venerdì 9 agosto 2013

NON CI SARA' PAPA FRANCESCO II

Scrive Scalfari in un articolo su Papa Francesco di Mercoledì 7 agosto una considerazione che mi ha colpito perché affronta un aspetto che, un po’ ingenuamente, non avevo considerato.
La frase:
“credo che il Papa, che predica la Chiesa povera, sia un miracolo che fa bene al mondo. Ma credo anche che non ci sarà un Francesco II. Una Chiesa povera, che bandisca il potere e smantelli gli strumenti di potere, diventerebbe irrilevante. E’ accaduto con Lutero e oggi le sette luterane sono migliaia e continuano a moltiplicarsi. Non hanno impedito la laicizzazione anzi ne hanno favorito l’espansione. La Chiesa cattolica, piena di difetti e peccati, ha resistito ed è anzi forte perché non ha rinunciato al potere. Ai non credenti come me Francesco piace molto, anzi moltissimo, come pure Francesco d’Assisi e Gesù di Nazareth. Ma non credo che Gesù sarebbe diventato Cristo senza un san Paolo.”

Scalfari risulta un po’ indisponente nel suo atteggiarsi a “saggio della montagna”, ma occorre dire che spesso è un ruolo meritato.
La riflessione che chiude il suo articolo non è per nulla banale. Anzi. Come le crepe di un vetro scheggiato si diramano in mille direzioni fino ad esaurire la forza iniziale o a ritrovarsi dopo percorsi curvi formi, così gli spunti di successiva riflessione vengono stimolati da questa iniziale affermazione.

A me- Scalfari - (Francesco) piace moltissimo. Anche a me, Roberto. Mi chiedo, ma a me, ateo convinto e definitivo, cosa può interessare che Papa ci sia nella Chiesa Cattolica? Da cittadino italiano mi basterebbe che non ci fosse un papa che volesse decidere le leggi che regolano la Repubblica laica e aconfessionale. Mi interessa forse chi è il Rabbino capo (sempre che ce ne sia uno) o il più importante prete scintoista (ancora salvo ovviamente che non abbia influenza sulla vita politica e civile come purtroppo accade ben più pesantemente in altre religioni che non la cattolica)?  E invece no, questo Papa rallegra e stimola all’ottimismo anche me.  Un ateo italiano che è stato ragazzo dell’oratorio avrà sempre una simpatia di fondo in ciò in cui si credeva (e vogliamo mettere un Dio che si fa ultimo tra gli ultimi… se l’ateo è anche comunista… è difficile non essere sensibile) e si compiace nel scorgere accenni di coerenza.
Scherzando con amici cattolici dico loro “la chiesa è da ammirare, sull’orlo del baratro ha saputo trovare in Bergoglio questa grande risorsa”. “è  lo Spirito Santo “ mi rispondono convinti “è l’istinto di sopravvivenza e una grandissima scuola politica” rispondo io.
Ma, ammonisce Scalfari, non ci sarà un Francesco II. Nella letizia del momento, con scarsa capacità di analisi prospettica, sembra che il processo iniziato da Bergoglio sia la nuova strada verso cui la Chiesa cattolica si vada indirizzando, maggiormente in sintonia con se stessa e con il popolo. Invece secondo Scalfari la vicenda di Francesco sarà un momento, un necessario lavacro per salvarsi, un ripulirsi dalle scorie del potere senza rinunciare al potere e alla sintonia con il mondo.
Perché secondo Scalfari la chiesa non può esistere senza potere. Non può essere, come direbbe Luisito Bianchi, solo Parola. Deve essere Parola e Potere, magari sapientemente equilibrati a seconda del momento storico (di conseguenza questo sarebbe, se il ragionamento ha ragion d’essere momento di preminenza della Parola). E credo con sincerità di intenti. Credo che Bergoglio sia sincero, non sia una tattica. Non ne ha la faccia. Ha la faccia sincera (magari mi sbaglio). E’ come se il meccanismo oliato dalla capacità di contribuire a determinare le sorti del mondo da 2000 anni in un certo senso si autoregolamentasse secondo leggi automatiche e interiorizzate.
Altrimenti, secondo Scalfari, rischia l’irrilevanza. Ma ha bisogno di essere rilevante per essere se stessa la Chiesa Cattolica?
Se avessi una ideologia politica avrei bisogno di essere rilevante perché ritenendola quella che può meglio tutelare il bene comune, questa deve essere patrimonio del maggior numero di persone per dispiegare i suoi effetti.
Ma una religione?
Ma sarebbe ancora una religione nell’imposizione della rilevanza, nella necessità del potere?

Quindi Francesco sarà una parentesi e non una palingenesi della Chiesa Cattolica? 

Nessun commento:

Posta un commento