla vita politica; vi è la crisi dello Stato nazionale, che è stato un importante strumento di integrazione democratica delle masse e ora invece è sottoposto alle tensioni di movimenti disgregatori all'interno, mentre sui governanti premono condizionamenti, pressioni, imposizioni di potentati economici internazionali, che operano spregiudicatamente nel mercato globale, influenzando, scegliendo e promuovendo gli stessi governanti, con totale indifferenza per il bene comune dei governati.
Infine, tra i fenomeni più rilevanti del malessere attuale della democrazia vi è la personalizzazione della politica nella figura del capo, che stabilisce un rapporto diretto con la folla. Le elezioni sono diventate una lotta fra capi che orchestrano la propaganda sulla propria persona e sollecitano il consenso delle folle attraverso appelli emotivi, espressi con linguaggio elementare ma fortemente drammatico nel rappresentare la campagna elettorale come una lotta in cui si decide il futuro del popolo e il destino della nazione. Con la personalizzazione della politica, il capo che vince le elezioni si considera investito di una missione salvifica, e pertanto concentra nella propria persona l'azione del governo, proclamando che la sua autorità deriva unicamente dalla folla che lo ha votato.

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