LE RIFORME DA SOLO NON SONO SUFFICIENTI
In questi giorni nei quali la Grecia e le speranze che suscita Tsipras sono argomento di dibattito e discussione, propongo un estratto di un articolo di ALBERTO KRALI pubblicato oggi sull'Eco di Bergamo.
Sono particolarmente interessanti gli ultimi due paragrafi.
" Eppure nononstante una semplificazione dei processi istituzionali che in Italia è oggetto di invidia dal 1975 anno di introduzione della costituzione ad oggi la democrazia greca è stata ostaggio del clientelismo, della corruzione, delle malversazione dei partiti sia di destra che di sinistra. Una società chiusa estranea ai mercati moderni. Guai a credere che un paese possa essere cambiato con le sole riforme istituzionali. E' un clima culturale e quindi politico che va mutato. Il pericolo più serio è che una rassegnata assuefazione al malaffare pervada il tessuto sociale e percepisca la corruzione come un male senza rimedi.
Gli atteggiamenti di chiusura dei paesi del nord, Germania in testa, alla richiesta di una maggiore flessibilità in tema di crescita va a cozzare contro questa diffidenza di fondo. Questo porta i paesi del Nord Europa a considerare il regime di costrizione finanziaria l'unico strumento per migliorare i costumi. Una visione rigida che nel caso greco ha generato drammi sociali. L'Italia nel 2011 è andata vicino ad una amministrazione controllata dalla troika. A Bruxelles con la BCE e il Fondo Monetario Internazionale erano pronti a scendere a Roma. Si è già dimenticato. Rispettare le regole è il primo precetto per un'economia sana e l'antidoto al male oscuro del paese."
Poche parole ispirate e precise, semplici, tanto semplici da non essere comprese.
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