domenica 21 aprile 2013

LA COMODITA' DI MIRARE BASSO


Mi colpisce questa abitudine a ricercare nelle pieghe del passato qualsiasi cosa ( un libro, un articolo, una dichiarazione, un giudizio) che possa infangare, o almeno sminuire, il valore e l’autorevolezza dei personaggi che si possono erigere ad esempio (se vogliamo anche guida, nel senso più nobile del termine) o pietra angolare a cui fare riferimento per cercare di bloccare lo scivolamento verso l’abisso a cui questo sdrucciolevole piano inclinato valoriale ci conduce.
Penso ai Partigiani, a Papa Francesco, a Napolitano, ma sono solo esempi tra (non ) molti che possiamo avere e fare.
E’ laicità estrema, dura e pura, questa necessità di macchiare ogni figura che sembra ergersi dalla mediocrità al fine da non avere miti di cui pentirsi, dopo aver mitizzato figure mediocri  a iosa?
Oppure necessità combinate, per una società che da un lato erge a miti ometti come Berlusconi  e Grilloe dall’altro è resa disincantata più dal deserto valoriale nella quale si muove smarrita che da un approccio veramente laico alla storia, di non sentire il peso morale  del  volersi rifiutare di confrontarsi con rigorose figure che non farebbero sconti, preferendo abbassare l’asticella piuttosto che alzare il proprio obiettivo?

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