domenica 3 agosto 2014

NIALL FERGUSON. LE 6 "KILLER APPLICATIONS" DELL'OCCIDENTE. per iniziare

Nel libro OCCIDENTE. ASCESA E CRISI DI UNA CIVILTà, Niall Ferguson, uno stimolante storico inglese ( o forse scozzese) , analista e commentatore politico, cerca di indagare quello che ritiene "il più importante fenomeno storico della seconda metà del II millennio d.C", ovvero l'ascesa dell'Occidente dal 1500 in poi e la sua dominazione sul mondo per almeno 400 anni. Solo capendo come  è avvenuto - è il suo scopo - "individuando le vere cause dell'ascesa occidentale che possiamo sperare di stabilire con un certo grado di accuratezza quanto siano imminenti il nostro declino e la nostra caduta"

La sua intenzione è di "mostrare che ciò che ha contraddistinto l'Occidente dal resto del mondo - la fonte principale della sua potenza globale - sono sei nuove e ben precise forme istituzionali, con tutto il bagaglio di idee e di comportamenti a esse indissolubilmente associato (...)
1) COMPETIZIONE
2) SCIENZA
3) DIRITTI DI PROPRIETà
4) MEDICINA
5) SOCIETà DEI CONSUMI
6) ETICA DEL LAVORO

Competizione: intende una decentralizzazione della vita politica ed economica che ha fatto da piattaforma di lancio sia per gli Stati-nazione che per il capitalismo
Scienza: intende un modo di studiare, comprendere e trasformare il mondo naturale che ha dato all'Occidente (tra molte altre cose) un netto vantaggio militare sul resto del mondo
Diritti di Proprietà: intende lo Stato di diritto come strumento per proteggere i proprietari privati e risolvere pacificamente le loro controversie, che ha costituito il fondamento per la forma finora più stabile di governo rappresentativo
Medicina, intende un ramo della scienza che ha consentito un decisivo miglioramento della salute e dell'aspettativa di vita, prima nelle società occidentali e successivamente anche nelle loro colonie
Società dei consumi, intende un modello di vita materiale in cui la produzione e l'acquisto di vestiti e di altri beni di consumo ha un essenziale ruolo economico, e senza il quale la Rivoluzione industriale non sarebbe stata realizzabile.
Etica del lavoro:intende un'impalcatura morale e un modello di attività derivato dal cristianesimo protestante (ma anche da altre fonti), che fornisce il collante per tenere insieme la dinamica e potenzialemente instabile società prodotta dalle applicazioni 1-5

Mi sembra una stimolante base di studio e di discussione contraddittoria e dialogica. Il libro non è semplice (per me), necessaria seconda lettura.

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