domenica 4 settembre 2016

PORSI DELLE DOMANDE, NON ACCONTENTARSI DI CONOSCERE GLI EVENTI. LA STORIA SONO LE PERSONE

PORSI DELLE DOMANDE, NON ACCONTENTARSI DI CONOSCERE GLI EVENTI. LA STORIA SONO LE PERSONE

escluso le madri, ciascuno si sceglieva una sola donna della propria casa, quella che voleva, e tutte le altre, radunatele, le strangolavano perché non consumassero le loro vettovaglie”


R. Kapuscinki – IN VIAGGIO CON ERODOTO

I babilonesi, approfittando del fatto che la corte persiana è in preda all'anarchia (fino a poco prima è stata in mano ai Magi usurpatori; quando questi sono stati spodestati da una congiura di Palazzo, i dignitari hanno nominato il nuovo re Dario), si preparano a combattere i persiani e a dichiarare la propria indipendenza. Erodoto osserva che “ i Babilonesi si ribellarono, dopo essersi assai ben preparati; infatti durante tutto il tempo (…) si erano preparati all'assedio. E certo lo fecero di nascosto”

A questo punto Erodoto riferisce quanto segue: “Quando poi si ribellarono apertamente, agirono coì: escluso le madri, ciascuno si sceglieva una sola donna della propria casa, quella che voleva, e tutte le altre, radunatele, le strangolavano (...) perché non consumassero le loro vettovaglie”

Non so se Erodoto si renda conto di quello che scrive e se abbia riflettuto su queste parole. All'epoca, ossia nel VI secolo a.C., Babilonia conta come minimo dai duecento ai trecentomila abitanti. Il conto è presto fatto. Tra mogli, figlie, sorelle, nonne, cugine e fidanzate, vengono strangolate varie decine di migliaia di donne.

E il nostro greco non ci dice chi abbia deciso il supplizio. Un'assemblea popolare? Il consiglio della città? Il Comitato per la Difesa di babilonia? Non dice se ci siano state discussioni, proteste o pareri contrari, né chi abbia deciso la morte per strangolamento. Chissà se qualcuno ha proposto un altro modo di uccidere le donne, per esempio trafiggendole con le lance, squartarle con le spade, bruciarle sul rogo, gettarle nell'Eufrate che attraversa la città.

Ma le domande non finiscono qui. Che cosa leggono le donne rimaste a casa, sulle facce degli uomini rientrati dalla riunione che ha deciso la loro sorte? Perplessità? Vergogna? Dolore? Follia? Le bambine piccole, naturalmente, non intuiscono niente; ma le più grandicelle non avvertono istintivamente qualcosa di strano? Gli uomini rispettato tutti scrupolosamente la congiura del silenzio? Possibile che in nessuno si risvegli la voce della coscienza, possibile che nessuno abbia un attacco isterico e si metta a correre per la strada urlando?

E poi? Poi gli uomini radunano le donne e le strangolano. Quindi c'era un punto di raduno dove la gente doveva presentarsi e dove aveva luogo la selezione. Le donne destinate a vivere andavano da una parte, e le altre? Venivano consegnate a guardie che via via le strozzavano oppure dovevano farlo personalmente i padri e i mariti sotto gli occhi di giudici incaricati di sorvegliare le esecuzioni? Le cosa si svolgeva in silenzio o si udivano i lamenti degli uomini che invocavano la grazia per le neonate, le figlie e le sorelle? E che era stato, dopo, di quelle decine di migliaia di corpi? Se non si voleva che i morti tornassero a turbare i sonni dei vivi, bisognava dare loro una degna sepoltura. Da quel momento le notti dovevano essere diventate un incubo per gli uomini di Babilonia. Si svegliavano? Facevano brutti sogni? Non riuscivano a prendere sonno? Si sentivano afferrare per la gola dai demoni?

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