domenica 1 novembre 2009

MICHELE SERRA RISPONDE

Lettera terribile, perchè implacabilmente lucida. Ma ho il fondato sospetto, gentile professoressa, che lei ometta di riferirci (per pudore) quanto le attraversa il cuore vivendo a stretto contatto con le sue fanciulle.
Le dirò, allora, quanto è capitato a me leggendo le sue parole: breve scoramento e subito dopo un sentimento di profonda tenerezza, protezione, responsabilità di fronte a quelle ragazzine. Il loro universo emotivo non può essere miserabile e conformista come il loro giudizio sulla vicenda dimostrerebbe. La loro parte "buona", e perfino quella "cattiva", è sicuramente più densa, e ricca, e irriducibile della caricatura di vita sessuale proposta alla Nazione dalle gesta del signor B. e della sua corte. Le loro speranze, le loro ambizioni, non possono accontentarsi di questo piatto di lenticchie: e sono sicuro che lei per prima, cara Margherita, non accetterà che le sue alunne si facciano fregare prima ancora di avere cominciato la loro gara.
Noi "moralisti" tendiamo a dire cose edificanti, ipo "devi essere più onesto, più buono, più rispettoso". In casi come questi, forse funziona meglio un altro tasto: dica alle sue alunne che la parte loo riservata, in questo gioco di ruoli, è quella delle comparse. Dica loro che, una per una, sono molto più importanti di Berlusconi (e infinitamente più giovani, dunque infinatamente più potenti: e Berlusconi lo sa benissimo, per questo si circonda di ragazzine). Dica loro che devono pretendere la Luna, non accontentarsi dei ninnoli. Che devono comandare, non obbedire. Stia vicina alle sue ragazze: per quanto stordite, per quanto domate, non meritano di firmare un contratto così svantaggioso con la vita

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