martedì 27 ottobre 2009

UN INIZIO PROMETTENTE

Sto iniziando a leggere un libro:"LA LAICITA' AL TEMPO DELLA BIOETICA" di Claudia Mancina, e nella introduzione trovo questa frase: " ... l'idea della RAGIONE PUBBLICA, cioè l'idea che le decisioni politiche debbano essere giustificate sulla base di ragioni derivanti da una cultura e una pratica politica che si basa su principi e valori autonomi, e non sulla base di convinzioni etiche che non possono essere imposte a chi già non le condivida; e la propongo come una nuova versione della laicità. Essa ci consente anche di articolare in modo nuovo la necessaria distinzione tra etica e politica. La politica non può essere lo spazio di applicazione dell'etica, per la semplice ragione che una concezione etica è solo di alcuni, mentre la politica è proprio lo spazio nel quale incontriamo persone che seguono concezioni etiche diverse dalle nostre. I valori della politica sono quelli della convivenza e del reciproco rispetto, e nell'ambito politico sono questi che seguiamo. Non c'è una scissione tra le nostre convizioni etiche e i valori politici; non ci viene richiesto di rinunciare a noi stessi o alle verità di cui ci sentiamo certi, ma di rinunciare a fare di quelle verità la base delle decisioni pubbliche, e di cercare invece, insieme agli altri nostri concittadini, decisioni che siano accettabili per tutti. E' una richiesta di eguale rispetto, di disposizione alla reciprocità, che è insita nel legame di cittadinanza"
Indubbiamente un buon inizio, e, rovesciando l'approccio più immediato e facile, non interrogo "gli altri" su questi concetti, ma li rivolgo (e mi interrogo e mi metto in dubbio) a me ateo e laico.

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