martedì 30 ottobre 2012

GENTE PRIVA DI IMMAGINAZIONE... FANNO DAVVERO PAURA

MURAKAMI HARUKI
KAFKA SULLA SPIAGGIA
pag. 200

parla dei Giapponesi, degli Italiani, degli Uomini

Gente priva di immaginazione, intollerante, senza orizzonti. Gente che vive una realtà fatta di convinzioni tutte sue, slogan vuoti, ideali orecchiati qua e là, sistemi rigidi. Sono queste le persone che a me fanno davvero paura. Le temo e le disprezzo. Naturalmente, anche capire ciò che è giusto  e sbagliato è importante. Ma nella maggior parte dei casi, ognuno col tempo può correggere i propri errori di valutazione. Se si ha il coraggio di riconoscere i propri errori, il più delle volte è possibile rimediare. Ma la ristrettezza di vedute, la rigidità di chi è privo di immaginazione ha una natura simile a quella dei parassiti Si trasferiscono da un organismo all'altro, mutano di forma e continuano a vivere e proliferare.

KYOTO. SIGNORE CHE PULISCONO ( DA VOLONTARIE) LE STRADE DELLA CITTA'

TURISTI - NON RIUSCIVAMO A CAPIRE SE FOSSERO TUTTI GIAPPONESI O ANCHE COREANI, CINESI, VIETNAMITI... POCA IMMAGINAZIONE? 

TOKYO.IN ATTESA DELLA METROPOLITANA IN CODA NEGLI SPAZI APPOSITI. POCA CONFUSIONE, VELOCITà NEL SALIRE E SCENDERE, NESSUNA PREVARICAZIONE.

STAZIONE DI KYOTO. IN CODA PER ENTRARE AL RISTORANTE

KYOTO, SIGNORE IN ABITO TRADIZIONALE SUL SENTIERO DELLA FILOSOFIA

lunedì 29 ottobre 2012

GRATTANDO IL GHIACCIO PER CERCARE TERRENO FERTILE

IL TIMBRO

Murakami Haruki
L'uccello che girava le viti del mondo

Pag. 161
Verso le quattro qualcuno suonò il campanello dell’ingresso. Era il postino.
-Stampe, - mi disse tendendomi una busta spessa. Io misi il mio timbro sulla ricevuta e la presi.


domenica 28 ottobre 2012

PREMIO SAKHAROV PER LA LIBERTA' DI PENSIERO 2012

The Sakharov Prize for Freedom of Thought 2012 goes to Iranians Nasrin Sotoudeh, an imprisoned human rights defender and lawyer, and Jafar Panahi, a film director who with his work called attention to the hardships suffered by Iran's poor. EP president Martin Schulz made the announcement in plenary on Friday 26 October.


http://www.europarl.europa.eu/news/en/headlines/content/20120921FCS52015/




sabato 27 ottobre 2012

GRATTANDO IL GHIACCIO PER CERCARE TERRENO FERTILE

Murakami Haruki. L'uccello che girava le viti del mondo. Pag. 67

Andavamo sempre la mattina a casa del signor Honda. Sia d'estate sia d'inverno, lui era sempre seduto al kotatsu (nota. Kotatsu é un tavolo basso coperto da una trapunta che arriva al suolo, sopra la quale si posa un secondo ripiano che serve da piano di appoggio. Riscaldato all'interno, serve a tenere al caldo le gambe e la parte inferiore del corpo. I kotatsu moderni sono dotati di una resistenza elettrica, ma anticamente si usava porre un braciere sotto alla trapunta) d' inverno acceso e coperto da una trapunta, d'estate spento e senza trapunta....
... La casa era piccola, e nell'ingresso c'era solo lo spazio per toglierei è infilare i le scarpe uno alla volta. I tatami (nota. Tatami:stuoia di  paglia intrecciata su un telaio rigido, dalle dimensioni sfrisse, centottanta centimetri per novanta, e rifinita da un bordo in stoffa. Serve da unità di misura di superficie nelle abitazioni.)

giovedì 25 ottobre 2012

LE COSE NOIOSE

Murakami Haruki. Kafka sulla spiaggia


pag. 121

Le cose che non annoiano, stancano presto, mentre quelle apparentemente noioso non stancano mai. Credimi, è così. Nella mia vita io do tutto il tempo necessario alle cose ritenute noiose, ma non ne do nessuno a quelle effimere, che prima o poi ti stancano.

da Lonely Planet:
... spesso la gente del posto preferisce effettuare un Meguri (pellegrinaggio) visitando piccoli luoghi di culto cittadini. Particolarmente  interessanti sono gli SHICHIFUKUJIN, ovvero le Sette Divinità della Fortuna - è sufficiente lanciare una moneta, battere le mani e inchinarsi davanti a un santuario dedicato a ciascuna divinità per assicurarsi un anno di desideri esauditi, o almeno così si dice.
Uno dei più popolari Shichifukujin Meguri di Tokyo si trova nel tranquillo quartiere di Monzennakacho, vicino a Ryogoku, sulla sponda orientale del Sumida-gawa
Le sette divinità sono
JUROJIN Dio barbuto della longevità
HOTEI Fio panciuto della propserità e della felicità
DAIKOKUTEN assicura buona fortuna e abbondanti raccolti (ovviamente io mi sono rifiutato di chiedere favori a qualunque divinità, e oggettivamente le mie carote non crescono molto!!!)
BISHAMONTEN Protettore dei giusti
BENZAITEN Divinità femminile delle arti, della virtù e della felicità
FUKUROKUJU Dio della saggezza e della prosperità, generalmente raffigurato con una folta barba appuntita
EBISU Assicura la buona sorte nel lavoro. In genere è raffigurato con un enorme TAI, un pesce simile all'orata.

Noi abbiamo fatto questo pellegrinaggio, che ci ha consentito di scoprire una TOKYO più simile a una cittadina, con laboratori artigianali che aprivano sulla via, bar dove le persone erano sedute all'aperto a bere qualcosa di fresco e giocare a carte, vie senza traffico. E' stato un bellissimo itinerario. Di seguito qualche fotografia del pellegrinaggio.






















mercoledì 24 ottobre 2012

TUTTI TRATTI IN INGANNO. VOLUTAMENTE?

Lettera al Corriere della Sera. Oggi 24 Ottobre.
Scritta dal signor Andrew Barrow

"Il ministro del Lavoro usa la parola inglese "choosy" per definire l'atteggiamento che i giovani di oggi non devono avere nei confronti del loro primo lavoro (nota personale: non che hanno, ma che viene consigliato non si abbia- anche questo fa differenza). Viene tradotto come "schizzinoso", MA SONO STATI TUTTI TRATTI IN INGANNO ( nota personale: volutamente?).
"Choosy" vuole dire fare attenzione nella scelta, cioè difficili da accontentare.
In italiano "esigente" sarebbe stato l'aggettivo più appropriato.
"Schizzinoso" in inglese sarebbe "picky", che vuol dire scegliere solo cose particolari, o sempre difficili da accontentare. Entrambi sono sinonimi di "fussy", che vuole preoccupazione nei dettagli spesso di poca importanza!"

Considerazioni.
1) I giornalisti italiani non conoscono l'inglese o strumentalizzano a proprio uso e consumo?
2) Il diritto di critica si deve esprimere sulla realtà delle cose dette o fatte dall'avversario oppure è consentito barare?
3) Se per criticare l'avversario devo fargli dire cose che non ha detto o divulgare una ricostruzione non corretta del suo discorso, la mia critica ne esce rafforzata o indebolita?
4) Se sollecito il pubblico verso una presa di posizione basata su un assunto non reale, faccio populismo di bassa lega o sono il cane da guardia della democrazia?
Il governo Monti merita abbondanti critiche per la debolezza nella sua azione di contrasto delle rendite di posizione di buona parte di coloro che rappresentano l'area grigia italiana, per non aver approfittato del momento per mettere i partiti con le spalle al muro nel momento di maggiore loro debolezza (e ora che si avvicinano le elezioni cominciano a tirare fuori le unghie per difendere il loro elettorato di riferimento), e per non aver rischiato andando a colpire i grandi patrimoni. Ma le critiche non possono essere populismo demagogico o mistificazioni, altrimenti non ne veniamo più fuori, tra 10 anni saremo a cercare un altro Monti che salvi ancora la nazione.

lunedì 22 ottobre 2012

ILSILENZIO è UNA COSA CHE SI ASCOLTA

MURAKAMI HARUKI. Kafka sulla spiaggia

pag. 151
Mi tolgo le cuffie e ascolto il silenzio. Il silenzio è una cosa che si ascolta. Lo scopro per la prima volta


PRIMARIE CENTROSINISTRA- UN CONFRONTO 1a

Ho trovato anche le proposte di Vendola, che per non smentirsi non si è risparmiato in parole. Questo è il link

http://www.nichivendola.it/cms-upload/02_oppure_vendola_formazione.pdf

alcuni spunti:

Nella
scuola che vogliamo il tempo pieno è garantito a
tutti, a prescindere dal luogo in cui si risiede. Lo Stato
deve definire i Livelli Essenziali di Prestazione (LEP)
adeguati e omogenei in tutto il territorio italiano


Per questo siamo convinti
che attraverso il taglio delle spese per l’acquisto
degli aerei da guerra F35, possiamo recuperare
risorse da investire in un programma di edilizia
scolastica in tutto il territorio nazionale


.Nuovo personale, reclutamento e formazione. È
necessario stabilire nuove regole certe di reclutamento,
sulla base delle esigenze reali di formazione degli
studenti.


, necessitano
urgentemente di nuovi nidi pubblici, che
garantiscano un numero di posti pari almeno al 30%
dei bambini fino a 3 anni. La scuola deve formare alla
vita: dobbiamo recuperare le ore sottratte dalla
Gelmini e prevedere l’unificazione dei cicli liceali e
tecnico-professionali e, nello stesso tempo, maggiori
investimenti nelle materie professionalizzanti.


sistema di valutazione complessivo
del sistema scuola per verificarne l’adeguatezza e
la rispondenza alle necessità espresse dagli studenti e
dai cambiamenti socio-culturali in atto. La valutazione
deve essere affidata ad un Ente autonomo,



a garantire le borse di studio, forme di reddito
indiretto come la mobilità gratuita per gli studenti
e strumenti fiscali come la deducibilità delle spese
per la scuola.




Bisogna garantire l’effettivo rispetto del
vincolo di legge del tetto del 20% sul fondo di
finanziamento ordinario. Le condizioni di partenza
devono essere considerate come parte integrante del
diritto universale all’accesso alla formazione, evitando
finte trappole meritocratiche, come nel caso del numero
chiuso.




PRIMARIE CEONTROSINISTRA: CONFRONTO -1

Ho cercato di fare un confronto sulle proposte per la scuola, aprendo i siti di PUPPATO, VENDOLA, BERSANI. RENZI ( mi scuseranno gli altri, se ci sono... la fagocitazione mediatica-spettacolare del dibattito nello scontro Bersani-Renzi rende difficile la conoscenza della realtà)
Ho cominciato dall'argomento che più mi sta a cuore: la scuola.
Ho trovato un programma esteso e dettagliato sul sito di Puppato e Renzi, poco sul sito di Bersani e nulla sul sito di Vendola. Sicuramente è per una mia carenza nella capacità di cercare. Se qualche lettore ( 1/10 di quelli del Manzoni, non spero di più) conoscesse meglio i programmi di Bersani e Vendola, potrebbe intervenire.
Sulla scuola devo dire che ho una leggera preferenza per Renzi. Ma sono disposto ad ammettere di aver sbagliato a fronte di motivazioni concrete.
Trascrivo (non è vero, faccio un brutale copia-incolla) da Puppato e Renzi.
Puppato

SCUOLA, UNIVERSITÀ 

Le pessime condizioni in cui si trova la scuola italiana sono il risultato inevitabile di scelte non fatte, di cedimenti alle sollecitazioni più disparate, di provvedimenti d’urgenza presi sotto la pressione degli eventi, dei tagli indiscriminati effettuati dai governi Berlusconi e soprattutto della mancanza di una politica scolastica di lungo respiro. Le numerose riforme e controriforme hanno condotto allo stato di confusione e inefficienza attuale.
Investire nell’istruzione e nella scuola significa investire sul futuro non solo dei nuovi cittadini, ma di tutto il nostro Paese. Avere una scuola capace di ottenere alti livelli di istruzione e cultura prelude ad una società competitiva  pronta ad affrontare le sfide con i Paesi  più avanzati.
Occorre elaborare un progetto di lungo termine capace di permettere a studenti e insegnanti di raggiungere livelli alti di preparazione e di permettere a tutti di veder riconosciuti meriti particolari.
Da ciò consegue la necessità di valorizzare la figura dell’insegnante oggi depressa e maltrattata. Le persone che hanno  in mano le sorti dei futuri cittadini devono essere motivate anche vedendosi  riconosciuta una professionalità adeguata e  un correlato stipendio. I migliori docenti – indicati anche dagli stessi allievi – vengano premiati in termini di  valori di retribuzione e percorsi di carriera. Deve inoltre essere curato con particolare attenzione l’aggiornamento professionale a tutti i livelli, tenuto conto della rapidità con cui evolve e si trasforma la società.
Nell’immediato occorre uscire dalla palude normativa abolendo il precariato e avviando piani di reclutamento commisurati ai bisogni. Bisogna inoltre garantire la continuità dell’insegnamento ponendo un limite ben preciso al balletto delle cattedre che ogni anno si ripete.

La struttura scolastica

Una buona scuola d’infanzia è il miglior investimento per il futuro di un paese. Dobbiamo pensare a come rendere più fruttuoso questo investimento per i nostri piccoli e per il Paese: i bambini, specie a questa età, hanno bisogno di tempi prolungati per imparare e per socializzare. il modulo delle 25 ore non permette lo svolgimento di una buona didattica per tutti e facilita la formazione delle cosiddette “classi ghetto”.
L’asilo nido è un diritto educativo di tutti bambini. dobbiamo scardinare l’assioma nido – servizio sociale e affidare questa competenza direttamente al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur).
Il ciclo scolastico primaria-secondaria, attualmente articolato in  5+3 anni, potrebbe essere uniformato, dopo un percorso condiviso con le parti sociali, su un ciclo unico di 7 anni con la modalità tempo pieno o 30 ore su 5 giorni con compresenza. Punto irrinunciabile è la tutela dei diritti dei più deboli per cui serve incrementare il numero degli insegnanti di sostegno, affinché nessuno rimanga escluso o indietro.

Università

L’istruzione universitaria è nodo cruciale per lo sviluppo del Paese. La qualità dell’insegnamento è ancora buona, la “fuga dei cervelli” ne è la prova, ma la dispersione delle risorse è enorme, anche  perché abbiamo troppe Università con troppe baronie, che tendono a contendersi fondi e studenti e a gestire non sempre in modo specchiato assistenti e ricercatori.  Anche in questo caso è indispensabile una valutazione di merito del corpo docente e una adeguata e continua formazione e verifica.
L’Università sotto casa non è un vantaggio né un diritto. Come è stato fatto per la Sanità – pochi grandi Ospedali con prestazioni di eccellenza – si deve puntare ad un adeguato numero di  grandi Università, dotate di strutture e di docenti di prim’ordine. Con i risparmi che ne derivano si intervenga fin da subito a ridur le rette universitarie nonché  dei convitti per gli studenti fuori sede e si dotino le Università stesse di fondi adeguati per sostenere le attività di ricerca, con parametri Europei e sufficiente coinvolgimento del sistema delle imprese.  Torneremo così ad  essere un Paese all’avanguardia.
Renzi
Oggi tutti invocano la crescita, ma invocare la crescita è come invocare la pace nel mondo: dà soddisfazione ma non vuol dire nulla. Il punto è capire come. Storicamente l'Italia è cresciuta grazie a un'unica cosa: il talento e le capacità degli italiani. Il vero problema del nostro Paese, oggi, non è la crisi dei mercati. E lo spreco più grave non è di natura economica. Il vero problema è che non stiamo valorizzando il potenziale degli italiani.
Una parte troppo ampia delle capacità degli italiani è mortificata da un sistema ingiusto e ottuso che, a tutti i livelli, schiaccia anziché favorire l'impegno e le aspirazioni di ciascuno di noi. Proviamo ad immaginare un ciclo vitale nel quale, ad ogni stadio, anziché distruggerlo, il sistema pubblico incoraggi la formazione di capitale umano, ampli lo spettro delle scelte a disposizione delle persone, liberi il loro potenziale. A cosa assomiglierebbe?
a. Partire col piede giusto: dare al 40% dei bambini sotto i tre anni un posto in un asilo pubblico entro il 2018. L'Italia combina attualmente due primati negativi: una bassissimo tasso di natalità e, al tempo stesso, un bassissimo tasso di occupazione femminile. In più, i test internazionali ci dicono che, da noi, lo sviluppo cognitivo dei bambini è più condizionato che altrove dalle origini familiari. In Italia, solo il 12 per cento dei bambini sotto i tre anni ha accesso a un nido pubblico, in un'età che tutti gli studi confermano essere la più importante di tutte per l'investimento in capitale umano. Ecco perché proponiamo di passare dal 12 al 40% di copertura creando 450.000 nuovi posti. Il costo stimato sarebbe di 3 miliardi l'anno di spese correnti. Elevato ma sostenibile in una manovra complessiva da 75-90 miliardi come quella che proponiamo. Il costo di investimenti (spesa in conto capitale) di 13 miliardi è anch'esso sostenibile se ripartito su 5 anni.
b. Una scuola dove si impara davvero.
La scuola è il terreno sul quale si gioca il futuro del nostro Paese.

Bisogna tornare ad investire, ma farlo con modalità nuove, che mettano al centro la qualità dell'educazione che diamo ai nostri figli. E' davvero un paradosso, quello di una scuola nella quale si danno voti a tutti, ma non alla qualità dell'insegnamento e delle strutture scolastiche. Gli istituti scolastici devono godere di un'ampia autonomia, anche riguardo alla selezione del personale didattico e amministrativo, con una piena responsabilizzazione dei rispettivi vertici e il corrispondente pieno recupero da parte loro delle prerogative programmatorie e dirigenziali necessarie. Questo obiettivo va preparato attraverso una fase transitoria nella quale si incominci a responsabilizzare gli istituti scolastici mediante una valutazione della performance gestita da una struttura indipendente centralizzata. Perciò proponiamo:
1. un forte investimento sulla scuola e, in particolare, sulla formazione e l'incentivazione degli insegnanti, sull'edilizia scolastica (v. infra 5. c.) e sull'upgrade tecnologico della didattica;
2. la valutazione degli istituti scolastici attraverso il completamento e il rafforzamento del nuovo Sistema di Valutazione centrato sull’azione di Invalsi e Indire, con la prospettiva di avvicinare gradualmente il nostro modello a quello britannico centrato sull’azione della Ofsted;
3. incentivi ai dirigenti scolastici basati sulla valutazione della performance delle strutture loro affidate;
4. una revisione complessiva delle procedure di selezione e assunzione dei docenti, basata sulle competenze specifiche e sull'effettiva capacità di insegnare; 
5. una formazione in servizio per gli insegnanti obbligatoria e certificata, i cui esiti devono contribuire alla valutazione dei docenti e alle progressioni di carriera, basata su un mix di: aggiornamento disciplinare, progettazione di percorsi con altri colleghi, aggiornamento sull’uso delle nuove tecnologie per la didattica, incontri con psicologi dell’età evolutiva o con medici per capire come affrontare handicap o disturbi di apprendimento sui quali la scienza ha fatto progressi.
6. la valutazione e incentivazione degli insegnanti, attivando in ciascun istituto scolastico un meccanismo finalizzato all’attribuzione di un premio economico annuale agli insegnanti migliori, scelti da un comitato composto dal preside, da due insegnanti eletti dagli altri (cui andrà il 50% del premio e che non potranno ovviamente essere selezionati per il premio intero) e da un rappresentante delle famiglie eletto dalle stesse, sulla scorta del progetto pilota "Valorizza", già sperimentato in quattro province nel corso del 2010-2011. (QUESTO MI CONVINCE POCO)
c. Eliminare la formazione che serve solo ai formatori.
Esiste un’offerta molto ampia di corsi di formazione professionale che vivono solo per mantenere in vita le organizzazioni che organizzano i corsi senza nessun beneficio pubblico. Bisogna spostare le risorse da questo ambito in altri dove possono produrre benefici reali, in particolare sulle competenze tecniche e artigianali che rappresentano la vera forza del modello produttivo italiano. Rilevazione sistematica del tasso di coerenza tra la formazione impartita e sbocchi occupazionali effettivi, a sei mesi e tre anni dalla fine del corso, e pubblicazione online di questi dati in modo che tutti possano conoscere i risultati del passato recente prima di scegliere un corso.
d. Rilanciare l'università e la ricerca.
L’Italia, che in molti settori dell’industria e del commercio è ai vertici mondiali, non è ugualmente rappresentata ai vertici delle classifiche delle istituzioni universitarie e di ricerca. Nelle istituzioni estere che si trovano ai vertici di tali classifiche, invece, lavorano molti ricercatori italiani, incapaci di trovare una posizione adeguata in Italia, mentre – salvo rarissime eccezioni – non si trovano ricercatori stranieri nelle istituzioni italiane.
1. Mettere a punto un sistema di valutazione delle università e sostenere quelle che producono le ricerche migliori. L’Italia spende per l’università e la ricerca meno dei grandi paesi con cui dobbiamo confrontarci, ma questo non è il solo problema. Il reclutamento dei ricercatori è spesso viziato da logiche familistiche e clientelari. Le risorse vengono disperse tra centri di eccellenza e strutture improduttive. Anche in questo campo si devono introdurre meccanismi competitivi. I dipartimenti universitari che reclutano male devo sapere che riceveranno sempre meno soldi pubblici. Deve essere chiaro che chi recluta ricercatori capaci di farsi apprezzare in campo internazionale ne riceverà di più. È un risultato che si può ottenere usando indicatori quantitativi sulla qualità della ricerca prodotta sul modello dell'Anvur e il parere di esperti internazionali autorevoli e fuori dai giochi. L’obiettivo è avere una comunità scientifica meno provinciale, che esporta idee e attrae talenti.
2. Consentire la scommessa degli atenei e degli studenti sulla qualità della formazione. Agli atenei che vi sono interessati deve essere consentito di aumentare le tasse universitarie in funzione di progetti di eccellenza didattica, trovando al tempo stesso compensazioni per le famiglie con redditi medi o bassi. (SICCOME NON FUNZIONERà MAI, PREFERISCO  PUPPATO) Agli studenti devono essere offerti prestiti per coprire integralmente i costi, prevedendo che la restituzione rateizzata - parziale o integrale - inizi solo quando essi avranno raggiunto un determinato livello di reddito.
3. Consentire a tutti gli studenti universitari di finanziarsi gli studi e le tasse. Obbligo per le Università di stabilire accordi con almeno tre banche (di cui almeno una locale e almeno una nazionale) per i finanziamenti agli studi universitari, garantiti da un fondo pubblico di garanzia.
4. Incentivi fiscali per contributi alla ricerca universitaria. Detrazione dalla base imponibile di quanto donato alle università e tassazione agevolata per chi investe negli spin-off universitari.
5. Un fondo nazionale per la ricerca gestito con criteri da venture capital. Istituire un fondo nazionale per la ricerca che operi con le modalità del venture capital e sia in condizione di finanziare i progetti meritevoli al di fuori delle contingenze politiche.

Io Laura Puppato, sono l’unica donna candidata alle primarie del centrosinistra


UN BURQA MEDIATICO PER L’UNICA DONNA CANDIDATA ALLE PRIMARIE

A tutti quelli che sono contro la censura
A tutti quelli che sono in prima fila per la libertà dì informazione
A tutte le donne (tante per fortuna) che operano nei mass media
A tutti donne e uomini che considerano le pari opportunità come un dovere sociale
A tutti donne e uomini che considerano le pari opportunità l’occasione per costruire una politica migliore
Ai direttori dei giornali che vogliono svolgere onestamente il loro lavoro
Carissime e carissimi,
Se quello che dite non sono solo parole, avete l’occasione per darne prova: voi che lavorate nel mondo della comunicazione, voi che ne avete gli strumenti, date informazione sulla mia candidatura alle Primarie del Centrosinistra, e in particolare sulla raccolta firme in scadenza il 25 ottobre: raccolta che non può avere luogo senza che i cittadini ne vengano informati.
E ai cittadini dico: anche se non lo sapete perché quasi nessun mezzo di informazione ve lo ha detto o scritto, io, Laura Puppato, capogruppo del PD alla Regione Veneto, sono l’unica donna candidata alle primarie del centrosinistra.
Il solo fatto che abbia voluto candidarmi, pur consapevole di sfidare gli stranoti “duellanti”, mettendomi in gioco, in qualunque paese sarebbe stato meritevole di attenzione e, certamente, avrebbe richiamato l’interesse dei media. Ma in Italia no.
Troppo affannati a rincorrere ogni fremito del duello Bersani-Renzi, giornali, radio e Tv hanno steso una cortina di silenzio alla faccia della buona e corretta informazione, del pluralismo, della parità dei diritti.
Pari opportunità nella sfida delle primarie vuol dire pari visibilità. Ma certo non avevo messo nel conto che mi avrebbero messo un burqa mediatico.
Devo constatare che ancora oggi, anche in un mondo percorso da tanti fermenti antipolitici, si accredita che la politica sia un club per soli uomini, e che nei mass media ci debba esser posto solo per loro.
Ancora oggi una donna che cerchi di rompere gli schemi sfidando la continuità del potere maschile è troppo scomoda per darle la parola?
Mi appello a voi per dare prova del contrario.
Grazie                                            Laura Puppato

sabato 20 ottobre 2012

COLAZIONE

MURAKAMI HARUKI: KAFKA SULLA SPIAGGIA
 

sopra: colazione a Tsukiji
pag. 228
Poi continuarono a mangiare in silenzio la frittata, lo sgombro arrostito al sale, la zuppa di miso con le telline, le rape in salamoia, gli spinaci bolliti in salsa di soia, le alghe, e il riso bianco di cui non lasciarono un solo granello.


 mercato presso Tsukiji, Tokyo
   

  




 mercato a Takayama



 

  

 

 

venerdì 19 ottobre 2012

FRA CENTO ANNI

Murakami: Kafka sulla spiaggia. pag. 58

" Mentre mangio senza fretta, guardo fuori dalla finestra. All'interno della stazione c'è una marea di persone che vanno e vengono. Ciascuno vestito a modo suo, con il proprio bagaglio, tutti che girano di qua e di là, ognuno diretto verso una propria meta. Fisso a lungo la scena. Poi penso al futuro, a ciò che sarà tra cento anni.
CIMITERO DI KYOTO
NARA



TOKYO - SHINJUKU
Fra cento anni tutte le persone che sono quì adesso (me compreso) probabilmente saranno sparite dalla faccia della terra, diventate polvere o cenere. Pensare questo mi dà una strana sensazione. Tutto quello che vedo comincia a sembrarmi una visione senza sostanza. Che al primo soffio di vento potrebbe disperdersi, Apro le mani e le guardo con attenzione. A che scopo faccio sempre tutti questi sforzi? Perchè devo lottare così disperatamente per vivere?"

TAKAYAMA