Incipit dell'articolo di Claudio Tito su "la Repubblica" del 9 ottobre.
"IL TRAMONTO FEDERALISTA. La sbornia federalista, quel vagheggiamento demagogico che negli ultimi venti anni ha condizionato la politica e la legislazione italiana, sembra finalmente destinata a concludersi. L'idea che la panacea di tutti i mali nostrani fosse il trasferimento dei poteri dal centro alla periferia, dallo Stato alle regioni, potrebbe infatti svanire."
Per chi, come me, da sempre dice che questo "federalismo"all'italiana fosse una bufala, che con "quelle persone" (e con la vulgata che lo Stato fosse altro, nemico, vacca da mungere - ne abbiamo di colpe noi popolo italiano!) il federalismo sarebbe stato potenzialmente (solo potenzialmente?) il moltiplicarsi delle occasioni di corruttela e di spreco, che occorreva un recupero dell'etica del dovere e del senso dello stato e non del disperdersi dell'egoismo rapinoso localistico, potrebbe essere un momento di soddisfazione. Ma coloro che ci hanno ubriacato per anni sono ancora a pontificare (Maroni propone la disobbedienza civile - chiaramente è l'aggettivo "civile" che stride) e, contraddicendo il detto popolare, "chi rompe NON paga e i cocci -e i costi- sono nostri".
Nessun commento:
Posta un commento