IL MERCATO, LA FINE DELLA FAMIGLIA, LA SOCIETA' ODIERNA. La versione di Harari
Questo stralcio sull’evoluzione ( o involuzione) della famiglia e della comunità si collega a un post che pubblicherò in seguito tratto da un altro libro che sto leggendo in contemporanea e che, caso strano ma interesante, affronta lo stesso argomento con riflessioni simili.
In questa prima parte ho copiato, stralciando (purtroppo facendo perdere il gusto della brillante esposizione di questo studioso israeliano) brani la libro “Da animali a déi”. Il brano che pubblicherò successivamente sarà tratto da un libro “Babel” scritto in coppia, a mo’ di dialogo, da Bauman e Mauro
Yuval Noah Harari. Da animali a dei. Breve storia dell’umanità
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Una persona che intorno al 1750 avesse perduto la propria famiglia e la propria comunità era bell’e spacciata. In tepi di malanni e difficoltà, questa persona on aveva un lavoro; non aveva istruzione né sostegno alcuno. Nessuno gli avrebbe prestato dei soldi; nessuno si sarebbe fatto avanti a soccorrerlo se si fosse trovato nei guai. Non c’erano forze dell’ordine, assistenti sociali e scuole obbligatorie. Per poter sopravvivere, questa persona aveva bisogno di trovare al più presto una famiglia o comunità alternative. I ragazzi e le ragazze che scappavano di casa potevano aspettarsi, al meglio, didi ventare servi in qualche nuova famiglia. Al peggio, c’era l’esercito o il bordello.
Tutto è cambiato completamente durante gli ultimi due secoli. La Rivoluzione industriale dette al mercato immensi e nuovi potere, fornì agli stati nazionali nuovi mezzi di comunicazione e di trasporto, mise a disposizione del governo un esercito di impiegati, insegnanti, poliziotti e assistenti sociali.
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Col passare del tempo stati e mercati usarono il loro crescente potere per indebolire i tradizionali legami della famiglia e della comunità.
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Lo stato e il mercato avvicinarono le persone suggerendo al loro orecchio qualcosa che non si poteva rifiutare. “Diventate individui”. Dicevano
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Spesso la letteratura romantica presenta l’individuo come qualcuno che ci si trova a lottare contro lo stato e contro il mercato. Niente di più lontano dalla verità. Lo stato e il mercato sono la mamma e il papà dell’individuo, e l’individuo può sopravvivere solo grazie a loro.
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Ma la liberazione dell’individuo ha avuto un prezzo. Oggi molti di noi si dolgono per la perdita delle forti famiglie e comunità di un tempo, e si sentono alienati e minacciati dal potere che uno stato e un mercato impersonali fanno incombere sulle nostro vite. Stati e mercati composti da individui alienati possono intervenire nell’esistenza dei loro membri con molta maggiore facilità rispetto agli stati e ai mercati composti da forti famiglie e comunità.
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Milioni di anni di evoluzione ci hanno modellato a vivere e a pensare come membri di una comunità. Nel giro di appena due secoli, siamo diventati individui alienati. Non c’è niente che testimoni meglio di ciò i potere tremendo della cultura.
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