mercoledì 20 maggio 2015

IL LETTORE STOLTO: LA CROCE E IL POTERE. I CRISTIANI DA MARTIRI A PERSECUTORI

Sto leggendo un interessante libro di Giovanni Filoramo intitolato LA CROCE E IL POTERE. I CRISTIANI DA MARTIRI A PERSECUTORI, incentrato sulla ricostruzione storica del periodo tra il 313 (Editto di Costantino) e il 380 ( Teodosio dichiara il cristianesimo unica religione ufficiale dell'impero romano).
Ho trovato la recensione di questo libro sulla DOMENICA del SOLE24ORE e ho potuto facilmente recuperare il tomo attraverso il nostro Sistema Bibliotecario.
Ecco un paio di stralci:
"Nel complesso, nessuna religione aveva fino ad allora goduto di una legislazione così capillare e favorevole, coerentemente strutturata e destinata a facilitarne l'unità e l'espansione, privilegiando in particolare i clero e attribuendo ai suoi capi, i vescovi, una serie di poteri che finivano per assimilarli sempre più a degli importanti funzionari pubblici
(...)
Costantino aveva appreso dai vescovi il principio che la verità è unica, rivelata e non può essere imposta con la forza (anche se alla fine, come si vedrà..., fu proprio questo principio coercitivo, teorizzato da Agostino, a prevalere). Ciò che, in cambio, egli insegnò loro fu il principio fondamentale della religione polita tradizionale: la divinità recitava un ruolo decisivo nella sicurezza statale; chi aveva a a che fare con la gestione di questo ruolo non poteva che ricavarne benefici. I vescovi appresero bene la lezione".

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