gli odi più pericolosi sono quelli collettivi, nei confronti di popoli che non si conoscono.
Sto iniziando a leggere questo libro che racconta il particolare viaggio di nozze di Dominique e Aliette Lapierre fatto viaggiando per un anno attorno al mondo con un budget iniziale di 300 dollari. Lo sto iniziando ma non so se riuscirò a completarlo. Soffro dell’umanissimo sentimento di invidia per chi riesce a realizzare questi viaggi che sono per me solo solo sogni.
Poiché il libro è della biblioteca e non è mio, non posso fare il Pepe Carvalho sull’Adda, mi manca tra l’altro anche il camino.
Quindi quando la sopportazione sarà al limite lo chiuderò e lo restituirò integro all’SBV.
Però questo non impedisce di cogliere qualche cosa di buono… “a prescindere”.
Per esempio ho trovato questa frase nella introduzione che ha scritto André Maurois:
“Questa apertura mentale è quando di meglio hanno ricavato dal loro fantastico periplo. Poiché lo scrittore Charles Lamb aveva cominciato una frase dicendo
Non che non si possano odiare esseri odiosi, ma gli odi più pericolosi sono quelli collettivi, nei confronti di popoli che non si conoscono.”
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