domenica 12 gennaio 2014

AMANDLA

NELSON MANDELA: LUNGO CAMMINO VERSO LA LIBERTA'

"Vostro Onore, non creda, questa corte, nell'infliggermi una condanna per i reati di cui sono imputato, che le sanzioni distoglieranno mai gli uomini dalla via che essi ritengono giusta. La storia ci insegna che le pene comminate non costituiscono un deterrente per gli uomin quando la loro coscienza e ridestata e non lo saranno per la mia gente o per i compagni con i quali ho lavorato.
Sono pronto a scontare la mia pena, pur sapendo quanto sia dura e disperata la condizione di un africano nelle prigioni di questo paese.
...
Per gli esseri umani, la libertà nella propria terra rappresenta l'aspirazione più alta, dalla quale nulla può distogliere l'uomo di fede. Più forte della paura per le orribili condizioni alle quali potrò essere sottoposto in prigione é in me l'odio per le orribili condizioni a cui é sottoposta l'amore ai gente fuori dell'apartheid ragione, in tutto il paese.
Qualunque condanna Vostro Onore giudicherà di impormi per i reati di cui sono imputato, sappia che, scontata la pena,continuerò, come o geni essere umano, ad agire secondo lamia coscienza; a muovermi sarà sempre il disgusto che provo per la discriminazione razziale contro la mia gente, è uscito di prigione, riprenderò come meglio saprò, la lotta per l'abolizione di tutte queste ingiustizia, finché saranno cancellate per sempre e definitivamente.
... Sento di avere fatto il mio dovere nei confronti della mia gente e del Sudafrica. E sono sicuro che il verdetto della posterità proclamerà che io sono innocente e che i veri criminali che avrebbero dovuto trovarsi davanti a questa corte sono i membri di questo governo."

Quando ebbi terminato il giudice ordinó dieci minuti di sospensione per formulare la sentenza... Cinque anni in tutto, senza possibilità di libertà sulla parola. Era una condanna severa, che suscitó proteste tra il pubblico. Mentre la corte si alzava, mi rivolsi alla galleria e con il pugno alzato gridai "AMANDLA!" tre volte. La folla,spontaneamente, intonó il nostro bellissimo inno "Nkosi Sikele'iAfrika".
Mentre il cellulare si allontanava portandomi verso il carcere, sentivo ancora la folla che cantava "Nkosi Sikele'iAfrika".

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